Andiamo in ordine cronologico. La procura che sta lavorando da più tempo su Finmeccanica è quella di Trapani. Come "L'espresso" è in grado di rivelare, i pm siciliani e la squadra mobile della questura, sezione criminalità organizzata, dal 2005 hanno messo nel mirino gli appalti per la sicurezza e la video sorveglianza del porto e della città, che ha ospitato la Louis Vuitton Cup.
Un'indagine che ha prodotto un'informativa corposa piena di intercettazioni e nomi di spicco: dirigenti del ministero dell'Interno, imprenditori, politici, prefetti. L'accusa ipotizza che un sodalizio abbia tentato di pilotare la gara, per spartirsi la torta milionaria.
L'occasione è ghiotta: la competizione velistica tenutasi nel 2008-2009, il primo Grande evento gestito da Guido Bertolaso. La turbativa d'asta sarebbe stata organizzata grazie alla complicità dei progettisti, che «sulla base di accordi di corruttela», si legge nell'informativa, «si prestava a redigere il capitolato tecnico del bando di gara seguendo le direttive dei responsabili del gruppo imprenditoriale interessato fin dall'inizio a condizionare l'assegnazione dell'incanto».
La contropartita erano promesse di «ingenti dazioni di denaro» calcolate in percentuale sull'importo dei lavori, di beni mobili «di rilevante valore», di finti incarichi di consulenza strapagati. Al centro dell'affare non solo società locali come la CM Consit spa, ma ecco il punto - pure la Elsag Datamat controllata da Finmeccanica, società che decide, quando si sente odore di inchiesta, di «ritirarsi dall'accordo».
Gli investigatori fanno nomi e cognomi: «Del sodalizio fanno farte alcuni responsabili del noto gruppo imprenditoriale Finmeccanica spa, come Francesco Subbioni e Carlo Gualdaroni», al tempo rispettivamente responsabile della divisione Servizi e direttore generale di Elsag. Un'azienda che fattura centinaia di milioni di euro e vince appalti a raffica in Italia e all'estero.
Il celebre ritratto di Obama di Fairey Per fare qualche esempio recente, all'Aquila le sue apparecchiature hanno vigilato sui lavori del G8, a Torino ha vinto la gestione dei i biglietti elettronici dei mezzi pubblici, a Taranto la marina si allena sui suoi simulatori, in Grecia la polizia usa i suoi sistemi per leggere le targhe dei veicoli sospetti.
Antonio e Antonia d'Alì
Nella vicenda spuntano anche i nomi del senatore ed ex sottosegretario all'Interno Antonio D'Alì (oggi indagato a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa, secondo i poliziotti avrebbe incontrato Gualdaroni per discutere dell'appalto), del viceprefetto trapanese Valerio Valenti, vicinissimo a D'Alì e agli imprenditori della Cm Consit (da loro, dicono gli inquirenti, avrebbe avuto in regalo una Bmw Cabriolet), di ufficiali corrotti che avrebbero preso soldi in cambio di favori, dello stesso Guarguaglini citato più volte dagli imprenditori ignari di essere ascoltati.
[03-06-2010] DagoSpia
Che dire,pensare che una degna persona come il Sen. d'Alì possa essere coinvolto in intrallazzi e connivenze mafiose mi lascia molto perplesso.Conoscendolo da più di 45 anni non riconosco la persona, l'amico, il compagno di partito che ho conosciuto.Sono sicuro che il tempo gli darà giustizia.Forse questo è il prezzo da pagare per quelle persone che hanno lavorato per la comunità,hanno portato ricchezza e modernità al territorio e che mai si sono prestati a compromessi infamanti.Oggi l'immagine dei politici e dell'Italia, nel sentire comune degli italiani, è questa! E più si è in vista più si pensa che si è coinvolti in porcherie. C'è la volontà di far credere ai cittadini che una nazione che pensa in questa maniera è una nazione che ha perso ogni speranza, che gli va bene che il potere parlamentare venga gestito da altri poteri,che coprono i veri delinquenti,quelli che controllano la borsa ed i giornali, quelli che veramente comandano in Italia e non vengono mai perseguiti. Ci vorrà del tempo per smascherarli ma questo avverrà e finalmente ci libereremo di questa cancrena che ci rende sudditi piuttosto che cittadini!!!!!!!
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