giovedì 19 agosto 2010

Al via a Roccella il festival jazz con il docu-film "Io sono Tony Scott


Ouverture nel segno dell'incontro tra cinema e musica jazz, con un omaggio alla sorprendente figura del migliore clarinettista del jazz moderno, l'italoamericano Tony Scott (nome d'arte di Anthony J. Sciacca) per il trentennale di "Rumori Mediterranei Roccella jazz festival". La rassegna, ideata e promossa dall'Associazione culturale jonica, con la direzione artistica del compositore e contrabbassista romano Paolo Damiani, che quest'anno ha scelto come tema guida "Memorie future", si inaugura stasera alle 22, all'auditorium comunale ospitando l'attesa anteprima nazionale del docu-film di Franco Maresco "Io sono Tony Scott".
Alla "prima" del film, prodotto da Cinico Cinema, Rai Cinema e dalla Film Commission Sicilia, parteciperà anche una delle figlie del musicista scomparso nel 2007, Monica, che vedrà per la prima volta a Roccella il lungometraggio-tributo che Maresco ha dedicato al padre.
La pellicola, oltre a ripercorrere la vicenda musicale e personale di Tony, nel suo duplice ruolo di musicista completo e di figlio di emigrati (era nato da genitori siciliani arrivati negli States da Salemi), racconta sullo sfondo della storia americana della seconda metà del '900, anche sessant'anni di jazz.
La proiezione sarà preceduta, alle ore 19.15 sempre all'auditorium comunale, dallo spettacolo "Cinico Jazz" ovvero "il Jazz secondo Ciprì e Maresco", ispirato alle famose strisce di "Cinico tv" , uno dei programmi più originali e dissacranti della televisione italiana realizzato dai due autori palermitani, prima della separazione artistica.
A ripercorrere la storia del jazz, nei suoi aspetti ora a comici, ora drammatici, ci sarà in scena il regista Maresco nella veste di "presentatore" che introdurrà e commenterà i frammenti di Cinico Tv e altri suoi video girati con Ciprì e l'attore e drammaturgo Franco Scaldati che leggerà sue composizioni e altri testi di Salvo Licata. Con loro e con le immagini cinematografiche proiettate sullo sfondo, interagiranno due interpreti di assoluto rilievo del panorama jazz italiano ed estero: il pianista palermitano Salvatore Bonafede e il virtuoso del clarinetto Gabriele Mirabassi.
Domani "Rumori Mediterranei" si sdoppia con una programmazione abbastanza ricca di proposte di genere diverso, concentrate su Roccella e Reggio Calabria. All'Arena dello Stretto alle 21.50 il piano di Enrico Pieranunzi dialogherà con la batteria di Joey Baron, prima di lasciare la scena ai "messaggeri dei rimi afro-cubani", guidati dal compositore e pianista Chucho Valdes, leggenda del jazz e della musica in generale.
Tre, invece, le location roccellesi che ospiteranno in orari diversi i concerti jazz di domani e che, a loro volta, si intersecheranno anche con le iniziative previste per la Notte Bianca di Roccella: l'ex convento dei Minimi ( ore 18.30) dove Mirko Guerrini al sassofono e al piano incontrerà la "light art" di Massimo Ottoni; piazza San Vittorio (ore 20) da dove partirà l'esibizione on the road della "Francesco Suppa Binghillo Blues Band"; il porto turistico (ore 21) con il concerto del "Sandro Deidda Martucci Jazz Quartet", promosso nell'àmbito del premio nazionale delle Arti, in collaborazione con il Miur e I-Jazz Conservatorio di Salerno. A seguire una rivisitazione in chiave jazz di note arie d'opera firmate da Puccini, Verdi, Donizetti, Mascagni, Rossini, Offenbach, con un omaggio alla spirito conviviale dei brindisi, grazie al set "Il vino all'opera" che vedrà di scena: Antonello Salis, Furio Di Castri, Michele Rabbia, Mauro Ottolini e Giovanni Maier.
Restando in tema di "calici" di buon vino e di banchetti ai quali gli stessi rimandano, va evidenziato che in occasione dei "30 anni" di "Rumori Mediterranei" sarà allestito da lunedì prossimo, nei pressi del Teatro al Castello, anche un villaggio con tanti stand per invitare i visitatori a scoprire i sapori mediterranei. In coincidenza con il festival verrà, infatti, organizzata la "Mostra-mercato dell'enogastronomia e dell'artigianato locale di qualità".

1 commento:

  1. Che Anthony J.Sciacca in arte Tony Scott, venga celebrato e riconosciuto come il più grande clarinettista di tutti i tempi, fa piacere e riempe di soddisfazione, anche se ciò avviene nella meravigliosa e colta Roccella e non nel luogo che il grande musicista amò più di ogni altro, il suo paese natio: Salemi! E ciò a dispetto di un sindaco che si chiama Sgarbi e che a queste cose dovrebbe essere particolarmente sensibile.Si ha promesso ma finora a fatto tutt'altro. E i Salemitani...............meglio stendere un pietoso velo di silenzio!!!!!!!!

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