martedì 21 settembre 2010

IL SOVRINTENDENTE! Sgarbi, il ministero non convince la Corte dei Conti


Le spiegazioni di Bondi ritenute insufficienti: il fascicolo va alla sezione controllo

VENEZIA - E due. Alla Corte dei conti non è bastata la risposta del Ministero di Beni culturali sulle capacità professionali di Vittorio Sgarbi e ha inviato l’intero fascicolo alla sezione di controllo per approfondire la procedura che ha portato alla nomina del critico d’arte alla guida del polo museale veneziano. Poco importa dunque che Sgarbi abbia «maturato una grande competenza nel suo campo nel corso di un’intera esistenza spesa nell’affinamento delle sue conoscenze », come si legge nella comunicazione del ministero alla Corte dei conti. Per i giudici contabili (che si pronunceranno definitivamente solo prossimamente) la scelta del ministro Sandro Bondi risulta ancora «non comprensibile» perché al momento della nomina Sgarbi era un funzionario del ministero in aspettativa e non aveva le qualifiche dirigenziali necessarie. «Non c’è niente di nuovo - ribatte Sgarbi - non si tratta di un nuovo rinvio, ma della normale procedura della Corte. Detto questo i giudici possono decidere qualunque cosa ma resterò sovrintendente fino a che non deciderò di dare le dimissioni». E in effetti, nel caso in cui la Corte ritenga che la procedura per la nomina di Sgarbi non sia stata adeguata, il ministro Bondi avrà comunque la possibilità di riservarsi e dunque di non accettare il parere dei giudici contabili. «Tanto, nel caso in cui il ministero facesse un nuovo bando, vincerei lo stesso - continua il critico - e quindi non vedo il problema».
Resta il fatto che la Corte dovrà anche stabilire se la nomina di Sgarbi è compatibile con l’incarico di sindaco di Salemi e se ha ragione la Uil, che ha avanzato dei dubbi sulla tempistica della domanda del critico. «Abbiamo sempre avanzato dei dubbi sulla nomina di Sgarbi - fa sapere il sindacato in una nota - e ribadiamo la convinzione che la decisione di Bondi sia illegittima perché il critico ha presentato la sua domanda fuori tempo massimo, quando il bando era già chiuso da tempo». Al di là delle questioni formali e del fatto che, secondo la magistratura contabile, l’amministrazione non avrebbe preso in considerazione la nomina di altri due funzionari «con curriculum idoneo», si aggiunge anche «una questione di stile». La risposta del ministero, infatti, non è piaciuta al sindacato. La lettera che motiva l’idoneità di Sgarbi mettendo in rilievo «l’insieme delle conoscenze e delle frequentazioni dell’apparato amministrativo e politico » e «la rilevanza dell’immagine esterna» è, secondo la Uil, «una risposta alquanto discutibile perché fa emergere una valutazione più che dello storico dell’arte, del politico e di ciò che rappresenta da un punto di vista dell’immagine». In attesa del verdetto definitivo inoltre la Uil sottolinea la sua intenzione di «vigilare sulla decisione della sezione controllo della Corte. Se i giudici dovessero decidere per la registrazione dell’incarico - conclude il sindacato - dovranno motivarla adeguatamente e renderla pubblica».
Al.A.
15 settembre 2010

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