Sgarbi lancia il partito della.....................rivoluzione
30 novembre 2011 - Lancia il ‘Partito della rivoluzione’ per “sparigliare le carte”. A cominciare dalle prossime amministrative di Palermo, dove sogna un’accoppiata con il pm Antonio Ingroia.Vittorio Sgarbi torna a far parlare di sé. Lo fa, fedele alla sua immagine e al suo stile, in maniera dirompente, quasi a ‘gamba tesa’ perché “adesso che tutto è in discussione – dice a Blogsicilia – si può ripartire per rilanciare la politica con forme nuove”.
E nuove sfide. Come quella lanciata al magistrato antimafia palermitano. “L’ho incontrato in aereo e gli ho lanciato questa sorta di sfida. Ingroia si occuperebbe di mafia, io di monumenti. Lui si è detto interessato. Ci siamo lasciati all’insegna del ‘se son rose fioriranno’. Significherebbe mettere insieme la parte ‘destruens’, quella dei magistrati che combattono la criminalità, con quella ‘costruens’ che fa rinascere su quello che è stato cancellato. Del resto repressione e sostegno devono andare di pari passo. Con un’eventuale lista civica ‘Sgarbi-Ingroia’ ci sarebbero tante cose da discutere, a cominciare dal candidato a sindaco, ma è di certo un’ipotesi molto suggestiva. Come avrebbe potuto essere un’ipotetica lista ‘Sciascia-Falcone’: avrebbe vinto a mani basse”.
E’ un fiume in piena il sindaco di Salemi che è reduce da un’assemblea pubblica ad Agrigento dove ha illustrato il suo nuovo progetto politico e ha incontrato i rappresentanti della rete di “Comitati civici” ideata da Peppe Arnone, assessore alla Cultura del Comune di Licata.
“Con l’avvento del governo Monti il bipolarismo è finito” ragiona Sgarbi “adesso si potrà rifare politica riorganizzando per principi autentici le parti che prima si contrastavano. Non si può più governare con la retorica e la finzione, ma occorre avere in mente alcune cose chiare e precise, essenziali per il futuro del Paese. C’è sempre più tanta gente che la pensa così e guarda a qualcosa di nuovo o a un battitore libero come me che, benché non nuovo, ha avuto funzioni transitorie”.
Tra gli obiettivi prioritari del rinnovato impegno politico di Sgarbi, la riforma della legge elettorale, che prevede le preferenze e il fattore proporzionale .e le primarie. E a proposito dello strumento per la selezione dei candidati, il sindaco di Salemi conferma che correrà per “diventare il leader del Popolo della Libertà, che cambierà nome”. La decisione l’ha già comunicata a Berlusconi, precisando che “la mia corsa non è contro Alfano”. Penso che c’è un’area del centrodestra che non è detto che debba identificarsi con il Pdl. Le diverse componenti devono essere valorizzate e tenute insieme”.
Sgarbi, infine, dice la sua anche sull’elezione in rappresentanza scolastica dei genitori di Concetta Riina, primogenità del boss Totò, nel consiglio di circolo della scuola elementare di Corleone. Una candidatura definita da più parti “inopportuna” e “fuori luogo”. Giudizi che per il sindaco di Salemi sono “una forma di inciviltà tipica della Sicilia. Se abbiamo dato credito come antimafioso a Massimo Ciancimino, figlio di don Vito, perché non può avere una dignità autonoma anche chi non è collaboratore di giustizia?”.