La vicenda Giammarinaro ha creato una bufera in tutta la provincia di Trapani, che si è vista coinvolta in uno scandalo i cui ingredienti sono appalti truccati, promozioni agevolate da raccomandazioni e politici fantocci che tra una manifestazione antimafia e l’altra stringevano mani e accontentavano le richieste di coloro che, di certo, antimafia non fanno.
Uno scandalo che in realtà scandalo non è poiché “appalti truccati, promozioni agevolate da raccomandazioni e politici fantocci” sono gli ingredienti che fanno parte della ricetta più antica del mondo. Insomma, la storia si ripete e i perbenisti urlano allo scandalo, ma la verità è che il vero scandalo è rappresentato da tutta quella politica che sapeva e non diceva, copriva, agevolava e fungeva da ponte e da colonna portante per avere la strada spianata a finanziamenti e convenzioni. A dire il vero anche questa è storia trita e ritrita, poiché come ha ben detto il Procuratore Ingroia durante un’intervista “all’interno dello Stato ci sono persone che combattono la mafia ma ci sono, purtroppo, anche persone che coprono la mafia” ed ha continuato “la storia plurisecolare della mafia si fa forza proprio su questo, cioè sulla sua capacità di infiltrarsi nei luoghi più insospettabili, quindi dentro le istituzioni e dentro lo Stato”. L’illegalità, la criminalità, quindi, si fa forza su quei soggetti istituzionali che si lasciano condizionare e non hanno il coraggio di denunciare. Ho letto le 388 pagine del verbale della Divisione di Polizia Anticrimine della Questura di Trapani, contenente la proposta della questura per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale redatta nei confronti di Pino Giammarinaro. Devo ammettere che ho avuto i brividi in alcuni punti. Il modo in cui sono descritte alcune scene e alcuni dialoghi… sembra di leggere un giallo, sembra la sceneggiatura di un film tratto da un romanzo di Mario Puzo (scrittore de “Il Padrino”), ma poi ci si rende conto che è la realtà e i brividi cominciano a salire lungo la schiena. Sicuramente è stata una lettura interessante e chiarificatrice su molti aspetti della vita di concittadini e conoscenti. Incredibile, infatti, è stato leggere i nomi di personaggi locali, dai 25 ai 60 anni, di cui non si era mai capito che lavoro facessero nonostante andassero in giro con macchinoni e già, meno che trentenni, avessero almeno due appartamenti di proprietà. Ad ogni modo non bisogna arrivare a conclusioni affrettate su quanto scritto in quel verbale, poiché, fortunatamente, in Italia vi è la presunzione di innocenza e quindi fino a quando un giudice non emetterà la sua sentenza non sarò di certo io a farlo, di conseguenza non bisogna interpretare queste 388 pagine come se tutti coloro che sono citati all’interno siano colpevoli o che le loro azioni comportino reato. Su quanto scritto sul verbale in questione, tanto è stato detto, ma in questa inchiesta non ho voluto dare una visione personale di quanto io stessa ho letto, bensì ho fatto una cernita di tutte le vicende e gli episodi narrati per proporvi quelli che reputo più significativi e indispensabili a capire quanto sia profonda la ferita di questa provincia. Qualcuno potrebbe dire che ho fatto un copia/incolla del verbale, libero di pensarlo, ma in questo modo chiunque si potrà fare un’idea individuale e non insinuata da quanto interpretato dal giornalista che scrive. Come avvenivano le convenzioni e i rimborsi da parte delle ASL alle RSA affidate a prestanomi? Come avvenne la ricostruzione del Belice dopo il terremoto? In che modo avveniva la gestione occulta di alcune RSA? Come venivano captati i finanziamenti e gli appalti per i lavori pubblici? Qual è il ruolo della città di Salemi in tutto questo? Come nasce il caso Pio Lo Giudice? Questi gli argomenti trattati all’interno dell’inchiesta, ma anche due intercettazioni telefoniche di cui i protagonisti della prima sono proprio il presidente della Provincia Mimmo Turano e l’ex Sindaco di Salemi Giuseppe Cascio. Molta importanza riveste la sanità tanto che in una dichiarazione fatta alla questura si legge “Giammarinaro considerava l’ASL di Trapani come una inesauribile fonte economica cui potere attingere economicamente”. Se gli argomenti letti vi susciteranno interesse potrete benissimo continuare la consultazione delle 388 pagine sul sito www.teleibs.it. In verità questo fascicolo è presente su internet in vari siti web… l’importante è saper cercare bene. Curioso, però, è stato vedere come molti colleghi giornalisti hanno fatto a gara per avere il fascicolo in questione ma dopo averlo letto lo hanno riposto in un cassetto… forse hanno avuto paura di ritrovarsi con una testa di cavallo nel letto? Io non mi reputo coraggiosa, né tanto meno intrepida ma non possiamo mettere in un cassetto fatti simili e notizie di questa portata. Non possiamo farlo per tutti coloro che sono morti in nome della legalità e non possiamo farlo per noi stessi, per il nostro futuro e per la nostra terra, perché questa terra è nostra e non di quei personaggi, facenti parte di quella che inquirenti chiamano “borghesia
mafiosa”, che nell’ombra manovrano politica, sanità ed edilizia.
Piera Pipitone da l"Opinione
Si può scrivere di uno scandalo sostenendo che in fin dei conti:"Uno scandalo che in realtà scandalo non è poiché “appalti truccati, promozioni agevolate da raccomandazioni e politici fantocci”sono gli ingredienti che fanno parte della ricetta più antica del mondo? Si può scrivere di una vicenda complessa, variegata nei comportamenti penalmente rilevanti,senza assumere una chiara posizione ma rimandando i lettori a leggersi 400 pagine dell'informativa della Questura di Trapani su Giammarinaro,perchè"in questo modo chiunque si potrà fare un’idea individuale e non insinuata da quanto interpretato dal giornalista che scrive"? Così i lettori potranno capire "Come avvenivano le convenzioni e i rimborsi da parte delle ASL alle RSA affidate a prestanomi? come avvenne la ricostruzione del Belice dopo il terremoto? in che modo avveniva la gestione occulta di alcune RSA? come venivano captati i finanziamenti e gli appalti per i lavori pubblici? qual è il ruolo della città di Salemi in tutto questo? come nasce il caso Pio Lo Giudice? Un modo originale per non dare al lettore nemmeno una sintesi dei fatti, magari nel timore di interpretare male.E certamente male è stata interpretata la parte che riguarda le vicende amministrative di Salemi,per cui gentilissima Pipitone la domanda "Qual è il ruolo della città di Salemi in tutto questo?" è quanto di più sbagliato e scorretto Lei potesse scrivere. La città di Salemi con la sua millenaria storia e con la sua storia culturale è solo vittima di tutto questo, come lo sono tutti quei concittadini che onestamente portano avanti la propria vita, che la domanda accosta a personaggi che in passato e nel presente ne hanno infangato il nome.
RispondiEliminaPurtuttavia ad un "salemita" come me lei ha stimolato degli interrogativi da porre oltre che a me stesso anche ai "salemitani":
premesso, come si è visto, che neanche personaggi come Sgarbi possono farci riappropriare della nostro destino con discorsi solamente elitari, chiedo:
ma siamo certi di non aver favorito,involontariamente, con nostri comportamenti egoistici, questi squallidi personaggi? siamo certi di non averli favoriti nelle loro mire eleggendo nel nostro Consiglio Comunale personaggi a loro legati e pronti ad agire in loro nome e per conto? Siamo certi di non esserci mai resi conto di quel che avveniva nella nostra città o abbiamo messo la testa sottoterra come gli struzzi?Siamo certi di aver sempre anteposto l'interesse della comunità a quello personale?
Riflessioni per ora, per dopo e per sempre se voglisamo riappropriarci della nostra identità!
Ho smesso di andare a vedere le sedute del consiglio comunale da quando ho visto il consigliere Ferro Giuseppe scattare fotografie con il cellulare al consigliere che parlava dai banchi di fronte e poi condividere il bottino con pari grado accanto a lui sghignazzando in modo sicuramante non rispettoso dei cittaadini che in quella sede rappresentavano.
RispondiEliminaErikus non voglio fare il moralista ma qui è in gioco la dignità della nostra città e di noi tutti. Bisogna dare voce a chi non ci sta, bisogna partire dalla selezione della classe dirigente e non si può fare se non sensibilizzando l'opinione pubblica.
Serve un'idea per far decollare il dibattito dei giovani e di quanti non frequantano l'Extra Bar. Questo Blog può essere un luogo ideale per questo ma serve più partecipazione, serve un'idea per raccogliere interesse.
Che ne dici....
Pietre Antiche