Lo ripeto ancora una volta, in modo che nessuno possa fingere di non aver capito: le strade sono due. O accettate di dialogare con noi, di scegliere con noi il Capo dello Stato e di formare con noi il nuovo governo, oppure l’interesse del Paese e la gravità della situazione esigono che si torni subito al voto.
E bisogna farlo già a giugno, senza perdite di tempo che ci porterebbero all’autunno prossimo, o alla primavera 2014, o a chissà quando.
Il Paese, le imprese, le famiglie non possono più aspettare. Noi siamo pronti a votare, e questa nostra manifestazione potrebbe anche essere la prima della nuova campagna elettorale.
Gli ultimi sondaggi vedono la nostra coalizione della Libertà in continua ascesa al 34%, con 4 punti di vantaggio sugli avversari, con la possibilità quindi di vincere e di ottenere una netta maggioranza sia alla Camera che al Senato, perché molti elettori hanno già cominciato a ravvedersi e a capire.
A loro quindi diciamo, alto e forte, tutti insieme, da Bari:
1. Non vi è consentito di darci lezioni.
2. Non vi è consentito di stabilire chi è presentabile e chi non lo è.
3. Non vi è consentito di concedere o di negare a nessuno patenti di libertà e di democrazia.
4. Abbiate rispetto di chi ha compreso le cose 50, 60, 70 anni prima di voi, e che voi avete ripagato con 50, 60, 70 anni di ostilità e di inimicizia;
5. Avete sbagliato tutte le scelte di fondo della storia; non avete alcun titolo per ergervi a maestri di politica, e men che meno a maestri di morale.
Siamo noi che dovremmo avere problemi a collaborare con voi: eppure è tale il dramma che l’Italia vive, che noi siamo pronti a mettere l’interesse dell’Italia prima del nostro interesse di partito. La casa brucia, altro che pettinare le bambole.
Nessun commento:
Posta un commento