Bertrando Goio
Per Sgarbi la mafia a Salemi non esiste
Enzo Iannacci, nella sua celebre canzone Quelli che, cantava: “Quelli che la mafia non ci risulta”. E' storia vecchia questa, un antico adagio che nella migliore delle tradizioni mafiose, nega l'esistenza di una delle più famigerate delle organizzazioni criminali di livello mondiale. Vittorio Sgarbi, sindaco di Salemi, ha organizzato una campagna di protesta attuata con manifesti che recitano: “Ma quale mafia! Cittadini, ribellatevi”. Sgarbi chiede di non accettare le fantasiose (secondo lui) ricostruzioni della polizia nell'ambito di un'indagine che coinvolge l'ex deputato DC Giuseppe Giammarinaro, personaggio vicino a Sgarbi, accusato di aver tentato di condizionare le attività dell'amministrazione. Un chiaro invito, implicito ma nemmeno troppo, di ribellarsi ai giudici, “grandi nemici di questo tempo” e “persecutori della brava gente”, soprattutto se si tratta del Capo del Governo, che li ha definiti addirittura un cancro. A questo riguardo Sgarbi ha una lunga storia dietro di sé. Giammarinaro, a quanto risulta dalle indagini, ha inciso pesantemente sull'amministrazione di Salemi, avendo tentato di pilotare rimborsi ma anche nomine nelle aziende ospedaliere per avere tornaconti elettorali e ingenti guadagni derivanti da autorizzazioni sanitarie e accordi con l'ASL. Al deputato sono stati sequestrati 35 milioni di euro. Cosa si cela dietro a questa campagna che Sgarbi ha furbescamente mascherato utilizzando la sua naturale propensione a voler meravigliare gli allocchi che ancora si lasciano stupire da lui?
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