sabato 13 agosto 2011

SGARBI CUI PRODEST QUESTO SUO ATTEGGIAMENTO?

MANIFESTO IN PIAZZA LIBERTA' 





Salemi. "Ma quale mafia! Cittadini, ribellatevi". È questa la frase che appare su un grande manifesto affisso in piazza Libertà, nel cuore di Salemi (Tp), per incitare i cittadini a ribellarsi contro le ricostruzioni giudicate dal sindaco Vittorio Sgarbi "fantasiose, suggestive, contenute in alcuni rapporti di polizia giudiziaria dell'indagine salus iniqua relativi ai presunti tentativi di condizionamento dell'attività amministrativa da parte dell'ex deputato della Dc, Giuseppe Giammarinaro".

"Altri manifesti - si legge in una nota del Comune - nelle prossime ore, saranno collocati in diversi punti della città".

"Sono indagini malate - dice Sgarbi - perchè senza alcun riscontro oggettivo si sono elevate maldicenze e chiacchiericcio a ipotesi di reato. Si parla di una mafia che non c'è. O di quella che è stata, come quando si evocano i Salvo, tacendo che l'ultimo di loro è morto nel 1983. Non c'è niente di più grave - ammonisce Sgarbi - che usare la mafia a sproposito. La mafia va aspramente combattuta, ma non è lecito inventarla".

Sgarbi ieri ha inviato due lettere: al ministro Roberto Maroni e al capo della Procura di Marsala, Alberto Di Pisa. In quest'ultima il sindaco di Salemi, citando fatti specifici e manifestando comunque la disponibilità a fornire ogni dettaglio sulle accuse da lui rivolte al questore e al maresciallo dei carabinieri, sollecita di fatto l'apertura di una formale inchiesta.

In precedenza aveva scritto agli undici consiglieri Giusy Asaro (presidente del consiglio), Leonardo Bascone, Melchiorre Angelo, Giuseppe Ferro, Leonardo La Grassa, Giuseppe Greco, Salvino Verde, Francesco Lo Fria, Giuseppe Fileccia, fabrizio Gucciardi e Giuseppe Rubino. Insomma quelli che, secondo il rapporto di polizia, risulterebbero essere stati eletti per volontà di Giuseppe Giammarinaro. Ha chiesto loro di dimettersi “ove essi non si ritengano palesemente diffamati e minacciati nella loro dignità democratica e non decidano di intentare nei confronti del questore una denuncia per diffamazione”. Le motivazioni sarebbero da ascriversi al fatto che l’indagine giudiziaria “Salus Iniqua” sarebbero ritenuti complici di Giammarinaro nel tentativo di condizionare con metodi mafiosi l’attività amministrativa del Comune. Richiesta che per il momento è stata rispedita al mittente dalla sola presidentessa del Consiglio Asaro, da tempo dichiaratasi “amica” dell’on Paolo Ruggirello. “ Non ci troviamo sul set di una trasmissione televisiva” - ha con fierezza replicato- non mi sembra il caso di irridere alle Istituzioni, che sono invece da rispettare. Perché il sindaco non si occupa dei problemi della citta invece di pensare a questioni che sono di competenza della magistratura?”

1 commento:

  1. Saggia osservazione quella di Giusy Asaro, da buon Presidente del Consiglio.
    Se non le condivide lei le preoccupazioni di Sgarbi ci sarà pure un motivo.

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