RENZI TREMA: L’APPARATO PIDDINO PRENDE TEMPO E VUOLE RINVIARE PRIMARIE E CONGRESSO
Per Matteuccio c’è un’altra grana: il piano dei bersaniani di candidare Enrico Letta…
La miccia è già innescata e l'innesco che potrebbe far deflagrare tutto sta nel modo in cui verrà separato in due fasi il congresso.l nodo apparentemente tecnico di quando andranno presentate le candidature nazionali svela il tentativo ostinato di difendere una trincea di potere: mettendo in conto che Renzi vinca le primarie, si lotta quindi sulle percentuali di dirigenti espressi dai «territori» e di quelli attribuibili invece al nuovo leader da stabilire con le nuove regole.Ma sul congresso, già venerdì Epifani presenterà una serie di opzioni: se sullo stop all'automatismo tra segretario e candidato premier, così come sulle primarie aperte, c'è un accordo di massima, l'incertezza regna sovrana sulla data delle primarie nazionali: al punto che i renziani chiederanno che già venerdì sia messo ai voti l'ordine del giorno di Pittella, uno dei candidati, per fissare una data. E il fatto che l'ultima riunione della Commissione congresso sia stata rinviata al 31 luglio e che quindi nulla sarà deciso prima, fa sospettare al renziano doc Giachetti «che qualcuno punti alla prescrizione del congresso».
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PARTITO DEMOLITO |
Ad accrescere questo sospetto c'è anche la minaccia di una candidatura Letta in chiave anti-Renzi che i bersaniani coltivano come piano b: «Ora si scopre la verità, ma ora che il quadro nel Pd sembra chiarirsi in vista del congresso, ad Epifani non resta che fissare la data», affonda il colpo Ernesto Carbone. Ma anche la parte più politica della Direzione di venerdì presenta un'incognita: Renzi non ha deciso se andare o meno, ma Letta non gradirebbe.
Tirato per la giacchetta, come si usa dire, da chi vorrebbe brandire una sua candidatura al congresso per scoraggiare Renzi; e messo in croce dai «guastatori» che a vario titolo fanno le pulci al suo governo, il premier comincia a covare un sentimento comune a molti suoi predecessori.
Quello di chi non vuole farsi logorare: ragion per cui ha ottenuto che in Direzione vi sia una «conta» sul sostegno ad un esecutivo che non può essere considerato «solo amico». Ma la novità è che ora i lettiani provano a stoppare la candidatura di Renzi, dicendo che «se vuole cambiare l'Italia farebbe meglio ad aspettare le primarie per la premiership: un candidato premier serve quando ci sono le elezioni, non ora».
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