martedì 18 dicembre 2012

DIRITTI E DOVERI DI UN CITTADINO MAGISTRATO!


QUANDO  MOTIVI DI OPPORTUNITA' DOVREBBERO VALERE PIU' DELLE REGOLE SCRITTE !!





“No, grazie. Non trovo giusto che chi fa l’arbitro o il guardalinee si tolga la giacchetta per indossare la maglietta di una delle squadre in campo”. Tanti anni fa il pm di Mani Pulite, Piercamillo Davigo, rispose più o meno così a un partito di centrodestra che gli chiedeva di candidarsi alle elezioni. 

Non, intendiamoci, perché pensi che debba esistere una legge per impedire ai magistrati di candidarsi. 
Ritengo però che coloro i quali svolgono pubblicamente – e con grande seguito – funzioni di controllo (pure i giornalisti, o almeno quelli con la schiena dritta) dovrebbero attenersi anche a delle norme non scritte. A regole imposte solo dalla propria coscienza, molto più dure rispetto a quelle riservate al resto dei cittadini. Tra queste c’è, a mio parere, il dovere di far passare un congruo e lungo lasso di tempo tra le inchieste, gli articoli o i programmi televisivi che hanno dato a una persona notorietà (e credibilità) e il proprio impegno elettorale.
Inutile girarci intorno. Non è difficile prevedere che cosa accadrà nel caso in cui Ingroia lasciasse davvero il suo incarico Onu per candidarsi. Moltissimi elettori, in perfetta buona fede, penseranno che le sue  indagini sui rapporti mafia e politica siano state condotte solo per farsi pubblicità e per preparare il terreno alla nuova avventura di partito.  E in milioni riterranno che le cose stiano così. E chi sostiene,  che nel nostro Paese quasi nessuno svolge le proprie funzioni in modo del tutto disinteressato, avrà altre frecce al proprio arco. Sono poi pressoché scontate le conseguenze, pessime, sulla credibilità della magistratura e su quella dei pm palermitani, in particolare, oggi impegnati nell’udienza preliminare sulla trattativa Stato-mafia. Così come è inevitabile una sfiducia ancora più crescente in tutte le istituzioni.
Per questo, se si vuole davvero rifondare il Paese, sarebbe bene soffermarsi prima sui propri doveri e solo dopo sui diritti. Cominciando da quelli che ciascuno di noi sente di avere, guardandosi ogni mattina allo specchio.

Nessun commento:

Posta un commento