pensieri spudorati
Il fratello di Borsellino: «Grasso? Ha detto
Il fratello di Borsellino: «Grasso? Ha detto
cose gravissime. Qui non è più gradito»
«Berlusconi non ha fatto niente contro la mafia, anzi, l'ha favorita»
Salvatore Borsellino |
PALERMO - «Grasso? Ha detto delle cose gravissime. Il procuratore si è voluto sdebitare visto che è in quel posto grazie ad una legge fatta dal governo Berlusconi, una legge contra personam che ha impedito a Caselli, il naturale procuratore antimafia, di diventarlo». Alla Zanzara su Radio 24 Salvatore Borsellino, fratello di Paolo Borsellino, attacca così Pietro Grasso, il procuratore antimafia che nei giorni scorsi aveva parlato di un «premio» all'ex premier per la legislazione antimafia sui beni sequestrati, dichiarazioni poi precisate dallo stesso Grasso. Per Borsellino, Berlusconi «non merita alcun premio», anzi. «È una cosa ridicola - dice - sostenere che ha fatto qualcosa contro la mafia, mentre non ha fatto altro nel corso del suo governo che continuare a pagare delle cambiali che erano state contratte nel corso di una trattativa tra stato e mafia. Lui la mafia l'ha favorita, basta guardare molte delle leggi che ha fatto. Si è solo preso il merito di operazioni di polizia e magistrati, successi ottenuti nonostante le azioni del suo governo. E poi Berlusconi è sodale di Marcello dell'Utri, persona condannata a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa».
Ma Grasso vuole entrare in politica? chiedono i conduttori. «Forse vuole fare il ministro della Giustizia - risponde Borsellino - il suo mandato sta finendo e si sta curando del suo futuro». «Dopo questo attacco - aggiunge - faticherei a stringergli la mano. Se Grasso si presenta agli anniversari di Falcone e Borsellino? Dopo questa esternazione non è più persona gradita. Alzeremo le nostre agende rosse e gli volteremo le spalle, come abbiamo già fatto in passato di fronte a personaggi non degni di esserci. Gli riserveremo questo trattamento anche per l'attacco indebito che ha fatto a un magistrato coraggioso come Antonio Ingroia».
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