venerdì 17 maggio 2013

LA DIFESA DI UNA FIGLIA INDIGNATA!!!!!



INTERVISTA A PANORAMA

Marina Berlusconi: "Ruby? Toghe morbose, vergognose, voyeur". Ira su De Benedetti, Grillo e Ingroia

La figlia del Cavaliere scatenata: "Il processo finirà in una bolla di sapone, ma all'associazione della gogna interessa solo la condanna mediatica". Poi demolisce Ingegnere, Beppe e pm.


"Il processo Ruby? Quello non è un  processo, è una farsa che non doveva neppure cominciare". E' furiosa,Marina Berlusconi, e per la prima volta attacca senza badare alle cortesie di maniera i magistrati che indagano sul padre, Silvio Berlusconi. Intervistata dal settimanale Panorama in edicola domani, giovedì 16 maggio, la primogenita del Cavaliere va giù piatta contro le toghe di Milano: "Hanno lavorato per anni, hanno accumulato lo sproposito di 150 mila intercettazioni, hanno raccolto quintali di verbali, hanno vivisezionato in modo morboso e vergognoso la vita di mio padre e tutto per realizzare non un processo, ma una fiction agghiacciante ad uso e consumo di media molto compiacenti". Di fronte a questo "esercizio di voyeurismo", assicura Marina, "finirà tutto in una bolla di sapone, come sempre, ma   all'associazione della gogna interessa solo la condanna mediatica. E, quando il teorema dell'accusa crollerà, quale interdizione dovrebbe essere chiesta per coloro che hanno costruito questa montatura infernale?". "L'obiettivo è chiaro - spiega ancora -: colpire una volta di più mio padre, come politico, come imprenditore, ma anche nella sua dignità di uomo". Pochissima fiducia dice di avere nel Tribunale di Milano, e al riguardo cita le condanne precedenti, dal caso Unipol al processo Mediaset, fino al Lodo Mondadori: ("quell'esproprio da 564 milioni"). E "per chi avesse ancora dei dubbi sull'aria che tira, c'è anche la sentenza sul divorzio di mio padre. La cifra fissata mi pare dimostri come ogni senso della realtà e della misura sia stato ampiamente superato".
"Destino dell'Italia nelle mani delle toghe" - "E' mostruoso il solo pensare che il destino del Paese passi per le mani di un gruppo di magistrati spalleggiati da qualche redazione e qualche arruffapopoli", prosegue Marina Berlusconi. "Sbaglia chi pensa che oggi la questione riguardi solo le vicende giudiziarie di mio padre. No, quello della giustizia malata è un problema che tocca direttamente la vita quotidiana di ciascuno di noi. L'incertezza del diritto può distruggere un Paese". La figlia del Cav punta il dito non contro tutta la magistratura, ma contro un gruppo ristretto e "politicizzato": "L'indipendenza della magistratura è un principio costituzionale sacrosanto. Il problema è che è stato usato per cancellare altri principi, altrettanto fondamentali. Si è fatto scempio dei più elementari diritti della persona: il diritto al rispetto della propria dignità, ad una privacy, a non vedersi linciati sui media prima ancora non dico di una sentenza, ma di un processo".

Grillo, Ingroia e De Benedetti nel mirino - L'attacco di Marina è a 360°. L'ingegnere Carlo De Benedetti, l'uomo che dalla sentenza del Lodo Mondadori incasserà un bel gruzzolo, è il primo della lista: "Certo che vederlo dare lezioni di imprenditorialità... Proprio lui, con le macerie industriali che si è lasciato alle spalle... Altro che imprenditore: lui era e resta un inarrivabile prenditore, il numero uno di quel capitalismo cannibale che pensa solo ad arricchirsi senza dare nulla in cambio, anzi, costruisce le sue fortune sulle sfortune altrui". Tra l'altro, scherza la Berlusconi, il patron di Repubblica fresco sostenitore di Matteo Renzi porta pure jella: "Visto com'è andata a finire per tutti quelli che finora hanno ricevuto l'investitura dell’Ingegnere, fossi in Renzi magari qualche scongiuro lo farei". "Uno dei più gravi errori della sinistra -allarga il raggio dell'analisi -, che mi pare stia pagando a carissimo prezzo, è stato proprio quello di aver rinunciato a fare politica, ad affrontare l'avversario sul terreno della politica". Il frutto è aver aperto la strada proprio a quegli "arruffapopolo" sopra citati. "Per Beppe Grillo e i suoi guardiani della rivoluzione parlerei di nullismo, con l'antiberlusconismo e con il loro essere antitutto tentano di mascherare il nulla assoluto di programmi e proposte. La politica avrà mille colpe, ma non può finire nelle mani di un gruppo  di dilettanti, o replicanti, allo sbaraglio". E all'ex pm di Palermo Antonio Ingroia, altro celebre giustizialista anti-Cav, Marina riserva un'amara sorpresa: "Lo citeremo in giudizio, ha definito Finivest una società che ha riciclato capitali mafiosi. E lo fa ignorando, o addirittura manipolando, i risultati dei processi nati dalle sue stesse inchieste, i quali non hanno potuto che dimostrare l’assoluta inconsistenza di ipotesi simili. Negli ultimi vent'anni abbiamo pagato più di 9 miliardi di euro di tasse, ne abbiamo investiti 27, diamo lavoro a quasi 20 mila persone. E' troppo chiedere un pò di rispetto, che poi non è altro che il semplice rispetto della verità?".


Nessun commento:

Posta un commento