giovedì 13 giugno 2013

LA SICILIA CHE NON CAMBIA MAI !!!!!!

                       LA TERRA DEI GATTOPARDI

Si sente continuamente parlare di "modello Sicilia", individuando nel termine nuove sperimentazioni di alleanze politiche e di governo, forme che magari poi trovano applicazione nel modello nazionale.
In verità, per un siciliano attento alle vicende di questa sventurata terra, si tratta di un falso problema perchè, nella realtà, in Sicilia nulla cambia e nulla si rinnova se non nell'aspetto esteriore.
Ultimo esempio di quanto dico quello che aveva promesso in campagna elettorale l'attuale governatore Crocetta e quello che, da quando è in carica, non è riuscito a fare; tale e quale ai suoi predecessori, anzi peggio.
Anche le recenti  elezioni amministrative di qualche tempo fa e quelle più recenti mostrano questa tendenza alla restaurazione ed al conservatorismo, senza se e senza ma,quasi che gli elettori siciliani avessero paura di cambiare.
Se guardiamo bene, infatti, a sindaci delle due città siciliane più importanti, Palermo e Catania,  sono stati proposti due nomi "emergenti" della politica isolana.
Nel capoluogo è stato eletto un ex sindaco della Città, Leoluca Orlando, personaggio politico ondivago,massimo esponente della "supercazzola", l'uomo che accusò pubblicamente Falcone, davanti a milioni di telespettatori, di nascondere nei cassetti i dossier più scottanti della procura di Palermo.
Eppure i palermitani, pur davanti a scelte diverse, sia per idee politiche sia dal punto di vista generazionale, hanno preferito scegliere il vecchio che garantisce la conservazione.
A Catania gli elettori rieleggono Enzo Bianco, ex democristiano ora PD, già sindaco della città negli anni 90 e poi ministro dell'interno nel governo di centrosinistra, dove si distinse per gli scarsi risultati nella cattura dei latitanti mafiosi.
Anche Catania sceglie la conservazione, anche a Catania come a Palermo, non c'è apparentemente classe politica di ricambio.
A distanza di quasi vent'anni le due città simbolo della Sicilia tornano indietro,tornano a vecchi amministratori già eletti e poi bocciati dall'elettorato; ma perchè avviene questo? Come mai non c'è una classe politica di ricambio?
Le risposte sono tantissime ma credo che quattro, (che si riduce poi ad una), siano preminenti nello scoraggiare la crescita di nuove eccellenze politiche nella nostra isola:
la prima è senz'altro la difficoltà di ricercare il consenso senza collusioni di ogni tipo ma principalmente mafiose; i grandi elettori si annidano in quella popolazione che vive ai margine della povertà e che trova nelle piccole attività illecite, con il beneplacito dei veri mafiosi, motivo di sussistenza e sopravvivenza;si annidano tra gli imprenditori collusi con la mafia senza la quale avrebbero poche speranze di far sopravvivere le loro attività e che la mafia alimenta per poi taglieggiarle. Difficile trovare consenso in questo contesto.
La seconda i partiti politi, spesso feudo incontrastati di personaggi equivoci, che le loro decisioni le prendono in riunione carbonare dove non è escluso che si annidino veri e propri mafiosi; difficile che neofiti possano avere accesso in queste logge mafiose.
La terza la burocrazia regionale locale che è la vera artefice delle linee politiche dei governi regionali, supermanager strapagati e strapotenti che nessuno riesce a radicare dai loro scranni, siano essi cocainomani, alcolisti, mafiosi. Parte integrante del potere democristiano consolidatesi negli anni e così radicati nelle stanze del potere di cui nessun governatore può far a meno.
Quarta ed ultima piaga della nostra povera isola la totale assenza dello Stato di cui parte della Magistratura è esempio, in particolare quella di Palermo, spaccata al suo interno, spesso guidata da personaggi tutt'altro che al di sopra di ogni sospetto, costantemente politicizzata e protagonista, freno e remora ad ogni volontà di crescita e di nuovo. I recenti fatti sul procuratore capo Messineo ed il sostituto Ingroia ne sono gli esempi più lampanti anche se onestamente bisogna ammettere che c'è una maggioranza elevata di magistrati che, sull'esempio di Falcone e Borsellino, combattono quelle sacche marcie che frenano,condizionano, mortificano, la Sicilia ed i siciliani.
La sintesi di tutto ciò ha un nome, un'identità precisa e si chiama:MAFIA!
Mafia intesa non solo come associazione a delinquere,ma anche come difesa dei privilegi, opposizione ai cambiamenti, ostracismo al nuovo ed al pulito, scoraggiamento a difendere posizioni e diritti civili legittimi, mancanza dei poteri dello Stato nell'incoraggiare la crescita,il rinnovamento, il rilancio di una regione, ormai, senza risorse, senza economia che non sia quella assistenzialista mafiosa, i cui cittadini vengono giornalmente mortificati nella loro dignità di persone, ed in cui c'è il più alto tasso di disoccupazione di tutta la nazione.
E così in un momento di "incazzatura generale" votiamo tutti M5S ed i media titolano "La Sicilia Cambia", il governatore Crocetta, approfittando dell'ingenuità dei neo eletti, li utilizza per avere la maggioranza in aula salvo poi  mollarli alla prima decisione importante ed allora,nuovamente, i media parlano di "Modello Sicilia".
Tutta una enorme, immensa "supecazzola", in quest'isola nulla cambia e nulla di nuovo avviene dai tempi del Regno delle due Sicilie!!!!!!!

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