Travaglio, altri insulti a Battista e Ostellino
La "colpa" dei due editorialisti del Corriere della Sera? Provare a ragionare sui processi di Berlusconi.
Qualche giorno fa,Pierluigi Battista del Corriere della Sera, aveva risposto agli attacchi pressoché quotidiani di Marco Travaglio. Per una volta - e aveva sottolineato per una soltanto - ha preso carta e penna per rispondere agli insulti del vicedirettore delFatto Quotidiano, "uno che non dà lezioni, semmai uno che mena col manganello" Pierluigi Battista si toglie ad uno ad uno tutti i sassolini dalle scarpe. Si scusa con i lettori per rubare spazio alla replica ma evidentemente l'editorialista proprio non riesce a trattenere la sua critica feroce più che contro Marco Travaglio contro il suo metodo. "Contro un fanatico non c'è argomento che tenga" però scrive "è' difficile dover ingoiare l'ultima lezione di deontologia professionale dall'autore dell'intervista più inginocchiata della storia (a Beppe Grillo, uno che ha insultato Rita Levi Montalcini) " Battista spiega che "Travaglio non argomenta, mena e il manganello può intimidire ma non far cambiare le convinzioni. Beninteso: mena sempre tranne davanti al potente che gli sta di fronte". Battista cita "l'umiliante tremolio dell'eroico paladino", la volta in cui Travaglio a Servizio Pubblico aveva davanti Berlusconi, e ricorda che "menava chi dubitvava che Andreotti avesse davvero baciato Totò Riina". Battista definisce Travaglio il "pasdaran di ogni accusa, la guarda pretoriana di ogni pubblico ministero. La difesa dell'imputato? Un'inammissibile perdita di tempo". E poi ricorda che il vicedirettore del Fatto ha scritto moltissimi articoli per "deplorare Berlusconi che sbraitava sulla politicizzazione della Corte Costituzionale" e si chiede: "Ma che ha fatto Travaglio quando la Corte Costituzionale ha dato torto al Pm suo amico che in questi giorni trova deprimente lavorare con l'operoso popolo valdostano?"
Marco Manetta non ha digerito l'affronto. Così, nell'editoriale sul Fatto di domenica 9 maggio, passa al contrattacco e spolvera altri insulti. Per Battista, ovvio, ma già che c'era anche per Piero Ostellino, altro editorialista del Corsera. Insultati perché cercano di ragionare sui processi di Silvio Berlusconi.
Il titolo del velenoso commento è "Il Giro di Arcore", un pezzo in cui Travaglio paragona a una competizione ciclistica la gara tra Battista e Ostellino per "leccare" le terga del Cavaliere. "In lizza ci sono le migliori lingue di Via Solferino, che si contendono la maglia azzurra in una corsa senza esclusioni di colpi. L'ambito trofeo - scrive l'incarnazione dell'italico giustizialismo - pareva ormai appannaggio di Pigi Battista", perché si era permesso di contestare le requisitorie dei pm nel caso Ruby (non sia mai...). "Ma ecco - continua Travaglio - alla prima discesa, rimontare dalle retrovie un passsista d'eccezione: Piero Ostellino". Il giornalista ha scritto due pezzi "in un sol giorno". Uno, in cui critica il regime fiscale italiano che spreme i soliti noti, viene definito dal vicedirettore del Fatto "la solita difesa degli evasori italiani". Ma tutta l'attenzione di Marco Manetta è per il secondo articolo, dedicato alle motivazioni della sentenza di condanna in appello per Paolo e Silvio Berlusconi nel caso Unipol, la famosa intercettazione tra Fassino e Consorte.
Parlando del caso Unipol, Ostellino scrive che "pur di condannare Berlusconi si arriva a un'accusa ideologica". Un'affermazione irricevibile per Marco Travaglio, secondo il quale il Cav deve essere condannato, sempre e comunque. La penna del Corsera si chiede poi perché le toghe abbiano scritto quella "sentenza surreale", che secondo Ostellino è degna "dell'Inquisizione" e basata su una "accusa ideologica" che "si concreta nei confronti di chiunque riveli le balle di chi le conta più grosse". Dubbi, pareri, opinioni. A cui Travaglio risponde così: "Lui non sa nulla dei processi di cui scrive".
Ma il piatto forte deve ancora arrivare, questi insulti sono soltanto l'antipasto , ed arriva in calce alla quotidiana razione d'odio che viene pubblicata in prima pagina del Fatto. Ostellino sta "insidiando la vittoria a Battista nel Giro di Arcore che si disputa nei corridoi di via Solferino. E' il rush finale, siamo in dirittura d'arrivo. Dài Pigi, forza piero, un ultimo sforzo, srotolate il vostro muscolo più sviluppato verso il traguardo! Pare proprio di vederle, le superlingue protese sul filo di lana. Ci vorrà il fotofinish", conclude Travaglio, secondo il quale il solo tentativo di voler ragionare sui processi del Cav è semplicemente un modo per "srotolare il muscolo", la lingua, per leccare le terga di Silvio
Nonostante le prese di posizioni, generalizzate, contro il carcere per i reati di diffamazione a mezzo stampa,prima di togliere la norma dal codice penale, dovremmo pensare di poterla modificare in reato di "diffamazione a mezzo stampa tramite turpilloquio ed odio".
Travaglio, senza i suoi amici PM, sarebbe già in galera da un pezzo. E se dovesse succedere non dimenticate di buttare la chiave!!!!
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