il Giornale -Mercoledì 3 febbraio 2010
LE DIMISSIONI DA SINDACO
Basta, me ne vado da Salemi.Anzi no. L’Utopia deve vivere
Vittorio Sgarbi: «Invidie, calunnie, lentezze burocratiche, indagini inutili, furti: l’atmosfera è insopportabile. Ma la speranza più forte»
E dunque: fine dell’Utopia. No. L’Utopia non può avere fine. Ma averla immaginata in un luogo e quel luogo essere la prima capitale d’Italia nell’imminenza del centocinquantesimo anniversario dello sbarco di Garibaldi a Marsala e dell’inizio dell’impresa dei Mille, è certamente una coincidenza ricca di significati.
Salemi. A Salemi il 14 maggio del 1860 Francesco Crispi proclama Garibaldi dittatore. Il mio ufficio
è in piazza Dittatura numero1. E, dai tempi di Garibaldi, nessuno ha avuto più potere di me.Né i sindaci,
né i cugini Salvo la cui leggenda di ricchezza e intreccio con la politica ha reso minaccioso il nome stesso della città: la città dei Salvo. Un’epoca finita e dimenticata. Oggi Salemi è Sgarbilandia e, in tutto il mondo, è la città delle case a un euro,del festival del cinema religioso, della convivenza di tradizioni cristiani ebraiche
e musulmane; e, con dispetto di Ahmadinejad, la prima città che ha dedicato una strada agli studenti di
Teheran.
"VADO Non voglio vedere il fallimento di un progetto che lo Stato e la Regione non aiutano!!!!!"
Altri la conoscono anche come capitale provvisoria del Tibet. E, nell’arco di un anno, sono arrivati a
Salemi un presidente del parlamento tibetano, il presidente dell’Inter Massimo Moratti, Pierluigi Celli, Piergiorgio Bellocchio,UgoGregoretti, Gualtiero Jacopetti, Pierluigi Odifreddi, Francesco Merlo, Vladimir Luxuria,Alvar Gonzales Palacios, Matteo Collura, FiammaNirenstein,Paolo Terni,Alain Elkann, Katia Ricciarelli, Bruno Vespa, Luca Beatrice, Pierluigi Pirandello, Philippe Daverio e innumerevoli altri, fra i quali Antonio Gnoli. I salemitani hanno visto scendere dal cielo dipinti di Rubens, di Caravaggio, di Guercino, di Modigliani, di Licini, di Ziveri, di Mehrkens, Frongia, di Ferroni.Ecosì un giorno Antonio Gnoli è venuto a parlare di Ferroni,uno dei grandi pittori della fine del secolo scorso. È venuto, ha visto, ha guardato il paesaggio, il centro storico.È ripartito felice, come tutti i giornalisti italiani, tedeschi, francesi, canadesi, americani, olandesi, spagnoli, indiani,messicani che sono venuti, per Le Monde come per Los Angeles
Time, per La Repubblica come il Time a raccontare la storia di un paese che rinasce, in cui consiste
l’Utopia-
Vittorio Sgarbi, 57 anni, è stato eletto sindaco del comune trapanese di Salemi il 30 giugno 2008,
.sostenuto dall’Udc, dalla Dc e da una lista civica di centro. Aveva deciso di lasciare la poltrona di primo cittadinonper una serie di eventi dall’inquietante furto dei pc nel suo ufficio, all’indagine della Gdf sull’utilizzo di un auto blu. Ma ha deciso di tornare sui suoi passi
DUNQUE PERCHE' E' FINITO IL SOGNO?
La ragione più forte è che non voglio vedere il fallimento di un progetto che noi abbiamo davanti chiaro
ma che non ha il sostegno né dello Stato né della Regione per potersi concretizzare pienamente; poi perché
la macchina amministrativa, per sua stessa natura, crea ostacoli, rallenta, è costituzionalmente ostile
al mutamento, alle novità.
E per quanti sforzi e impegno di energie ci si metta la realizzazione è lenta, difficile.
Il potere di un sindaco è inversamente proporzionale alla sua visibilità. Ma essa, talvolta, è un bene concreto,
che vale per se stesso e di cui i cittadini sono consapevoli.
Il sindaco non può fare ma può esistere e testimoniare l’orgoglio della sua città soprattutto nell’occasione
solenne dell’anniversario,ma anche raccontandola attraente, ricca di cultura, di bellezza, di tolleranza.
Localmente ci sarannopolitici insoddisfatti e oppositori invidiosi, calunniatori, candidati perdenti, falliti e indispettiti.E poi semplici invidiosi che preferiscono il buio e la immobilità a qualunque azione, animazione,
resurrezione. Irritano ma non disarmano; infastidiscono ma non deprimono.
E però quando un temperamento volitivo ma più fragile accusa le difficoltà del progetto e minaccia l’abbandono; e poi, d’improvviso,rinuncia e denuncia burocrazia,ostacoli e immobilismo,chiamandoli mafia,
lo sforzo di comprensione è più difficile e il gesto, liberatorio, è contagioso.
Così un complice, e un combattente per l’Utopia, Oliviero Toscani, se ne va.
E, per dare maggior risalto al suo abbandono in una Salemi che è come tutta la Sicilia, evoca omertà e mafia.
Lo capisco e lo contraddico; ma le sue parole scatenano la curiosità dell’antimafia.
Così la Dda lo chiama. Lui riferisce, racconta, non ha né indizi né prove, ma solo sensazioni. E così inizia e
già oggi ha compimento, una serie di interrogatori a tutti i miei collaboratori più fedeli, al vicesindaco Antonella Favuzza, all’ufficio stampa Mino Ippolito, il mio assistente Nicolas Ballario.
Mi indispettisco, non capisco e intanto si inanellano altri episodi: a Canale 5 vedo come è facile ritenere
responsabile un sindaco del crollo di una casa, quando il sindaco non ha alcun potere di attribuirne una
nuova se non obbedendo a regole e graduatorie che prescindono dalla sua volontà e dal suo potere;
la Procura di Marsala invia tre finanzieri per verificare se non io (che non sono maistato indagato)ma il mio vicesindaco ha fatto andare con l’automobile delComune lo scrittore e giornalista di Repubblica AntonioGnoli all’aeroporto (pagando,tra l’altro, ma è ininfluente, lei stessa la benzina). Siamo
arrivati a domenica. La sera di domenica entrano nel mio ufficio, senza scasso, ladri che rubano dieci
computer portatili. Io ricevo telefonate anonime. A quel punto decido di dimettermi.
L’atmosfera è diventata insopportabile. Dalla lentezza burocratica al furto.
Ma non capisco le indagini della Procura di Marsala che sulla mia circostanziata denuncia della distruzione
del paesaggio con gli impianti eolici, di molti mesi fa, non ha ancora dato segnali e seguito.Non capisco
perché devo lavorare in queste condizioni. Oggi, dopo la mia sfuriata. E mi dispiace per il giustizialista fallito
Rino Giacalone, apprendo che l’indagine della Finanza si è conclusa con un nulla di fatto. Tutto archiviato.
Tutto regolare nessuna responsabilità del vicesindaco che ha fatto più del suo dovere.
Quanto agli interrogatori della Dda che mostrad’essere informata dell’ambizioso progetto, e della Grande
Utopia, vengo a sapere che tutta l’operazione non è per discutere l’operato ammirato dell’amministrazione
(come aveva detto anche Toscani) ma a mia tutela e per consentirmi di lavorare indisturbato. Ne prendo atto.Mi dispiace per i giornalisti desiderosi di sangue e per quelli come Giacalone che immaginano che le inchieste debbano colpire il potere sempre e comunque anche quando è un potere senza potere, altro che del desiderio e della speranza. Così gli piace credere che vi sia un debito fuori bilancio di 200mila euro per chissà quali spese come ha scritto un bugiardo calunniatore.
E invece spese non ve ne sono state, il sindaco e gli assessori lavorano senza stipendio per puro entusiasmo
e il debito fuori bilancio, per altro già colmato, è di soli 37mila euro. Dunque nulla di fatto, tutto rientrato.
RESTO: NUOVA GIUNTA CHE NON SI FACCI INTIMIDIRE||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ora se ritroveremo l’entusiasmo, si tratterà di ricominciare con una giunta nuova che tenga viva l’Utopia
e non si lasci intimidire, più forte e piena di speranza. E anche Toscani, che non è Buscetta, tornerà con
noi. E il sindaco continuerà, come ogni buon sindaco,a fare il parafulmini. Sapendo che lo Stato e la magistratura ci tutelano e combattono con noi.
Vittorio Sgarbi
L'articolo per i temi che affronta, per le contraddizioni che evidenzia, per le verità che non dice,merita non un semplice commento ma un nuovo posto di risposta che possa sviluppare il pensiero dell'autore.
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