martedì 2 febbraio 2010

Sicilia/ Salemi, poggia di lettere per Sgarbi: non dimetterti

Molti parlamentari, solidale anche il sindaco di Favara
da APCOM

Pioggia di lettere, fax, telefonate ed email contro le dimissioni annunciate di Vittorio Sgarbi da sindaco di Salemi. Il critico d'arte ha infatti deciso di lasciare la poltrona di primo cittadino del paesino siciliano per una serie di eventi: dall'inquietante furto dei pc nel suo ufficio di Salemi all'indagine della guardia di finanza che vuole accertare l'utilizzo di un auto blu "perché, con la benzina pagata per giunta di tasca propria dal vice sindaco, abbiamo prelevato e poi riaccompagnato all'aeroporto i giornalisti di quotidiani nazionali arrivati a Salemi per un convegno", finendo con l'indagine della dda di Palermo contro ignoti su non ben specificate pressioni di tipo 'mafioso' partita da accuse fatte dall'ex assessore alla creatività Oliviero Toscani. Sgarbi ha annunciato di volere andarsene per gli ostacoli che si frappongono all'attività amministrativa e alle iniziative culturali. Tra gli inviti a restare quello di Daniele Capezzone, portavoce nazionale del Pdl, del deputato del Pdl e vicepresidente dell'Anci Osvaldo Napoli e di tanti parlamentari nazionali e regionali come Giovanni Ardizzone, deputato dell'Udc e vice sindaco di Messina. Solidale anche il sindaco di Favara Domenico Russello, anche lui sotto la luce dei riflettori dopo la tragedia nella quale sono morte due bambine per il crollo della loro abitazione fatiscente: "I primi cittadini - scrive Russello a Sgarbi, che con lui ha solidarizzato all'indomani della tragedia - sono l'anello debole di un sistema che cerca di riversare su di loro responsabilità che non hanno, legati nel loro agire da mille lacciuoli, da centinaia di migliaia di norme, spesso in contrasto tra di loro, con i trasferimenti statali e regionali che anno dopo anno si assottigliano non consentendo di garantire nemmeno le spese obbligatorie".

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