LA POLEMICA DOPO LA GARA JUVE-GENOA E DOPO LE SQUALIFICHE A CONTE, BONUCCI E CHIELLINI, MONTA NOTEVOLMENTE ALIMENTATA DA STAMPA E GIORNALISTI FAZIOSI ! NOI CI AFFIDIAMO AD UN PARERE AUTOREVOLE E LASCIAMO GIUDICARE A CHI DI CALCIO SE NE INTENDE!
Il caso del tocco di mano di Grangqvist, alla fine di Juventus-Genoa, non è solo un episodio che, oggi, si presta a opinioni opposte, è un fatto di gioco che domani meriterebbe un'informazione unica e condivisa da parte dei responsabili arbitrali. Non si può archiviare questo «caso» nella nebbiosa area della discrezionalità, soprattutto oggi che a vigilare sulle aree di rigore sono schierati, in serie A, due arbitri del massimo livello.
Sono giunto alla convinzione di giudicare punibile il fallo di Grangvist per una serie di considerazioni oggettive relative all'azione. Il cross basso che il difensore genoano si appresta a controllare proviene dal bordo campo, da oltre 25 metri, e gli permette perciò un totale dominio del corpo; l'avversario è alle spalle e non entra in contatto. Il controllo con il piede è maldestro e produce un innalzamento del pallone che tocca le braccia di Grangvist, impropriamente alte. Tiro da lontano e controllo sbagliato del pallone: rigore.
Questa formula non è una novità: esiste fin dal 1990 e si proponeva di qualificare la involontarietà. Nei 2008 il designatore Collina introdusse il concetto della carambola: «Ci eravamo accordati con tutti gli arbitri di giudicare involontario il contatto immediatamente successivo tra la testa e il braccio se il gesto prevalente è quello di colpire la palla con la testa». Restava inteso che il tiro doveva provenire da vicino, qualche metro, altrimenti si ricadeva nel controllo sbagliato e nella punizione.
Ritornando alla gara sarebbe importante conoscere il grado effettivo di collaborazione offerto daRomeo, a 5 metri da Grangvist, con Guida a circa 20 metri. Anche questa soluzione dei 5 arbitri merita molto lavoro.
PS : Nicchi, nel corso della premiazione AIC di ieri a Milano, ha detto che hanno chiesto un parere all'UEFA in merito alla corretta interpretazione dell'episodio di Juventus-Genoa, in base a quanto scritto da Casarin, questo approfondimento non è affatto necessario e tutto dovrebbe essere già chiaro. Forse Nicchi "non se la sente" di dare ragione a Casarin....
Riprendiamo quanto scritto da Paolo Casarin sul Corriere della Sera del 28-01-2013, ci sembra il parere più autorevole e dirimente.
Sono giunto alla convinzione di giudicare punibile il fallo di Grangvist per una serie di considerazioni oggettive relative all'azione. Il cross basso che il difensore genoano si appresta a controllare proviene dal bordo campo, da oltre 25 metri, e gli permette perciò un totale dominio del corpo; l'avversario è alle spalle e non entra in contatto. Il controllo con il piede è maldestro e produce un innalzamento del pallone che tocca le braccia di Grangvist, impropriamente alte. Tiro da lontano e controllo sbagliato del pallone: rigore.
Questa formula non è una novità: esiste fin dal 1990 e si proponeva di qualificare la involontarietà. Nei 2008 il designatore Collina introdusse il concetto della carambola: «Ci eravamo accordati con tutti gli arbitri di giudicare involontario il contatto immediatamente successivo tra la testa e il braccio se il gesto prevalente è quello di colpire la palla con la testa». Restava inteso che il tiro doveva provenire da vicino, qualche metro, altrimenti si ricadeva nel controllo sbagliato e nella punizione.
Con il tempo questo contributo di Collina ha avuto applicazioni non sempre in linea con lo spirito originale. Negli ultimi anni, con Braschi-Nicchi, agli arbitri venne chiesto di punire i contatti del pallone con le braccia lontane dal corpo: in sostanza l'area della involontarietà si sta ulteriormente riducendo per trasformarsi in impatto inevitabile e casuale. Il pallone che vuole velocemente andare verso la tua mano malgrado la tua manifesta volontà di schivarlo.
Ritornando alla gara sarebbe importante conoscere il grado effettivo di collaborazione offerto daRomeo, a 5 metri da Grangvist, con Guida a circa 20 metri. Anche questa soluzione dei 5 arbitri merita molto lavoro.
PS : Nicchi, nel corso della premiazione AIC di ieri a Milano, ha detto che hanno chiesto un parere all'UEFA in merito alla corretta interpretazione dell'episodio di Juventus-Genoa, in base a quanto scritto da Casarin, questo approfondimento non è affatto necessario e tutto dovrebbe essere già chiaro. Forse Nicchi "non se la sente" di dare ragione a Casarin....
Nessun commento:
Posta un commento