"La vergogna del Partito Democratico! "
Escludere a 24 dalla chiusura delle liste due politici che vuoi o non vuoi,bene o meno bene, tanto hanno dato in termini di consenso, ha dell'incredibile. Si è sbandierato ai 4 venti la valenza delle parlamentarie e che il responso dei cittadini sarebbe stato sovrano.
Ebbene, Papania e Crisafulli s'impongono a suon di voti e dopo esser stati doverosamente posizionati vengono rimossi dal sedicente comitato di garanzia. Come dire abbiamo scherzato, ce ne freghiamo del popolo che ha votato alle parlamentarie, non riconosciamo il consenso della gente che li conosce e li vota, il partito (comunista) siamo noi... Sic......!
Ai più sbadati, si ricorda o si fa presente che a Roma, sapevano benissimo chi fossero i due parlamentari in questione (e sia detto senza alcuna eccezione negativa).
Papania aveva ampiamente chiuso la sua marginale questione giudiziaria, con relativa riabilitazione e fedina penale immacolata, tanto che non solo non gli aveva impedito di partecipare alle primarie, ma addirittura di esser imposto dallo stesso partito 5 anni fa in terza posizione, che gli certifica l'elezione già in partenza. Oggi, non è più opportuna la sua candidatura. Scrivono letteralmente cosi: "questioni di opportunità".
Al mio paese, questioni di opportunità vuol dire che c'è stata una scelta di opportunismo e non di giustizia.
Papania aveva tutti i requisiti per essere candidato, e dunque per definizione solo a questo si sarebbe dovuto fermare l'ineffabile comitato dei Garanti, ma col peggiore opportunismo della vecchia e col giustizialismo che, personaggi a tutti noti (leggi Ingroia,Di Pietro,Grillo & C) vorrebbero imporre alla nuova politica si è deciso di farlo fuori per ricavarne un qualche vantaggio mediatico ed elettorale.
Un grande partito democratico e garantista, che in verità in Italia non c'è mai stato, deve fare scelte giuste e non di opportunità. E certamente non cedere, perché in soldoni questo è accaduto, ad una campagna mediatica strumentale, tale è apparsa , che ha visto come suo massimo punto di riferimento il Fatto Quotidiano notoriamente vicino alle posizioni dei personaggi sopra citati.
Quindi per attingere al più vicino e fisiologico grande bacino elettorale, quello del PD.
Non c'è nulla di male se un elettore di destra si schiera a favore di un parlamentare della parte politica opposta; è libero di farlo.
La cosa grave invece, è che un partito politico serio, in cui il suo segretario-candidato premier è un proclama di: "io non ci sto" "noi non ci stiamo" non dovrebbe mai seguire la moda o il peggior populismo. Schiena dritta ed avere il coraggio di difendere le proprie scelte e la propria classe dirigente. Scelte giuste, non scelte opportuniste.
Per campanilismo, poi, l'esclusione di Papania, ci vede perdere il secondo parlamentare di questa provincia che, se anche sostituito da qualche illustre sconosciuto/a, non è la stessa cosa; è ho l'impressione che non sarà l'ultimo...
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