mercoledì 9 gennaio 2013

VERSO LE POLITICHE 2


Enrico Letta: "Chiederemo al centro di stare con noi". 
I nuovi volti del PD dopo le primarie

Il vicesegretario democratico ha giudicato come "molto importante" il 'ritrovato' rapporto tra Renzi e Bersani, "che faranno campagna elettorale in tandem"


"Dopo le elezioni, se vinceremo chiederemo ai montiani, al centro, di sostenere il governo Bersani". Lo ha detto il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, parlando alla sede del partito. E a chi gli chiedeva del rapporto congli arancioni di Ingroia, Letta ha replicato: “Il nostro primo interlocutore saranno le liste che si sono raggruppate intorno al senatore Monti”


Dopo 
lezioni, se vinceremo chiederemo ai montiani, al centro, di sostenere il governo Bersani”.All’indomani della presentazione delle liste dei candidati democratici alle prossime elezioni, il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, parlando alla sede del partito, fa capire quali saranno le intenzioni del partito all’indomani del risultato delle urne. Sempre in tema di alleanze, del resto, a chi gli chiedeva del rapporto con gli arancioni di Ingroia, Letta ha replicato in maniera altrettanto secca: “Il Pd e la coalizione del Pd vuole vincere le elezioni e chiedere voti per il centrosinistra, dopo le elezioni guarderemo al Parlamento che si è creato e valuteremo le scelte da fare. Il nostro primo interlocutore saranno le liste che si sono raggruppate intorno al senatore Monti“. Il vicesegretario democratico, poi, ha giudicato come “molto importante”  il ‘ritrovato’ rapporto tra Renzi e Bersani, “che faranno campagna elettorale in tandem”.
Enrico Letta, inoltre, ha risposto alle critiche del segretario socialista Nencini in merito alla composizione delle liste e alla penalizzazione degli esponenti del garofano. “Non capisco il senso della protesta di Nencini – ha detto il vicesegretario democratico – C’erano dei patti e sono stati rispettati. Le nostre sono liste aperte e sarà una buona alleanza”. Immediato il commento di Angelino Alfano su Twitter. ”Ufficiale: Da oggi Monti è la stampella di Bersani. Grazie al Pd per la chiarezza” ha detto il segretario del Pdl. ”Bersani è diventato la brutta copia di Monti. Basta Monti. Basta tasse”. Questo il tweet del segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni. 

Secondo Giampaolo Diana, "la direzione nazionale non ha rispettato i criteri delle primarie, per cui le decisioni assunte, che ci sono state imposte, devono essere necessariamente rigettate". Si va verso la conferenza regionale del partito che "deve essere confederato con quello nazionale, per cui dovranno essere i sardi a scegliere chi li deve rappresentare"


La composizione delle liste del Partito Democratico in vista delle elezioni continua a sollevare polemiche e sfornare dimissioni (dopo quelle annunciate e ritirate del segretario regionale della Puglia). 
“Nelle prossime ore convocherò il gruppo per rassegnare le mie dimissioni“, ha dichiarato Diana in una conferenza stampa in Consiglio regionale, “una decisione inevitabile. Non ci sono le condizioni minime”, ha spiegato Diana, “per continuare un rapporto con un partito che fa finta che le primarienon ci siano state”. Il capogruppo del Pd ha parlato di decisione che fa seguito a un “rifiuto legittimo” delle decisioni assunte a livello nazionale “da parte di tutti: elettori, amministratori locali e consiglieri regionali”. Secondo Diana, “la direzione nazionale non ha rispettato i criteri delle primarie, per cui le decisioni assunte, che ci sono state imposte, devono essere necessariamente rigettate”. Diana ha concluso ricordando che si va verso la conferenza regionale del partito che “deve essere confederato con quello nazionale, per cui dovranno essere i sardi a scegliere chi li deve rappresentare”.

Da qui l’appello a Bersani per rivedere le decisioni prese: “Se noi non dovessimo riuscire in questo intento, quel rapporto di fiducia che ha fatto schizzare il partito al 33% verrebbe compromesso e in Sardegna rischiamo di non cogliere il risultato che è alla nostra portata”.

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