domenica 29 maggio 2011


22/05/2011

Free Salemi- lettera di replica di Nino Ippolito a Rino Giacalone

Il 18 maggio sull’edizione di Trapani del quotidiano "La Sicilia" l’opinionista RinoGiacalonein un articolo sull’operazione «Salus Iniqua» ha chiamato in causa il responsabile dell’Ufficio per la Comunicazione del Comune di Salemi Nino Ippolito.
Rispetto al contenuto dlel’articolo Ippolito ha inviato al quotidiano "La Sicilia"una lettera di replica, ma è stata letteralmente censurata. Pertanto si allega alla presentela lettera nella speranza che se ne dia conto per completezza di informazione e nel rispetto del diritto di replica
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In riferimento al contenuto dell’articolo dell’opinionista Rino Giacalone dal titolo «E’ Pino manicomio che comanda», pubblicato a pagina 33 dell’edizione del quotidiano «La Sicilia» di oggi mercoledì 18 maggio 2011, e in cui vengo in maniera del tutto arbitraria tirato in ballo, chiedo, ai sensi della legge sulla stampa, la pubblicazione della seguente replica:

Non ho mai appellato Pino Giammarinaro con la parola«manicomio»,sebbene il soprannome fosse noto a tutti. L’autore, non so se per sciatteria dovuta all’incapacità di verificare le notizie prima di pubblicarle oppure perchèin malafede (circostanza che non mi stupirebbe affatto, visto l’unilaterale astio che coltiva nei miei confronti, anche publicamente)attribuisce a me parole dette probabilmente dal mio interlocutore. Il solo«manicomio» di confusione è quello dell’autore che, altresì, con altrettanta sciatteria, mi attribuisce una telefonata con l’assessore Bivona, dal contenuto limpidissimo – come, del resto, tutte quelle che mi riguardano – che in realtà ho avuto con l’assessore Grillo.
Sono stato amico di Pino Giammarinaro. E lo sono stato con fierezza, pienamente consapevole delle vicissitudini giudiziarie che lo hanno riguardato. Le responsabilità penali sono personali. E, nonostante la furia forcaiola di certi antimafiosi di mestiere che vivono e si nutrono di sospetti, non si trasmette agli amici. Inoltre la pena nel nostro ordimanento, ha valore rieducativo, non contempla la morte civile di un individuo.
Da tempo, quella con Giammarinaro, è un’amicizia troncata. Per mia scelta. Ed è, come ha ricordato lo stesso Sgarbi, di dominio pubblico. Dei motivi (per principio, perchè le amicizie non si devono giustificare) non debbo darne conto a nessuno, nemmeno a quegli investigatori che si eccitano, con lo stesso spasmo che mostrano le iene di fronte al sangue, quando annunciano che «riecheggieranno le sirene» (così si legge sul profilo Facebook di un investigatore trapanese), men che meno a mediocri giornalisti, e mi riferisco all’imponente (fisicamente) Rino Giacalone, dal quale apprendo che io avrei preso e consegnato «ordini».Circostanza letteralmemnte inventata dal Giacalone perché da nessuna parte è scritta una simile cosa. E’ una sua chiosa da mestatore e suggestionatore. Essere «citati» in una indagine non può diventare, come fa il vigliacco Giacalone, il pretesto per alimentare sospetti o attribuire, arbitrariamente, comportamenti che non non ho mai avuto. Io sono stato ascoltato come«persona informata dei fatti».
In un rapporto di amicizia non si prendono o si danno ordini. Succede nei rapporti di subalternità, come quelli della disciplina militare, che Rino Giacalone, per ragioni non solo professionali, certamente conosce meglio di me.
Il solo ordine che conosco è quello cavalleresco di San Costantino, di cui ho fatto parte parte. Per contrappormi – vanamente - all’affollato e, ahinoi, non riconosciuto, «Ordine Asinino», dove albergano tanti, boriosi e ignoranti giornalisti che coltivano la ripicca e la ritorsione.
Io prendo ordini dalla mia conscienza. Per questo ciò che si è scritto su di me è una infamia da vigliacchi. E poco importa se a scriverlo sia stato un investigatore esaltato, prevenuto o infedele o, come temo, sia piuttosto il premeditato schizzo di fango ispirato da una opinione, una ipotesi, una suggestione.
Circa un anno fa, lo stesso Giacalone, giornalista antimafia «da tavolino», scrisse su di me una serie di fandonie alle quali, non dopo avergli ricordato le ricorrenti castronerie grammaticali e sintattiche di cui é notoriamente infarcita la sua scrittura (disponibile, a richiesta, a stilare l’impietoso cahier de doléances…), replicai chiedendo la pubblicazione di una rettifica nella quale sottolineavo, tra le altre cose, il suo giornalismo «a tesi» e, peggio ancora, l’assenza di riscontro preventivo alle cose pubblicate, così come il riconoscimento del diritto di replica ai soggetti chiamati in causa.
Lui, che rimprovera continuamente ai suoi supposti avversari di utilizzare la querela come strumento intimidatorio, mi denunciò. Il magistrato ha ritenuto pertinenti le mie considerazioni e comunque nell’alveo del «diritto di critica». Giacalone, probabilmente, avrà masticato amaro, anche perchè quelle mie considerazioni contenevano giudizi sulle sue qualità professionali.
Chiedo, come si dice in questi casi – l’onere della prova. Che non è una ipotesi, e nemmeno la ricostruzione fantasiosa e arbitraria di un investigatore che interpreta piuttosto che riportare i «fatti». L’onore della prova, dunque, per capire - qualunque ne sia l’origine – il perché di questa infamia. E così difendermi da questo fango gratuito. Aspettando chel’opinionista Giacalonemi dica chi ha detto o chi ha scritto che io avrei preso «ordini».
Nino Ippolito
Addetto Stampa di Vittorio Sgarbi 

(pubblicato da l'ASINO ROSSO  il  28/5/2011)

Si arroventa il clima politico a Salemi. L'opposizione chiede le dimissioni di Sgarbi

“Carneade, chi era costui?”. L’interrogativo manzoniano valido anche per Pino Giammarinaro? Parrebbe di si. Dal momento che oggi , nemmeno a  pagarlo a peso d’oro, si trova un suo sostenitore.
 Paradossalmente solo Sgarbi e Toscani, con opposte argomentazioni, sono  rimasti a ricordarci il suo ruolo ricoperto in questi tre anni. E’ il melanconico destino di chi, dopo essere salito troppo in alto, troppo precipitosamente cade? Tutti smemorati di Collegno? Compresi quelli che di benefici e di privilegi hanno goduto generosamente? E così accade che, dopo la pubblicazione dei provvedimenti giudiziari che riguardano l’ex “re di Salemi”, contenuti in un corposo rapporto di 388 pagine della Questura di Trapani, e che chiamano in causa assessori, consiglieri, dipendenti comunali e cittadini, le redazioni dei giornali vengono invase da commenti, smentite e precisazioni mentre non si trova nessuno che sia disponibile ad ammettere di avere avuto con lui rapporti politici o persino solo amichevoli. Come non ricordare la parabola evangelica del “prima che il gallo canti”? E’ noto che il capo della Divisione Anticrimine dott. Linares nel corso di una conferenza stampa ha parlato di  Giammarinarocome di una “prototipicaespressione di quella "borghesia mafiosa" che ha rivoluzionato i contorni classici della figura del soggetto indiziato di contiguità mutualistica all'associazione mafiosa ‘Cosa nostra’ “, precisando che si è in presenza di un metodo “mafioso "sommerso" voluto dal latitante Matteo Messina Denaro». Mentre per il neo capo della squadra Mobile Giovanni Leuci si tratta di “ una mafia che non mette l'attak, ma di una controlla le imprese, le società, gli enti locali, dall'interno, è una mafia che crea benessere, posti di lavoro, raccoglie l'indispensabile consenso sociale”. A queste affermazioni però si è opposto Vittorio Sgarbi nel corso di conferenza stampa romana “Si vogliono far riemergere fantasmi di un passato che non corrispondono alla realtà attuale di Salemi. E’ una macchina del fango. Salemi con me “libera et immunis’. Giammarinaro mai alle mie giunte. Quella di Salemi è stata ed è una grande rivoluzione, contrastata, com’era prevedibile, più dalla facile retorica dell’Antimafia che dalla effettiva capacità di condizionamento di Giammarinaro, pari a zero”. La polemica sembrava destinata a fermarsi qui. Ma a riaccendere la miccia ci ha pensato invece il fotografo Oliviero Toscani dichiarando tre giorni fa al quotidiano la Repubblica "Ma quale rivoluzione, mi faccia il piacere. Cosa ha fatto in tre anni? Niente. Ha fatto parlare di Salemi? E che vuol dire? La verità è che Sgarbi parla, parla, parla, ma non conclude nulla. La città è succube di questo sistema mafioso.Con Salemi ho già perso tanti soldi, tanto tempo, ed è stato tutto inutile". A replicare questa volta ci hanno pensato il vicesindaco Favuzza e gli assessori  Grillo e Tortorici accusando il fotografo di essereoltre che “un ingrato”anche “un bugiardo senza pudore quando dice di avere lavorato gratis a Salemi. Ci sono delibere che provano come le cose cha ha fatto in città sono state finanziate con i soldi del bilancio comunale.Ma a un uomo dello spettacolo avido di nuove risorse, quale è Toscani, le casse del comune di Salemi, evidentemente, sembravano povere.”. Ma anche l’ex assessore Bivona ha voluto precisare di non avere mai fatto parte della compagine di Guiammarinaro”che ho conosciuto in occasione della campagna elettorale del giugno 2008 e non sono stata tra gli assessori designati dalle liste che a lui hanno fatto riferimento per le elezioni, l’ing. Pino Ilardi, il Sig. Lo Castro Vincenzo, l’ing. Salvatore Angelo, il dott. Nino Scalisi.” Infine, nell’ultima seduta consiliare del 23 maggio, l’assessore Antonina Grillo e il Vice Sindaco Antonella Favuzza, “hanno fatto rilevare come alcune ricostruzioni fatte dagli investigatori, sebbene in larga parte prospettate con l’utilizzo del condizionale, non corrispondono assolutamente alla realtà dei fatti”. Ed in particolare il riferimento ad un presunto tentativo di rimozione del’ingegnere Leone l’assessore Grillo ha ribadito cheL’amministrazione non ha mai preso in considerazione alcuna ipotesi di rimozione del tecnico. L’ingegnere Leone è stato addirittura promosso a Capo Settore unico dei Lavori Pubblici, ovvero gli sono stati riconosciuti più ampi poteri gestionali”. Mentre il vice sindaco Favuzza ha precisato, tra l’altro, di avere telefonato a Giammarinaro“Su invito del sindaco per chiedergli di convincere i consiglieri che politicamente si riconoscevano nel suo gruppo politico di agevolare l’approvazione del progetto delle «Case a 1 euro», la cui attuazione gioverebbe alla città in termini di sviluppo economico e di opportunità occupazionali”. Per  le opposizioni non ci sono dubbi. La strada obbligata è quella delle dimissioni. Lo sostiene il capogruppo del Pd Domenico Venuti“Ribadiamo sostegno e piena solidarietà alle forze dell'ordine per gli squallidi tentativi di delegittimazione del loro operato subiti in questi giorni. Di fronte al quadro inquietante, soprattutto dal punto di vista politico, emerso dalle prime indagini, le dimissioni sono l'unica strada che eviti di trascinare nel fango la nostra Città, più di quanto non lo sia già.” Anche Rifondazione Comunista con un comunicato è ritornata a chiederle sottolineando che“da autentici garantisti aspettiamo l’esito dell’inchiesta giudiziaria, ma sul piano politico non abbiamo dubbi: rinnoviamo l’invito alle forze politiche a presentare un mozione di sfiducia al sindaco per inadempienza programmatica e inefficienza amministrativa e suggeriamo a Vittorio Sgarbi di prendere atto concretamente del flop politico presentando le dimissioni”.
                                                                                                                 Franco Lo Re
(tratto da Marsal@.it del 29.5.2011)

Excusatio non petita, accusatio manifesta

Excusatio non petita, accusatio manifesta è una locuzione latina di origine medievale. La sua traduzione letterale è "Scusa non richiesta, accusa manifesta"-

martedì 24 maggio 2011


La denuncia di Oliviero Toscani
"La Sicilia affonda e nessuno si ribella"

L'ex assessore all'attacco di Sgarbi: "Da Salemi sono scappato di corsa. Lui è ingenuo e generoso ma laggiù la rivoluzione dovrebbe farla la gente. Invece mi hanno deluso tutti e non cambia niente"

di ALESSANDRA ZINITI
                                                                      Oliviero ToscaniDi Salemi Oliviero Toscani vorrebbe proprio non sentire mai più parlare. Ma la recente indagine patrimoniale sull'ex deputato Giuseppe Giammarinaro, e soprattutto le aspre parole di Vittorio Sgarbi che lo chiamano in causa minimizzando le dichiarazioni da lui rese ai pm di Palermo, costringono il celebre fotografo, per qualche mese assessore della singolare giunta di Salemi, a tornare sull'argomento. E di certo Toscani non fa nulla per abbassare i toni della polemica. Anzi."Io sono scappato dalla Sicilia, e di corsa. Lì è impossibile lavorare, fare qualsiasi cosa. È una terra bellissima, ma ci sono i siciliani, anzi c'è il sistema Sicilia che a Salemi è granitico, incancrenito e che la gente sopporta non capisco come. Per me l'esperienza siciliana è stata un vero incubo".Toscani, ai pm lei ha denunciato presunte pressioni mafiose, adesso invece se la prende con i siciliani. Come stanno le cose?
"Ma alla fine non c'è grande differenza. Guardi, io queste cose le ho dette in piazza, alla gente di Salemi, la sera prima di andare via. In privato tanti mi hanno dato ragione, ma poi nessuno dice niente, nessuno fa niente, non parla nessuno. L'omertà non è un'invenzione. Mi sembrava di vivere un film neorealista. Adesso provo quasi imbarazzo a fare discorsi da leghista, ma è così: siamo un paese mafioso. Anzi, voglio lanciare una provocazione: se la Lega vuole acchiappare nuovi consensi, vada giù. Dividiamo in due l'Italia e non se ne parli più".

Allora ha ragione Sgarbi quando dice che lei non è andato via per le pressioni di Giammarinaro sulla giunta ma per gli ostacoli ambientali, del sistema, della burocrazia? "In parte è vero. La mafia è la burocrazia siciliana, non è una sensazione, è vero. Lo dicono tutti, lo sanno tutti. È un sistema granitico del quale a Salemi Giammarinaro è certamente un punto di riferimento. Che lui partecipava alle riunioni di giunta è vero, Sgarbi può negare quanto vuole. Detto questo, quando sono venuto giù sposando con entusiasmo il progetto di Vittorio, non pensavo che ci fosse una situazione politica così incancrenita e con il consenso silenzioso di tutta la città, anche di quella che non vorrebbe. La città è succube di questo sistema mafioso".


Ci vuol fare un esempio di questo sistema? "Guardi, è presto fatto. Quando arrivi in Sicilia, la prima cosa che ti dicono è: "Ci sarebbe un modo di farsi finanziare questo progetto..." e naturalmente ci vogliono le persone giuste al posto giusto, bisogna andare sottobraccio con questi orribili figuri nei corridoi del potere. Tutti pensano a come farsi finanziare con soldi pubblici, nessuno pensa a produrre. Io sono lombardo, per me è impensabile. Se a Sgarbi va bene, resti pure. Ma alla fine lui, con il suo garantismo, finisce con il garantire l'illegalità".
Lui veramente dice di aver fatto la rivoluzione a Salemi.
"Ma quale rivoluzione, mi faccia il piacere. Cosa ha fatto in tre anni? Niente. Ha fatto parlare di Salemi? E che vuol dire? Anche Totò Riina fa parlare di Corleone. La verità è che Sgarbi parla, parla, parla, ma non conclude nulla. Guardi, Vittorio è un ingenuo, io gli voglio anche bene, è un uomo generoso, umanamente lo conosco bene, ma lì la vera rivoluzione la dovrebbe fare la gente. E invece mi hanno deluso tutti, non cambia niente. Adesso questa indagine su Giammarinaro ha fatto uscire di nuovo le mie dichiarazioni. Ma non è normale che parli solo io. Queste cose le aveva dette anche Rostagno, e l'hanno fatto fuori. Mia moglie, che è norvegese, dice che sono un pazzo".

Allora con la Sicilia lei ha proprio chiuso?"Basta, è come se fossero tutti morti. Mi sono proprio rotto le palle e non ne voglio sapere più niente. Con Salemi ho già perso tanti soldi, tanto tempo, ed è stato tutto inutile".
(                                             (  2 2 maggio 2011)   tratto da   RepubblicaPALERMO.it.


lunedì 23 maggio 2011

                                                                                                                                                 lunedì 23 maggio 2011



Gli sms del "tradimento" di Toscani

domenica 22 maggio 2011

ECCO PERCHE' SGARBI NON E' PIU' CREDIBILE!!!!!!



IL SINDACO VITTORIO SGARBI SULL'INCHIESTA CHE COIVOLGE L'EX DEPUTATO DC

«Giammarinaro solo un parafulmine la stampa
vuole uccidere Salemi»
Il critico: «La mafia di cui si parla è un fatto vecchio degli anni '80, si vuole inchiodare il paese al suo passato

TRAPANI - Il sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi replica alle ricostruzioni investigative che indicano l’ex deputato democristiano Giuseppe Giammarinaro, in passato indiziato di mafia e coinvolto in un’inchiesta su illeciti nella gestione della sanità trapanese, come il vero dominus dell’attività amministrativa del Comune. «La mafia di cui si parla è un fatto vecchio degli anni '80 la stampa», aggiunge Sgarbi, «vuole      uccidere un paese incollandolo al suo passato».


Giammarinaro sulla sinistra, Sgarbi a destra«SGARBI DIFENDE SALEMI» - Il primo cittadino difende Salemi e la sua amministrazione, annunciando anche di non avere intenzione «di cedere dal chiedere 10 milioni di euro a giornali che mi devono dimostrare quale mafia ci sia a Salemi». Parla di «diffamazione» il sindaco del Comune siciliano, in una conferenza stampa convocata per riferire dell’inchiesta di Polizia e Guardia di Finanza di Trapani a seguito della quale sono stati sequestrati beni per 35 milioni di euro a Giuseppe Giammarinaro, ex parlamentare siciliano della Dc, considerato un sostenitore del critico ferrarese. ««GIAMMARINARO PARAFULMINE» - «Gli hanno fatto un processo ed è stato assolto» ha detto Sgarbi in riferimento a Giammarinaro e affermare che a Salemi ci sia un’infiltrazione della mafia, e collegarla al nome dell’ex deputato regionale è «un metodo da monatti, il più schifoso che la stampa potesse utilizzare». Nella conferenza stampa, quasi monopolizzata dal flop della dalla trasmissione andata in onda ieri sera in prima serata su Raiuno e poi sospesa dalla rete, Sgarbi è anche tornato ad attaccare il suo ex assessore, il fotografo Oliviero Toscani, ribadendo come quest’ultimo abbia lasciato la giunta «non per infiltrazioni mafiose ma perchè si è scontrato con l’amministrazione e con la burocrazia». Secondo il sindaco non si può parlare di «mafia ma di clientelismo». Allora, afferma, «bisognerebbe dire che i voti che non sono di opinione non sono voti veri, quindi si cancellerebbero tre quarti delle preferenze siciliane». «Non c’è una cupola» ha ribadito, «Giammarinaro fa da parafulmine: ha fatto solo delle richieste, ne aveva il diritto in quanto a capo di un partito, la Dc, che ha dei consiglieri», ma conclude, «le sue richieste non sono state accolte, perchè troppo arcaiche, inutili».
Redazione online del Corriere della Sera
19 maggio 2011
(ultima modifica: 20 maggio 2011)






MA NELLE MANI DI CHI SIAMO ???????

La recente operazione di Polizia e Guardia di Finanza denominata "Salus Iniqua" ha riguardato ampiamente il Comune di Salemi. In particolare i condizionamenti subiti da amministratori e consiglieri comunali.
Pubblico uno stralcio della proposta avanzata dal Questore di Trapani al Presidente del Tribunale  di Trapani -Sezione misure di prevenzione - ( consta di ben 405 pagine ed è liberamente reperibile in internet),sfociata nei provvedimenti restrittivi del 17 maggio u.s., riguardante la giunta e i consiglieri comunali, per  rendere noto
a tutti da chi siamo rappresenta


Divisione Polizia Anticrimine - Ufficio Misure di Prevenzione personali e patrimoniali
                          Q U E S T U R A  D I  T R A P A N I
                         DIVISIONE POLIZIA ANTICRIMINE
                 Ufficio Misure di Prevenzione Personali e Patrimoniali
Trapani, lì 30 marzo 2011
N. 514/Div. II^-M.P.

OGGETTO: Proposta del Questore per l’applicazione della misura di
prevenzione personale e patrimoniale redatta - ai sensi della
legge 31 maggio 1965, n. 575 come modificata dalla legge 24
luglio 2008, n. 125 e dalla legge 15 luglio 2009, n. 94 - nei
confronti di:
GIAMMARINARO Giuseppe, nato a Salemi il 06.01.1946,
ivi residente in contrada Sinagia nr.106/E.

Raccomandata
Urgente
Allegati 39
                       AL SIG. PRESIDENTE DEL TRIBUNALE T R A P A N I
                                      - Sezione Misure di Prevenzione -

                                                    O M I S S I S



 b) le recenti acquisizioni sulla attuale pericolosità sociale del
GIAMMARINARO Giuseppe in relazione al tentativo di
condizionamento dell’attività amministrativa del Comune di
Salemi

Dall’esame di atti di indagine acquisiti presso la Procura di Trapani e la
Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, sono state rilevate varie
risultanze investigative, maturate da vari organismi di p.g. , sia della Polizia di
Stato che dell’Arma dei Carabinieri, dalle quali è stato, altresì, possibile avere
contezza di un coinvolgimento diretto del GIAMMARINARO Giuseppe
nelle attività politico-amministrative del Comune di Salemi, attualmente retto
dal sindaco SGARBI Vittorio.
Dall’esito di siffatte indagini, è emerso il costante tentativo da parte dell’ex
sorvegliato speciale di PS di condizionare l'attività amministrativa del Comune
di Salemi, partecipando occultamente alle fasi decisionali più importanti,
così ponendo in essere “…un vero e proprio condizionamento mafioso di tutta
l’attività amministrativa del Comune di Salemi…”, finalizzato ad imporre,
dopo l'elezione del Sindaco Sgarbi, un’influenza sull'Amministrazione Comunale
di Salemi, avvalendosi della "collaborazione" sia di dipendenti e funzionari
del Comune, che di Assessori e Consiglieri.
Nella nota della Squadra Mobile di Trapani, datata 03-11-2008, relativa alla
richiesta di attivazione di servizio tecnico di intercettazione nell’ambito del
p.p. 1749/08 R.G.N.R. , si informava la Procura di Trapani dei continui
contatti tra il predetto addetto stampa del On. Pio Lo Giudice, IPPOLITO
Antonino, ed il GIAMMARINARO Giuseppe al tempo utilizzatore
dell’utenza mobile 393/9905789 intestata alla GINNIC CLUB ALICIA s.a.s.
sedente in Salemi in via Ettore Scimemi n. 9. (cfr. all. nr. 7)
In particolare, si aveva modo di registrare la conversazione telefonica avente
progressivo 8703 delle ore 19.41 del 02-11-2008, intercorsa tra l’IPPOLITO
Antonino ed il GIAMMARINARO Giuseppe, nel corso della quale
l’IPPOLITO Antonino lo informava che una riunione indetta presso
l’abitazione del Sindaco era stata rimandata in considerazione del fatto che lo
SGARBI era partito d’urgenza.
La costanza di tali rapporti tra l’ex sorvegliato speciale della P.S.
GIAMMARINARO Giuseppe ed il sindaco SGARBI emergeva anche da un
servizio di osservazione predisposto dalla Squadra Mobile di Trapani, nel
corso del quale il personale di p.g., al fine di dare riscontro alla conversazione

telefonica (progressivo n. 8218) delle ore 12.36 del 28-10-2008, intercorsa
tra IPPOLITO Antonino e SGARBI Vittorio, si appostava presso l’albergo
denominato Giardino di Costanza della catena alberghiera Kempiski sito in
Mazara del Vallo.
In particolare, attraverso un servizio di video ripresa, avviato alle ore 23.00
circa del 28-10-2008, si aveva aggio di rilevare l’arrivo in quell’albergo del
GIAMMARINARO Giuseppe a bordo di Mercedes CLS targata CT 705
CE intestata alla citata GINNIC CLUB ALICIA s.a.s. , via Ettore Scimemi n.
9 di Salemi, guidata da soggetto riconosciuto per il più volte citato
ARDAGNA Nicolò Domenico, nato a Salemi il 30.01.1965, ivi residente
nella via Cremona nr. 67, fidato prestanome - come si è esposto in apposito
capitolo della presente proposta - del GIAMMARINARO Giuseppe.
Si registrava altresì la presenza davanti l’ingresso dell’albergo del
GIAMMARINARO Giuseppe intento a conversare con soggetto individuato
per SAVALLE Giovanni43, mentre pochi minuti dopo si vedeva
sopraggiungere lo SGARBI Vittorio in compagnia dello IPPOLITO Antonino,
rimanendo a conversare con il GIAMMARINARO e il SAVALLE.
Ancor più pregnanti e recentissimi elementi di valutazione in ordine a siffatta
condotta del GIAMMARINARO Giuseppe, si traggono poi dall’analisi
degli atti relativi al procedimento penale n. 11383/09 RG ignoti, della
Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, iscritto inizialmente per il reato
di cui agli artt. 612 c.p. e 7 d.1. 152/91, atteso che il procedimento aveva per
oggetto una serie di minacce perpetrate (alcune lettere anonime contenenti
minacce di morte) nel corso del 2009 in danno di Vittorio SGARBI, Sindaco
dell'amministrazione comunale di Salemi, ed archiviato dal Giudice per le
Indagini Preliminari in data 22 settembre 2010. (cfr. all. nr. 8)
Invero, nella richiesta di archiviazione del 6 settembre 2010, il Pubbico Ministero,
Dr. Carlo Marzella, pur rappresentando di non aver acquisito elementi
idonei a individuare la provenienza delle numerose minacce anonime di cui
è rimasto vittima Vittorio SGARBI, precisava come le risultanze investigative,
avessero, comunque “..delineato un contesto ambientale in cui Pino
GlAMMARINARO, già processato ed assolto per reati in materia di criminalità
organizzata, ha inciso in modo significativo su alcune delibere del
Comune di Salemi guidato da Vittorio SGARBI…” . ( cfr all. nr. 9)
L'attività criminosa aveva inizio il 4 giugno 2009, quando veniva recapitata
alla sede della Polizia Municipale di Salemi una busta contenente una testa di
maiale e un manoscritto anonimo dal contenuto intimidatorio, indirizzato a
SGARBI.
Successivamente, il 28 luglio 2009 veniva rinvenuta una carcassa di cane
morto nei pressi dell'ufficio di gabinetto del sindaco di Salemi.
Vittorio SGARBI, convocato presso la stazione Carabinieri di Salemi, riferiva
di essere stato oggetto di una serie di minacce anche telefoniche, sin da quando
aveva assunto la carica di Sindaco del Comune di Salemi.
Veniva, pertanto, avviata un'attività di intercettazione telefonica sulle utenze
in uso alla parte offesa Vittorio SGARBI e ad alcuni dei suoi collaboratori.
La Procura di Palermo sottolineava come, dalle indagini svolte, fosse incidentalmente
“emerso un intenso e costante condizionamento dell'attività
amministrativa del comune di Salemi da parte di Giuseppe GIAMMARINARO,
ex deputato dell'Assemblea Regionale Siciliana, già sottoposto alla
misura di prevenzione della sorveglianza speciale per la durata di quattro
anni…”.
Secondo il Pubblico Ministero della D.D.A. veniva “raggiunta la prova di
questa costante influenza esercitata da Pino GIAMMARINARO sull'amministrazione
comunale di Salemi”.
Dalle intercettazioni e dalle altre indagini svolte – osserva la Procura di Palermo
- è, infatti, emerso che la candidatura alla carica di Sindaco di Salemi
di Vittorio SGARBI è stata sostenuta proprio dal GIAMMARINARO Giuseppe,
che ha appoggiato il noto critico d'arte durante la campagna elettorale
(cfr., sul punto, le dichiarazioni - più avanti commentate - rese da Oliviero
TOSCANI, ex assessore della Giunta di Salemi guidata dal medesimo SGARBI).
Una volta insediata la Giunta comunale, il GIAMMARINARO avrebbe addirittura
partecipato, senza averne alcun titolo politico o istituzionale, a diverse
riunioni della Giunta, allo scopo di indirizzare le decisioni dell'organo amministrativo.
Sul punto, la prefata A.G. menzionava principalmente le dichiarazioni rese al
pubblico ministero da Oliviero TOSCANI, ex assessore della Giunta di Salemi
guidata dal medesimo SGARBI e il contenuto di una serie di telefonate intercettate
dai Carabinieri di Salemi e compediate nella nota del 22/10/2009
e nella Informativa del 27 maggio 2010. ( cfr. all. nr. 10, 10 bis e all. nr. 11)

permesso
di intercettare una fitta serie di conversazioni telefoniche su temi -
spesso delicati - che riguardano il Comune, intercorse tra amministratori comunali
ed altri soggetti, i quali, sebbene ufficialmente non abbiano alcun
titolo per intervenire nell’amministrazione della cosa pubblica, partecipano
alle fasi decisionali più importanti, o peggio, talvolta, risultano essere gli
unici ed incontrastati decisori”, ritenendo del tutto fondata l'ipotesi investigativa
secondo la quale esista “…un vero e proprio condizionamento mafioso
di tutta l’attività amministrativa del Comune di Salemi…”.
Ed invero, le considerazioni formulate dalla Magistratura inquirente e dal citato
Organo di Polizia vanno sicuramente condivise per come si conclude da
una analisi del contenuto delle conversazioni intercettate e riportate nelle
note in argomento.
Dopo l'elezione del Sindaco Sgarbi, è emerso dalle indagini disposte dalla
D.D.A. che il GIAMMARINARO, come sopra detto, ha esercitato una influenza
sull'Amministrazione Comunale di Salemi, avvalendosi, per "imporre"
la sua linea politica, della "collaborazione" sia di dipendenti che funzionari
del Comune, sia di quella di Assessori e Consiglieri.
Tra queste persone, secondo la ricostruzione dei CC di Salemi, si annoverano
tra gli altri:
· il Segretario Generale BARONE Vincenzo ( nato a Trapani il
22.11.1954, residente a Calatafimi via XV Maggio n.55) e l'ex Direttore
di Ragioneria MANZO Gaspare, nato ad Erice il 28.7.1968, aggregato
dal Comune di Campobello;
· gli Assessori CALISTRO Angelo (nato a Salemi il 10.04.1959, ivi residente
in C.da San Ciro nr. 462, cognato del GIAMMARINARO),
BIVONA Caterina (nata a Novara il 13.10.1966, residente a Salemi via
Marsala n° 52);
· il Presidente del Consiglio, ASARO Giuseppa (nata a Salemi il
26.07.1974, ivi residente via San Luca n° 18);
· i Consiglieri comunali GUCCIARDI Fabrizio (nato a Palermo il
22.10.1969, residente a Salemi, via Paul Harris n° 2), RUBINO Giuseppe
(nato a Salemi il 18.12.1965, ivi residente C.da Sinagia n.
1511/A), BASCONE Leonardo (nato a Salemi il 31.07.1978, ivi residente
via Trapani n° 13), MELCHIORRE Angelo (nato a Salemi il
04.10.1976, ivi residente via P. Oliveri n° 88), FERRO Giuseppe (nato

a Salemi in data 11.06.1959, ivi residente via Santa Domenica n° 65),
LA GRASSA Leonardo (nato a Salemi il 23.05.1961, ivi residente via
L. Pirandello n° 1), GRECO Giuseppe (nato a Trapani il 27.12.1946,
residente a Salemi via P. Oliveti n° 51), VERDE Salvatore, inteso Salvino,
(nato a Salemi il 03.06.1966, ivi residente via F.P. Clementi n°
15), LO FRIA Fraucesco (nato a Palermo il 25.03.1969, residente a Salemi
via A. Lo Presi n° 100) e FILECCIA Francesco Giuseppe (nato a
Palermo il 14.06.1986, residente a Salemi via G. Matteotti n° 46).
Emblematico, tra tutti, è un inquietante episodio che rappresenta in modo significativo
la capacità del GIAMMARINARO Giuseppe di condizionare le
scelte dell'amministrazione comunale di Salemi, anche su attività di rilevante
finalità sociale, per come è emerso da alcune conversazioni intercettate il 16
ottobre 2009, allorquando il sindaco SGARBI, dopo essere stato informato
dall'assessore Caterina BIVONA che la Prefettura di Trapani esigeva l'immediata
assegnazione (ai sensi dell’allora vigente legge sull’utilizzo sociale dei
beni confiscati alle mafie) di un terreno agricolo , di circa sessanta ettari, confiscato
al noto esponente mafioso e narcotrafficante MICELI Salvatore, chiedeva
al suo assessore chi avesse presentato domanda per l'assegnazione di
quel terreno.
La BIVONA informava, quindi, lo SGARBI che l'istanza era stata presentata
da "Slow Food" e dall'associazione antimafia "LIBERA", provocando il disappunto
di SGARBI, che manifestava di non aver alcuna intenzione di assegnare
il terreno a "quelli di Don Ciotti “.
Nel momento stesso in cui la BIVONA ricordava allo SGARBI che il volere
di GIAMMARINARO era un altro, ossia quello di affidare il bene alla gestione
dell"A.I.A.S. per il tramite di un suo rappresentante indicato dallo stesso
GIAMMARINARO, il Sindaco si preoccupava, quindi, di telefonare immediatamente
al GIAMMARINARO per farsi indicare il nominativo della per -
sona a cui doveva essere assegnato il terreno confiscato alla mafia, e quest'ultimo
gli ribadiva che il terreno doveva essere assegnato dal comune di Salemi
a Francesco LO TROVATO, rappresentante dell' associazione AIAS.
I successivi accertamenti disposti presso la Prefettura di Trapani consentivano
di acclarare che il terreno in questione non era stato ancora assegnato dall'amministrazione
comunale di Salemi ad alcun ente (cfr. nota CC Mazara del Vallo
dell' 1.9.2010).

Analogamente significativo è quanto accaduto il 18 ottobre 2009, data in cui
il citato Antonino IPPOLITO ( di cui si è evidenziato nelle pagine precedenti
il ruolo di portavoce dell’On. Pio LO GIUDICE e di contiguità allo stesso
GIAMMARINARO ) e l’assessore Antonina GRILLO manifestavano tutta la
loro preoccupazione (Trascrizione della telefonata di cui al Prog. 2064 del
18.10.2009 (vds. All. nr.27 informativa CC del 27.5.2010), in quanto avevano
appena saputo che Pino "manicomio" (soprannome di GIAMMARINARO
accertato nel corso delle intercettazioni) avrebbe addirittura predisposto alcune
deleghe da far firmare al Vittorio SGARBI, appena questi fosse giunto all'aeroporto.
(cfr. all. nr. 12)
Si trattava della partecipazione di Salemi ad una un'iniziativa dei Comuni del
Belice, denominata "Unione dei Comuni", per cui gli enti locali aderenti
avrebbero ricevuto diversi milioni di Euro in finanziamenti, tra cui anche
quelli previsti per i festeggiamenti del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia.
Il GIAMMARINARO, battendo sul tempo il vice Sindaco FAVUZZA (che
aspirava ella stessa ad essere il referente per l’"Unione dei Comuni"), dopo
un'assenza di SGARBI per diversi giorni, attendendo il Sindaco al suo arrivo
all'aeroporto di Palermo ed accompagnandolo a Salemi con la propria autovettura,
ne aveva approfittato per tentare di fargli firmare una delega che designava
quale rappresentante l'Assessore CALISTRO (cognato del GIAMMARINARO
).
Del resto, la sequela di conversazioni che si riportano di seguito, a titolo
esemplificativo, dimostra come dipendenti del Comune di Salemi o rappresentati
politici dello stesso Ente informassero e consultassero, con cadenza
quasi giornaliera e sistematica, il GIAMMARINARO in ordine a qualunque
decisione politica da intraprendere concernente l’amministrazione cittadina,
notiziandolo anche sulle iniziative del Sindaco SGARBI, allo scopo di conoscerne
il parere e ricevere direttive in merito.
E’ il caso di una conversazione del 25.10.2009 ( Prog. 20651 - vds. All. nr.28
– informativa CC del 27.5.2010) in cui il Sindaco SGARBI ed il GIAMMARINARO
Giuseppe vengono ripetutamente cercati per attivarsi presso l’Assessorato
Beni culturali della Regione allo scopo di reperire dei fondi prima
della scadenza di un bando. Nella circostanza, tale VACCARO Giuseppe informava
il Sindaco di averlo contattato, per avvisarlo che il giorno 30 del
mese in corso scadeva il bando alla Regione Siciliana - Beni Culturali - per i
finanziamenti di eventi culturali per l'anno 2010. (cfr. all. nr. 13)

L’uomo spiegava di aver tentato di contattare lo SGARBI, così come, allo
stesso modo, aveva cercato anche il GIAMMARINARO, ma nessuno dei
due era risultato raggiungibile.
Il VACCARO suggeriva di attivarsi per tali finanziamenti allo scopo di usufruire
dei soldi dalla cassa della Regione invece che dalla cassa del Comune.
Analogamente, il 31.10.2009 (Prog. 6165 vds. All. nr. 29 informativa CC del
27.5.2010), anche il Vice Sindaco FAVUZZA Antonella contatta direttamente
il GIAMMARINARO Giuseppe per informarlo delle iniziative del Sindaco
SGARBI presso la popolare trasmissione televisiva “Striscia la Notizia”, che
potevano compromettere i rapporti intrattenuti con un’azienda costruttrice di
impianti eolici che stava per inaugurare una struttura in zona Salemi e che
avaeva accettato una procedura risarcitoria in favore del Comune. I due, pertanto,
concordavano di vedersi di persona la mattina seguente : (cfr. all. nr.
14)
G.G.:Pronto?
AF.: Pino sono Antonella.
G.G.:Antonella, ciao.
AF.: Senti qua, ciao vedi che, il fatto delle pale lo sai tu che ci vogliono rimborsare, risarcire
lo sai, si! (si fa riferimento ad un impianto di pale eoliche insistente sul territorio di
Salemi per il quale lo ditta costruttrice intende risarcire il Comune di Salemi)
G.G.:Si, penso la.....l'ho sentita sta cosa, ehhhh.
AF.: Asc olta, però giorno cinque "lui ” (inteso Vittorio SGARBI) vuole fare striscia la
notizia e giorno cinque “que lli” (inteso funzionari delle pale eoliche) vengono in Sicilia
nella nostra zona a inaugurare, non ci pagheranno più!
G.G.:Ma tu domani mattina dove sei?
AF.: A Salemi, a Salemi.
G.G.:E allora domani mattina...ehhh....ci vediamo?
AF.:AI Caffè Moderno, va bene.
G.G.:Ehh.....verso le 11:00.
A.F.:Ti chiamo, ehh...si, si.
G.G.:Ehh...Ehh.
A.F.:Va bene, ok, ciao ciao ciao.
Proprio il Vice Sindaco, FAVUZZA Antonella, si è sistematicamente relazionata
con il GIAMMARINARO secondo la “regia occulta” fin qui esposta,
sollecitando e piegandosi ai desiderata dell’ex sorvegliato speciale di PS, talora
pur non concordemente, per come emerge sia dai contatti diretti con quest’ultimo,
sia dalle conversazioni con interlocutori di fiducia, con i quali condivide
ogni decisione e strategia, come D'ANGELO Salvatore inteso "Pucci'

( D'ANGELO Salvatore inteso PUCCI, nato a Palermo l’11.07.1968, residente a Salemi nella via p.
Oliveri nr.30. di fatto domiciliato in c.da Masseria Veechia nr.416, stato libero, imprenditore agricolo, gravato
da pregiudizi penali, tra cui truffa, turbativa d'asta in appalti ed associazione per delinquere di stampo mafioso
e traffico internazionale di stupefacenti, tratto in arresto nell'ambito dell'operazione IGRES ;)


e CARADONNA Luigi45 ( con il quale intrattiene rapporti sentimentali ) e talvolta
anche l'Assessore GRILLO Antonina.
In data 07.10.2009 ( Prog. 2233 All. nr. 25, informativa CC del 27.5.2010), Il
Vice sindaco FAVUZZA Antonella confidava al fidato CARADONNA Gianluigi
che il bilancio era stato fatto presso l’abitazione del GIAMMARINARO
e che l’Assessore Caterina BIVONA ed il consigliere Leonardo BASCONE,
entrambi vicini al GIAMMARINARO, avevano personalmente portato
il carteggio presso la casa dell’ex sorvegliato di PS provvedendo a cambiare i
capitoli di spesa. (cfr. all. nr. 15)
In data 1.11.2009 (Prog. 6285 all. nr. 30 informativa CC del 27.5.2010). Il Vice
sindaco FAVUZZA Antonella contattava GUCCIARDI Fabrizio (Consigliere
Comunale vicino al GIAMMARINARO) cui faceva presente di avvisare il
Pino GIAMMARINARO che aveva cercato di rintracciarlo per tutta lo giornata
non riuscendovi, ribadendo che aveva bisogno di parlargli poiché la questione
delle pale eoliche stava prendendo una brutta piega. (cfr. all. nr. 16)
Il 04.11.2009 (Prog. 6660 vds. All. nr.31 informativa CC del 27.5.2010). Il
GIAMMARINARO Giuseppe spiegava alla FAVUZZA Antonella di esser
stato contattato dalla “agenzia di viaggi Montalbano”, che aveva chiesto un
pagamento vantato nei confronti del Comune, ottenendo assicurazione dal
Vice Sindaco che avrebbe dato mandato in merito al Direttore di Ragioneria
del Comune Gaspare MANZO . (cfr. all. nr. 17)
In data 06.11.2009, (Prog. 6987 vds. All. nr.32 informativa CC del
27.5.2010), la FAVUZZA confidava al CARADONNA Gianluigi, di avere
fatto una riunione di Giunta, alla presenza del GIAMMARINARO. (cfr. all.
nr. 18)
In data 06.11.2009 (vds. Prog. 7174 all. nr.33 informativa CC del 27.5.2010)
la FAVUZZA Antonella, conversando con l'Assessore GRILLO Antonina,
commentava gli equilibri in seno al consiglio comunale, spiegando come i
consiglieri FERRO Giuseppe e MELCHIORRE Angelo fossero persone controllate
dal GIAMMARINARO, così come la Presidente della Commissione

comunale Art. 5 Irene CAVARRETTA, fidanzata del MELCHIORRE Angelo,
consigliere comunale. (cfr. all. nr. 19)
Particolarmente significativa ed illuminante sulla possibilità del GIAMMARINARO
Giuseppe di condizionare la Giunta di Salemi nella nomina dei
suoi funzionari, è il contenuto di una telefonata del 16.11.2009 ( prog.
8888 all. nr. 35 informativa CC del 27.5.2010). (cfr. all. nr. 20)
Infatti, il Vice Sindaco FAVUZZA Antonella conversava con il Sindaco
SGARBI, cui chiedeva lumi circa la possibilità di rimuovere dall’incarico il
Direttore di Ragioneria MANZO Gaspare, nonché altro Funzionario, tale
LEONE, per il quale il GIAMMARINARO aveva “chiesto la testa”.
In particolare, lo SGARBI riferiva che GIAMMARINARO gli stava facendo
firmare una richiesta indirizzata al Sindaco di Campobello di Mazara affinché
questi concedesse un ulteriore periodo di aggregazione del MANZO
presso il Comune di Salemi 46.
LA FAVUZZA ribatteva che era meglio non acconsentire in quanto il MANZO
era un "uomo suo", ovvero gravitante nell’entourage di contigui all’ex
sorvegliato speciale di PS.
Quindi, la FAVUZZA soggiungeva che il GIAMMARINARO Giuseppe
aveva chiesto “la testa”, ovvero l’allontanamento di tale LEONE, impiegato
presso l’ufficio Tecnico del comune di Salemi.
Di fronte a tali argomentazioni il Sindaco SGARBI ribatteva di contattare il
GIAMMARINARO e di mettersi d'accordo con quest’ultimo circa l’opportunità
di mantenere in servizio il MANZO e se, per come preteso dall’ex sorvegliato
speciale di PS, cacciare via il LEONE.
Il ruolo del GIAMMARINARO quale riferimento obbligato sulla nomina dei
collaboratori del Comune, ed in particolare del MANZO Gaspare, emergeva

anche qualche giorno dopo, quando in data 20.11.2009 (prog. 4 all. 36 informativa
CC del 27.5.2010), la Antonella FAVUZZA chiamava il fidato Gianluigi
CARADONNA lamentando come quel “cretino” del MANZO non avesse
voluto firmare delle pratiche relative alle delibere sulla iniziativa, promossa
dal Comune, di cedere ad un euro le abitazioni ubicate nel centro storico salemitano
e che lo SGARBI le avesse dato indicazione di informare in merito il
GIAMMARINARO. (cfr. all. nr. 21)
Altre conversazioni di seguito sintetizzate, denotano eloquentemente il controllo
occulto esercitato direttamente dal GIAMMARINARO Giuseppe su
consiglieri ed assessori comunali.
In data 26.11.2009 (Prog. 415 all. 40 informativa CC del 27.5.2010), il consigliere
comunale GUCCIARDI Fabrizio chiamava il GIAMMARlNARO
Giuseppe, pregandolo, qualora questi fosse stato contattato dal Presidente del
Consiglio ASARO Giuseppa (intesa Giusy ASARO), di mettersi in contatto
con lui . (cfr. all. nr. 22)
Sempre nella stessa giornata del 26.11.2009 (Prog. 416 - all. 41 informativa
CC del 27.5.2010) il GIAMMARINARO Giuseppe conversava con Giusy
ASARO (Presidente del Consiglio di Salemi) la quale lamentava il comportamento
scorretto assunto dal consigliere Giuseppe FILECCIA; il GIAMMARINARO
Giuseppe, preso atto di tale lamentela, comunicava che li avrebbe
raggiunti a Salemi per quel pomeriggio alle 17,30. (cfr. all. nr. 25)
In data 04.12.2009, (Prog.1206 - All. nr. 43 informativa CC del 27.5.2010), il
consigliere comunale di Salemi RUBINO Giuseppe informava il GIAMMARINARO
Giuseppe di avere ricevuto la notifica di convocazione straordinaria
del consiglio comunale relativamente alla gestione dell'acqua; anche in
questo caso, il GIAMMARINARO, appreso l’orario per cui era stata fissata
la riunione consiliare, dava istruzione al RUBINO di passare da casa sua. (cfr.
all. nr. 26)
Il 4 dicembre 2009 (Prog. 1180 – all. 42 informativa CC del 27.5.2010), l'assessore
Caterina BIVONA chiedeva espressamente al GIAMMARINARO
Pino l'assenso (“…Ketti ti autorizzo”) per autorizzare uno spettacolo natalizio,
nonostante il diniego già espresso dal sindaco SGARBI (“Vittorio, non
glielo vuole dare a morire”). (cfr. all nr. 27)
Siffatto ruolo di prepotente indirizzo su un’intera fazione di consiglieri, emerge
nitidamente anche nella conversazione avvenuta il 22.01.2010 (prog.
6087 All. nr.51 informativa CC del 27.5.2010), quando il Vice Sindaco FAVUZZA
Antonella chiamava il GIAMMARINARO chiedendogli di dare

istruzione al consigliere Fabrizio GUCCIARDI e agli altri componenti del
consiglio al fine di approvare il regolamento per le case ubicate nel centro storico
in vendita ad 1 euro. Il GIAMMARINARO assicurava che l’avrebbe richiamata
a breve . (cfr. all. nr. 28)
In altra conversazione del 26 gennaio 2010 (prog. 76894 - All. 53 informativa
CC del 27.5.2010), emerge poi che dal momento in cui gli erano pervenute
delle semplici voci, circa la probabile sostituzione, da parte dello SGARBI,
di alcuni Assessori senza il suo assenso, il GIAMMARINARO aveva
espresso il suo disappunto verso il Sindaco Vittorio SGARBI, dopo avergli intimato
che qualora questa "cosa" fosse stata vera si sarebbe "dispiaciuto",
ammonendolo che con i "suoi" due Assessori non gli avrebbe fatto fare delle
brutte figure ed ancora che, attesa la maggioranza consiliare di cui disponeva,
avrebbe deciso personalmente quando fosse stato il momento giusto e chi sostituire.
(cfr. all. nr. 29)
Del resto, la pressante ed incombente regia occulta del GIAMMARINARO,
posta in esser al solo scopo di condizionare in modo indisturbato, attraverso
i suoi accoliti, l’attività amministrativa del Comune di Salemi al
fine precipuo di esercitare sulla popolazione un formidabile sistema di controllo
sociale, teso, in ultima analisi, al personale raggiungimento di indebiti
vantaggi economici e politici, era perfettamente nota ai più stretti collaboratori
del Sindaco Vittorio SGARBI, come l’allora Assessore Oliviero TOSCANI
48, fotografo di fama internazionale, il quale, sebbene invitato dal Sindaco a
svolgere la predetta funzione pubblica, aveva da subito realizzato la imbarazzante
situazione di controllo occulto che rischiava di fare ristagnare il buon
governo della cittadina salemitana, per le illecite finalità di potere dell’ex sorvegliato
speciale di PS.
E’ quanto, preliminarmente, emerge da uno sfogo telefonico del TOSCANI
con il sindaco SGARBI occorso il l 27.09.2009 (Prog. 2352 all. nr.24
informativa CC del 27.5.2010). (cfr. all. nr. 30)
Nella circostanza, il TOSCANI lamentava come “più di un anno fà” egli si
fosse già reso “conto che c’erano delle difficoltà” ma che adesso, attesa la
grave situazione, si vedeva costretto a dire allo SGARBI di allontanare quei
soggetti che si erano frapposti all’azione amministrativa impendendo ogni decisione
( “allora cioè lo dico a te butta fuori quei testa di cazzo che non
fanno andare avanti le cose non abbiamo fatto niente.....non hanno fatto
niente”) ed imputava con certezza la causa dell’immobilismo al fatto che “li
c'è questo signor GIAMMARINARO che non vuole cambiare niente perché
cambi. Perde il potere.”

Il TOSCANI lamentava come, il giorno addietro, avesse contestato all’assessore
Antonina GRILLO di essere anche lei , pur se inconsapevolmente, una
pedina del GIAMMARINARO (“gli ho detto GRILLO in fondo anche tu sei
una pedina di GIAMMARINARO non ti rendi conto......siete tutti così coinvolti
in quel sistema.....che anche chi pensa di non essere un suo servo lo
è! !....”)
Ma, invero, formidabile valore fenotipico della pericolosità personale del
GIAMMARINARO Giuseppe assumono, altresì le dichiarazioni rese il 21
dicembre 2009 ai Pm della DDA di Palermo dallo stesso Oliviero TOSCANI.
(cfr. all. nr. 10)
Questi, chiarendo di esser stato “ Assessore alla Creatività, Comunicazione e
Diritti Umani presso il Comune di Salemi dal giugno 2008 sino all' ottobre
2009”, spiegava che, anche se formalmente non ne aveva ancora ricevuto comunicazione,
alcuni giorni prima aveva appreso dalla stampa che il sindaco
Vittorio SGARBI avrebbe nominato un nuovo assessore al suo posto.
Quanto ai rapporti del GIAMMARINARO Giuseppe con lo SGARBI , il
TOSCANI dichiarava testualmente : “..SGARBI mi ha detto che fu Pino
GIAMARINARO a chiedergli di fare il Sindaco di Salemi. Mi ha detto che
GIAMMARINARO salì a Milano e gli fece la proposta. SGARBI me ne parlò,
mi chiese cosa ne pensavo e gli risposi che mi sembrava un'idea "eccentrica"
ma interessante..”
In merito al ruolo occulto dell’ex sorvegliato speciale di PS nel pesante condizionamento
dell’attività amministrativa di Salemi, il TOSCANI chiariva, testualmente,
in modo significativo: “ho deciso di lasciare la Giunta di Salemi
perché mi sono reso conto che il contesto territoriale, che mi permetto di
definire "mafioso", non mi consentiva di operare in maniera libera ed autonoma
nell'amministrazione comunale. In particolare, Le posso dire che
sin dal mio ingresso in Giunta, ho potuto constatare la costante presenza di
Pino GIAMMARINARO alle riunioni della Giunta. GIAMMARINARO
partecipava e assumeva decisioni -senza averne alcun titolo- alle riunioni
della Giunta di Salemi, alla presentn di SGARBI, del sottoscritto e di altri
assessori comunali. La cosa mi sembrò alquanto anomala, perché nessun
estraneo aveva mai partecipato alle riunioni della Giunta…”
Circa gli scontri personali avuti con il GIAMMARINARO, il TOSCANI riferiva:
“..Credo che GIAMMARINARO è rimasto sconvolto dal fatto che io
non abbia mai voluto riconoscere il suo potere, evidentemente perché non
era abituato a prese di posizione così chiare e nette nei suoi confronti..”.

Il TOSCANI chiariva, altresi, che in seno alla Giunta il GIAMMARINARO
aveva voluto inserire la BIVONA ed Angelo CALLISTO che - spiegava -
“erano tra coloro che si opponevano fortemente alle mie proposte innovative.”
Formulando alcuni esempi sui progetti da realizzare, ed avversati dai sodali
del GIAMMARINARO, il TOSCANI rammentava una richiesta di finanziamento
per un progetto sulla condizione femminile avverso il quale il consigliere
comunale Fabrizio GUCCIARDI, contiguo – come sopra si è visto – al
GIAMMARINARO aveva avvicinato una delle collaboratrici del TOSCANI,
Giuliana CONTE, intimorendola dicendole che quella richiesta di finanziamento
era "roba loro" sicchè si dovevano astenere dal portarla avanti.
Infine, il TOSCANI concludeva che lo SGARBI, da lui spesso interpellato
“sulla presenza ingombrante di GlAMMARINARO” , lo aveva definito “un
mafiosetto che non conta nulla ".
Sintomatico del sistematico presidio svolto dal GIAMMARINARO, sulla
scorta di quanto emerge dalle conversazioni ora riportate, è anche l’esito di
un servzio di osservazione svolto da un Maresciallo CC (vds. annotazione di
P. G. dell’1.3.2010 - all. nr. 23 informativa CC del 27.5.2010), in occasione
del Consiglio Comunale del 01.03.2010. (cfr. all. nr. 31)
Il militare, venuto a conoscenza che l'inizio del Consiglio Comunale, previsto
per le ore 21:00, era slittato di un'ora per la mancanza del numero legale dei
Consiglieri Comunali, appurava all'interno dell'Aula che l'effettiva causa dell'assenza
dei Consiglieri era dovuta al fatto che vi era in corso una riunione
presso l'ufficio di Gabinetto del Sindaco alla quale, per l'appunto, prendevano
parte alcuni Consiglieri non presenti, alcuni Assessori, il Sindaco e il GIAMMARINARO
Giuseppe.
Il sottufficiale apprendeva anche che poiché nel corso del Consiglio avrebbero
dovuto discutere l'approvazione dei debiti fuori bilancio, nella "c.d." preriunione,
avrebbero dovuto concordare preventivamente la linea da seguire.
Appresa tale notizia, il maresciallo si recava nei pressi dell'abitazione del Sindaco
e, alle ore 21:40 circa, verificava l'uscita dalla stessa dei seguenti soggetti:
il Sindaco SGARBI Vittorio, il Presidente del Consiglio ASARO Giuseppa,
gli Assessori CALISTRO Angelo, BIVONA CATERINA e TORTORICI; i
consiglieri RUBINO Giuseppe, GUCClARDI Fabrizio, BASCONE Leonardo,
ANGELO Melchiorre, FERRO Giuseppe, GRASSA Leonardo e GRECO

Giuseppe; nonchè i due collaboratori esterni del Sindaco CANTAMESSA
Giada e BALLARIO Nicolas.
Per ultimo veniva visto uscire il GIAMMARINARO Giuseppe che fermato -
si sull'uscio della porta iniziava a dialogare con il proprio autista ARDAGNA
Nicola.