sabato 20 agosto 2011

L'ASSESSORE ANTIMAFIA


È MILANESE, 42 ANNI, AGENTE DI PUBBLICA SICUREZZA


Paradosso Sgarbi, un assessore Antimafia nella città in cui (per lui) "la mafia non c'è"


Era questo il contenuto provocatorio dei maxi-manifesti affissi dal sindaco di Salemi e poi «taroccati» |



TRAPANI - È l'ultimo paradosso del critico-sindaco Vittorio Sgarbi, che, qualche mese fa, spiazzò l'opinione pubblica dichiarando che, in Sicilia, e dunque anche nella sua Salemi, «la mafia, ormai, non esiste più». Ora, però, il primo cittadino annuncia l'ingresso in giunta di un nuovo assessore che si occuperà, pensate un po',   proprio «di Antimafia, nelle diverse accezioni», come precisa un comunicato dell'amministrazione comunale. L'uomo in più si chiama Pasquale La Mura, ha 42 anni, ed è un assistente di Pubblica Sicurezza da anni collaboratore del critico d’arte. A La Mura, che già da alcuni giorni opera in città nella nuova veste di amministratore comunale, sono state assegnate altre deleghe, tra cui la Polizia municipale e le Manutenzioni.
E così, a distanza di pochi giorni dalla provocazione di Sgarbi, con l'affissione in città di un maxi-manifesto che dava la mafia a Salemi per inesistente («Ma quale mafia! Cittadini ribellativi») e della risposta, di ignoti, che «taroccando» la scritta affermavano invece che la cittadina del Trapanese fosse più che afflitta dalle cosche, il sindaco annuncia questa nomina e precisa che il nuovo assessore si dovrà occupare anche «dell’antimafia di carriera, quella di chi», spiega Sgarbi, «vede la mafia anche là dove non c’è o la invoca impropriamente per ammantare di importanza indagini grottesche, ridicole, fondate su opinioni personali, presupposti falsi, circostanze volutamente equivocate o inventate». E il riferimento è, naturalmente, all'inchiesta della magistratura su presunte infiltrazioni mafiose nell'amministrazione comunale di Salemi: pressioni che, appunto, il primo cittadino nega di aver mai subito.
Ch. Ma.
18 agosto 2011


martedì 16 agosto 2011

BUONTEMPONI O DETRATTORI ?!?!?!

Salemi, taroccati i manifesti di Sgarbi
“Qua è mafia! Cittadini, ribellatevi”

Il sindaco e critico d'arte aveva fatto affiggere dei cartelloni che negavano l'esistenza di Cosa Nostra nella cittadina siciliana. E ora parla di "oltraggio al Comune, alle istituzioni e ai cittadini"
=========================================================

Non è facile rovesciare il senso di un’argomentazione di Vittorio Sgarbi, polemista urlante, principe dei paradossi e maestro della comunicazione. C’è riuscita a Salemi (Trapani),proprio su quest’ultimo, difficile, terreno,  una mano ignota. Che con una buona dose di umorismo ha ribaltato il significato dei manifesti fatti affiggere dal sindaco-critico d’arte contro “le ricostruzioni false di alcuni investigatori” in relazione ai presunti “tentativi di condizionamento dell’attività amministrativa” da parte dell’ex deputato della Dc Giuseppe Giammarinaro. Con due tocchi di pennarello e una buona conoscenza della sintassi la scritta originale “ma quale mafia! Cittadini, ribellatevi”, si è trasformata in “ma qua è mafia! cittadini, ribellatevi”. Semplicemente cancellando la lettera “l” e aggiungendo l’accento sulla “e”. Ribellatevi a chi? Al primo cittadino, naturalmente, visto che in fondo ora si legge “Al Sindaco” invece che “Il Sindaco”.

La satira nei suoi confronti è un’arma del tutto nuova e Sgarbi non l’ha presa bene:  “Non mi pare proprio uno scherzo – ha commentato, scagliandosi contro gli ignoti autori con il suo consueto furore – semmai un’ulteriore diffamazione della città. Perché utilizzare uno spazio istituzionale del Comune di Salemi per dire che c’è la mafia, è un oltraggio al Comune, alle sue istituzioni, ai suo rappresentanti, ai cittadini umiliati dalla retorica dell’antimafia di carriera. C’è chi sparge letame dappertutto. La violenza di chi vede la mafia anche là dove non c’è, e dunque la inventa, è peggio della mafia. Diceva Sciascia che ‘un’idea morta produce più fanatismo di un’idea viva; anzi soltanto quella morta ne produce. Poiché gli stupidi, come i corvi, sentono solo le cose morte’.

Come non deve averla presa bene davanti ai manifesti affissi da Sgarbi l’ex capo della Mobile di Trapani, Giuseppe Linares, autore nei suoi rapporti giudiziari delle ricostruzioni, secondo Sgarbi “false”, dell’influenza mafiosa di Giammarinaro sull’amministrazione salemitana.

Dopo il pistolotto serioso, però, il sospetto di essere rimasto vittima di uno scherzo bruciante deve avere assalito il critico ravennate. Che ha aggiunto: “Certo,  se l’intenzione voleva essere una burla, mi auguro che l’autore, gli autori ed eventuali suggeritori degli esecutori materiali, lo dicano subito facendo pubblica ammenda, perché ho già dato incarico di presentare una denuncia”.

Il manifesto intanto è stato coperto con un altro che pubblicizza l’esposizione al Museo del Paesaggio, per la prima volta in Sicilia, del capolavoro di Paul Cezanne Maison et bosquet, in attesa che la tipografia ristampi quello voluto da Sgarbi. Un maestro dell’impressionismo francese per coprire i rischi dello slogan più famoso del maggio francese: “una risata (almeno lui) lo seppellirà”.

domenica 14 agosto 2011

E C'E' CHI LA PENSA COSI' !!!!!!!!




 Bertrando Goio


Per Sgarbi la mafia a Salemi non esiste




Enzo Iannacci, nella sua celebre canzone Quelli che, cantava: “Quelli che la mafia non ci risulta”. E' storia vecchia questa, un antico adagio che nella migliore delle tradizioni mafiose, nega l'esistenza di una delle più famigerate delle organizzazioni criminali di livello mondiale. Vittorio Sgarbi, sindaco di Salemi, ha organizzato una campagna di protesta attuata con manifesti che recitano: “Ma quale mafia! Cittadini, ribellatevi”. Sgarbi chiede di non accettare le fantasiose (secondo lui) ricostruzioni della polizia nell'ambito di un'indagine che coinvolge l'ex deputato DC Giuseppe Giammarinaro, personaggio vicino a Sgarbi, accusato di aver tentato di condizionare le attività dell'amministrazione. Un chiaro invito, implicito ma nemmeno troppo, di ribellarsi ai giudici, “grandi nemici di questo tempo” e “persecutori della brava gente”, soprattutto se si tratta del Capo del Governo, che li ha definiti addirittura un cancro. A questo riguardo Sgarbi ha una lunga storia dietro di sé. Giammarinaro, a quanto risulta dalle indagini, ha inciso pesantemente sull'amministrazione di Salemi, avendo tentato di pilotare rimborsi ma anche nomine nelle aziende ospedaliere per avere tornaconti elettorali e ingenti guadagni derivanti da autorizzazioni sanitarie e accordi con l'ASL. Al deputato sono stati sequestrati 35 milioni di euro. Cosa si cela dietro a questa campagna che Sgarbi ha furbescamente mascherato utilizzando la sua naturale propensione a voler meravigliare gli allocchi che ancora si lasciano stupire da lui?

sabato 13 agosto 2011

SGARBI CUI PRODEST QUESTO SUO ATTEGGIAMENTO?

MANIFESTO IN PIAZZA LIBERTA' 





Salemi. "Ma quale mafia! Cittadini, ribellatevi". È questa la frase che appare su un grande manifesto affisso in piazza Libertà, nel cuore di Salemi (Tp), per incitare i cittadini a ribellarsi contro le ricostruzioni giudicate dal sindaco Vittorio Sgarbi "fantasiose, suggestive, contenute in alcuni rapporti di polizia giudiziaria dell'indagine salus iniqua relativi ai presunti tentativi di condizionamento dell'attività amministrativa da parte dell'ex deputato della Dc, Giuseppe Giammarinaro".

"Altri manifesti - si legge in una nota del Comune - nelle prossime ore, saranno collocati in diversi punti della città".

"Sono indagini malate - dice Sgarbi - perchè senza alcun riscontro oggettivo si sono elevate maldicenze e chiacchiericcio a ipotesi di reato. Si parla di una mafia che non c'è. O di quella che è stata, come quando si evocano i Salvo, tacendo che l'ultimo di loro è morto nel 1983. Non c'è niente di più grave - ammonisce Sgarbi - che usare la mafia a sproposito. La mafia va aspramente combattuta, ma non è lecito inventarla".

Sgarbi ieri ha inviato due lettere: al ministro Roberto Maroni e al capo della Procura di Marsala, Alberto Di Pisa. In quest'ultima il sindaco di Salemi, citando fatti specifici e manifestando comunque la disponibilità a fornire ogni dettaglio sulle accuse da lui rivolte al questore e al maresciallo dei carabinieri, sollecita di fatto l'apertura di una formale inchiesta.

In precedenza aveva scritto agli undici consiglieri Giusy Asaro (presidente del consiglio), Leonardo Bascone, Melchiorre Angelo, Giuseppe Ferro, Leonardo La Grassa, Giuseppe Greco, Salvino Verde, Francesco Lo Fria, Giuseppe Fileccia, fabrizio Gucciardi e Giuseppe Rubino. Insomma quelli che, secondo il rapporto di polizia, risulterebbero essere stati eletti per volontà di Giuseppe Giammarinaro. Ha chiesto loro di dimettersi “ove essi non si ritengano palesemente diffamati e minacciati nella loro dignità democratica e non decidano di intentare nei confronti del questore una denuncia per diffamazione”. Le motivazioni sarebbero da ascriversi al fatto che l’indagine giudiziaria “Salus Iniqua” sarebbero ritenuti complici di Giammarinaro nel tentativo di condizionare con metodi mafiosi l’attività amministrativa del Comune. Richiesta che per il momento è stata rispedita al mittente dalla sola presidentessa del Consiglio Asaro, da tempo dichiaratasi “amica” dell’on Paolo Ruggirello. “ Non ci troviamo sul set di una trasmissione televisiva” - ha con fierezza replicato- non mi sembra il caso di irridere alle Istituzioni, che sono invece da rispettare. Perché il sindaco non si occupa dei problemi della citta invece di pensare a questioni che sono di competenza della magistratura?”

venerdì 12 agosto 2011

VORREI POTERCI CREDERE!!!!!!!!!

Pur non essendoci quel caldo torrido ferragostano, tipico delle nostre zone,   lo scenario politico salemitano si fa sempre più rovente grazie al  sindaco,come al solito protagonista assoluto (questa volta in negativo)  che, lancia in resta, si lancia all’attacco di (sono parole sue) “Certa antimafia che è contro la democrazia”.
Lo spunto, come a tutti noto, è stata l’inchiesta giudiziaria «Salus Iniqua», i rapporti tra Vittorio Sgarbi e l’ex deputato Dc Pino Giammarinaro, i presunti condizionamenti di quest’ultimo sul Comune di Salemi! Ebbene per il sindaco di Salemi questa sarebbe  “una indagine semplicemente ridicola. dove si sono spesi migliaia di euro per pedinare, sorvegliare, videoriprendere, per dire che la mia candidatura è stata sponsorizzata da Giammarinaro.” Sarebbe in atto da parte di integerrimi funzionari dello Stato il tentativo di ostacolare la cosiddetta “rivoluzione culturale” che sarebbe in corso a Salemi, asseriscono con toni enfatici gli attuali amministratori del comune e Sgarbi queste indagini giudiziarie le giudica “ profondamente corrotte” che non avrebbero alcun riscontro oggettivo, e che avrebbero trasformato “maldicenze e chiacchiericcio in ipotesi di reato”. E in un crescendo senza pari, da lasciare sbalorditi, ha lanciato  un durissimo atto di accusa contro il Questore di Trapani  e il Maresciallo dei Carabinieri della Stazione di Salemi , definendoli addirittura “pubblici ufficiali che mentono “ . Colpevoli entrambi di avere firmato dei rapporti di indagine riguardanti i presunti “tentativi di condizionamento” che l’ex deputato della Democrazia Cristiana Giuseppe Giammarinaro, leader di una componente politica che ha vinto le elezioni, avrebbe esercitato sull’azione amministrativa del comune.  Arrivando alla decisione di dare mandato ai suoi legali di “denunciare alla Procura il Comandante la Stazione dei Carabinieri di Salemi, Giovanni Teri, e il Questore di Trapani Carmine Esposito perché nelle attività di indagine affermano cose false e inventate». Tutto ciò condito da diversi episodi che hanno visto il sindaco fare delle figuracce     
a) la lettera di Cuffaro, ex Governatore della Sicilia, allo stato attuale detenuto per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra, con sentenza passata in giudicato;




b) la conferenza stampa tenuta a Palermo in occasione dell’esposizione al pubblico, presso il Museo di Salemi, di un acquerello di Paul Cézanne e della presentazione delle mostre di alcuni artisti presenti alla Biennale di Venezia. alla quale avrebbe dovuto partecipare il ministro Francesco Saverio Romano.  Così infatti era scritto in bella evidenza nell’invito ufficiale con la dicitura: «Sarà presente il ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano, imputato per mafia». Ma dell’esponente del Pid, nonostante il gran tamburellare di comunicati stampa, alla fine non si è vista neppure l'ombra.
c) Oliviero Toscani in una recente intervista aveva affermato che il  progetto delle “Case ad 1 Euro” non era di Sgarbi ma una sua invenzione. E aveva spiegato che  “Vittorio non ha idee, ma  fa il critico d'arte. Lui ha bisogno che prima l'arte sia fatta e poi la critica. Sgarbi non ha idee, ma critica per mestiere le idee altrui.”. Vittorio Sgarbi lo ha smentito con sarcasmo. Ma ha rivelato che l’ idea invece era stata partorita , incredibile a dirsi,  da Pino Giammarinaro! Citando pure la società immobiliare fiorentina presso cui entrambi, il fotografo e l’ex deputato, si sarebbero recati per  mettere a punto il progetto. Una vera notizia. Ma anche la conferma dell’influenza determinante di Giammarinaro persino su questa ipotesi di ricostruzione del Centro Storico. Da tutti attribuita al duo Toscani/Sgarbi, e quindi qualificata come “geniale”,
In conclusione "VORREI POTERCI CREDERE" che i salemitani hanno eletto sindaco Sgarbi!!!!!!!!!!!

martedì 9 agosto 2011

SGARBI VS.TUTTI


IL CASO DEI PRESUNTI CONDIZIONAMENTI MAFIOSI SULL'AMMINISTRAZIONE

Sgarbi denuncia questore e carabinieri: «Inchiesta corrotta su mafia a Salemi»

Il critico d'arte e sindaco: «Indagini grottesche, episodi trasparenti trasformati in fatti occulti e ipotesi di reato»

TRAPANI – È durissimo l'atto di accusa che Vittorio Sgarbi sferra contro il questore di Trapani Carmine Esposito e il comandante dei carabinieri della Stazione di Salemi, cittadina della quale il critico d'arte è sindaco. I due investigatori hanno firmato i rapporti di indagine riguardanti i presunti tentativi di condizionamento mafioso che l’ex deputato della Democrazia Cristiana Giuseppe Giammarinaro, dal 2007 Commissario della Dc nei Comuni di Vita, Salemi e Gibellina, avrebbe fatto sull’attività amministrativa del Comune di Salemi. Ma per Sgarbi le loro indagini sarebbero «profondamente corrotte, perché senza alcun riscontro oggettivo» e trasformerebbero «maldicenze e chiacchiericcio in ipotesi di reato, episodi trasparenti in occulti».
Sgarbi rincara la dose e parla di ricostruzioni dei fatti «assurde e vergognose» e annuncia di aver dato mandato ai suoi legali di denunciare alla Procura tanto il comandante della Stazione dei Carabinieri di Salemi, Giovanni Teri che il capo della Questura trapanese, «perché nelle attività di indagine affermano cose false e inventate». E «grottesche», dice il sindaco: «Pensate che mi hanno ripreso con una telecamera per stabilire che andavo all’albergo Kempinski a Mazara del Vallo per fare delle riunioni, per dire che incontravo Savalle, che era, semplicemente, il proprietario della struttura. Non occorreva una intercettazione, un pedinamento, un servizio di appostamento con videoripresa per stabilire ciò che era di dominio pubblico. Un Questore che avalla questo tipo di indagini grottesche non può continuare a fare il Questore. Questi metodi sono incompatibili con la logica, con la verità, con la democrazia, con i diritti costituzionali delle persone. Giammarinaro», aggiunge Sgarbi, «era il leader di una componente politica che ha vinto le elezioni; dialogare con lui è democrazia. Chiamare occulta qualunque presenza di Giammarinaro, che era presente e non si nascondeva, è una mistificazione, è una impostura, vuol dire minacciare la democrazia».
Quella sui presunti condizionamenti mafiosi al comune di Salemi, per Sgarbi, sarebbe un' indagine «semplicemente ridicola»: «Hanno speso migliaia di euro per pedinare, sorvegliare, videoriprendere, per dire che «è emerso» che la mia candidatura è stata sponsorizzata da Giammarinaro. Una ovvietà. Una cosa di dominio pubblico, scritta in centinaia di articoli di giornali e persino nei libri. Giammarinaro era il leader di una componente politica che ha vinto le elezioni. Sapete cosa risulta dalle intercettazioni ? Sapete qual è l'influenza mafiosa di Giamamrinaro ? Intercedere perché dei ragazzi possano fare uno spettacolo. C’è anche questo nelle indagini di polizia e carabinieri. Ma questa è politica, non mafia».

08 agosto 2011..-Corriere del Mezzogiorno.it


Ecco cosa aveva detto:

domenica 7 agosto 2011

Sgarbi: Ho fallito !!!!


Mafia/ Sgarbi: Ho fallito come sindaco per i fantasmi antimafia

"Oggi celebro la morte della mia attività di sindaco in Sicilia. Non si può fare il sindaco in Sicilia, e ho sbagliato ad accettare di farlo. Non si può fare niente in questa terra, perché quello che ti capita qua non ti capita in nessun'altra parte d'Italia". Così il sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi, a margine di un'animata conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio a Palermo. "La mia esperienza è fallita non perché la mafia mi ha messo ostacoli - ha detto Sgarbi -, ma perché l'antimafia ha creato fantasmi che non ci sono, con una grave pregiudiziale diffamatoria, e attraverso l'invenzione di una mafia che non esiste". La delusione di Sgarbi nasce dal coinvolgimento nell'inchiesta "Salus iniqua" dell'ex deputato regionale democristiano Pino Giammarinaro, l'uomo che chiese al critico di candidarsi alla poltrona di sindaco a Salemi. "L'inchiesta riesuma un fossile - ha detto Sgarbi -, inventando che la sua presenza ha condizionato l'attività del Comune. E' tutto inverosimile e ridicolo. Far diventare criminale gli atti normali è la cosa più grave che si può fare. si combatte la mafia, ma non la si inventa per fingere di combatterla". "L'azione della magistratura - ha proseguito il critico - è stata fatta in modo privo di rigore, basandola sul nulla. Giammarinaro ha potere a Salemi, come Napoleone sull'Italia".
da TMNews

E' ORA DI .......SCAPPARE?!?!



Alla scadenza del mandato non si ricandiderà

Sgarbi: "Andrò via da Salemi
la vera mafia è la burocrazia"

"Aveva ragione Oliviero Toscani, qui non c'è futuro. Io che ho portato in questo comune i giornali di tutto il mondo andrò a fare il sindaco da un'altra parte"

di CARMELO CARUSO
"Non mi ricandiderò più a Salemi. Aveva ragione Toscani, in Sicilia la mafia è la burocrazia. Non c'è futuro. Vado a fare il sindaco da un'altra parte". Lo dice, Vittorio Sgarbi, durante la conferenza stampa tenuta all'hotel Wagner di Palermo, per quella che doveva essere la presentazione, di un acquerello di Cézanne che sarà esposto a Salemi, e che invece è l'occasione per annunciare il suo addio come sindaco (ma solo a fine mandato).
"Me ne vado. Sì. Proprio io che ho portato in questo comune Rubens, Picasso e i giornali di tutto il mondo. Ho fatto più di quanto dovevo fare, ho lottato la mafia con l'arte. Ma qui l'attività pubblica è impossibile". Eppure  è sul caso Giammarinaro che Sgarbi perde le staffe: "Definire che ci fosse una regia occulta nel comune di Salemi è assurdo, è letteratura fantastica. Dovrebbero dimettersi sia il questore che il maresciallo dei carabinieri. Non ho mai dato un soldo a Giammarinaro, a Salemi era un "fossile". E tra l'altro non parlo con lui da quando è indagato", dice Sgarbi. "L'influenza che aveva Giammarinaro si chiama politica. E allora? Non dovevo parlare con il segretario della Dc di Salemi?".

(06 agosto 2011)


martedì 2 agosto 2011

LA DIATRIBA TRA VENEZIA E SALEMI


E sugli inviti alla mostra di Sgarbi
c'è una capra al posto del leone alato

La Biennale ha invitato il critico a non usare il simbolo tradizionale poiché la mostra non fa parte del calendario

SALEMI - Al posto del leone alato di San Marco, sugli inviti per la mostra organizzata dal sindaco di Salemi e critico d'arte Vittorio Sgarbi - quella a cui, per intendersi, parteciperà come da annuncio «il ministro Saverio Romano imputato per mafia» - è comparsa una capra. Simbolo, quest'ultimo, che riporta in forma grafica l'appellativo spesso usato da Sgarbi nel salotti tivù all'indirizzo degli interlocutori a lui sgraditi. La «sostituzione creativa» è stata ideata giocoforza: la Biennale, infatti, ha chiesto al primo cittadino del comune siciliano di non utilizzare il simbolo tradizionale dell'istituzione culturale veneziana poiché le mostre che verranno inaugurate il 7 agosto a Salemi non rientrano nel programma ufficiale del ministero, nonostante il fatto che le opere da esporre in Sicilia provengano dal Padiglione Italia della stessa Biennale.   Da qui, dunque, «l’idea di una soluzione grafica davvero beffarda - come riporta una nota scritta dall'ufficio di gabinetto del sindaco - Una capra che sostituisce il celebre leone alato della Biennale, con lo slogan "Salemi alla Biennale a Salemi" per significare da un lato la presenza del Comune siciliano all’interno del Padiglione Italia con il "Museo della Mafia", e dall’altro l’inaugurazione a Salemi, il prossimo 7 agosto, delle mostre di artisti presenti alla 54° esposizione internazionale d’arte». E intanto Sgarbi interviene anche sull'inchiesta che vede coinvolti il ministro Tremonti, il parlamentare Milanese e il magistrato Capaldo: «E’ inaudito – sbotta il critico-sindaco – quello che sta avvenendo. Faccio un appello alla responsabilità del Capo dello Stato perché non si agisca contro il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo per il reato di “cena” con un ministro e parlamentare, tali sono infatti i ruoli di Tremonti. Si dia seguito, semmai, alla inquietante denuncia dello stesso procuratore contro il pubblico ministero Henry John Woodcock che agisce nell’illegalità, tante sono infatti le inchieste infondate e fallimentari di cui si è reso protagonista. Sarebbe davvero stucchevole se il Csm aprisse una “pratica” per un incontro e non sul metodo e sul merito delle inchieste di un pubblico ministero le cui azioni sembrano ispirate dalla ricerca di clamore».
Stefano Piedimonte                                                      

CUFFARO SCRIVE A SGARBI


01/08/2011 -

Cuffaro scrive a Sgarbi: "Non mollare"

L'incipit della lettera: «Illustrissimo dottor Sgarbi sono Totò Cuffaro...»