lunedì 29 aprile 2013

LA TRASPARENZA NON E' SOLO PUBBLICARE LE NOTE SPESE!


Lunedì 29 Aprile 2013 – Aggiornato Alle 12.48

"In tanti vogliono far secco un politico"
Bufera su consigliere grillino

L'ex candidato sindaco di Torino per il Movimento Cinque stelle ha scritto su facebook: "Il vero problema non è che qualcuno vada a sparare a Palazzo Chigi". 

'Il vero problema non e' che qualcuno vada davanti a Palazzo Chigi e spari durante il giuramento del governo. Il vero problema è che in questo momento, ne sono assolutamente certo, ci sono alcuni milioni di italiani che pensano 'peccato che non abbia fatto secco almeno un ministro'". E' il messaggio postato su Facebook da Vittorio Bertola, consigliere comunale di Torino del Movimento 5 Stelle. "Ovviamente non auspico che questo accada - precisa Bertola all'Ansa - ma sono assolutamente convinto che siano tanti quelli che lo pensano, perchè purtroppo, in questo momento, ci sono tante persone disperate e la politica non sta facendo nulla per aiutarle". Una sortita che finisce per rinfocolare le polemiche attorno al Movimento di Beppe Grillo dopo il comunicato pochi minuti dopo la sparatoria vicino a Palazzo Chigi. "Le parole scritte su Facebook dal consigliere torinese sono deliranti e irresponsabili. Si dimetta" chiede, in una nota, il deputato piemontese del Pd, Cesare Damiano. Alessandra Moretti, su twitter scrive: "Parole vergognose". Il leader di "Diritti e Libertà" Stefano Pedica attacca: "Se parole su twitter del consigliere 5 stelle Bertola sono vere bisogna prendere provvedimenti. Un fatto gravissimo che deve vedere da parte del movimento di Grillo l'immediata espulsione".

Più tardi, Bertola scrive un altro post: "Altri spari di queste ore hanno avuto molto meno rilievo". E pubblica comunicato dell'Usb che parla di "pestaggi selvaggi e spari a Palermo: Carabinieri scatenati contro i lavoratori della Trinacria".

PER IL M5S TORNA LA STRATEGIA DEL " CUI PRODEST?"


Mezzogiorno di fuoco a Palazzo Chigi

In un momento di grave tensione sociale, sfociato anche nel grave atto di ieri a piazza Montecitorio, anzicchè smorzare i toni onde evitare che menti disturbate, deluse, amareggiate, come vogliamo chiamarle, possano arrivare ad atti inconsulti come quello di ieri, guardate cosa scrive l'ideologo dei pentastellati, Prof.Becchi, sul Blog di Beppe Grillo:
"Mezzogiorno di fuoco a Palazzo Chigi. Due carabinieri feriti e uno in modo piuttosto grave, proprio nel momento in cui il nuovo governo al Quirinale giura fedeltà alla Costituzione. Il gesto eclatante ed isolato di un disoccupato stanco della vita a cui manca solo un'ultima pallottola per darsi il colpo di grazia? Può essere. Ma in casi come questi resta sempre aperta la questione cui prodest? L'attentato avviene di fronte alla sede del governo, un governo che ha già giurato nelle mani del Presidente della Repubblica, ma che ora dovrà superare la prova della necessaria fiducia nel Parlamento. E come si potrà negarla ora quella fiducia che continua a provocare non pochi mal di pancia in casa PD? Il Paese dev'essere pacificato e attentati come quello di oggi spingono a dare tutto il sostegno possibile ad un governo che è privo di un programma politico adeguato ai bisogni del Paese, un inconcepibile governo Pd che persegue l'unico scopo di salvaguardare gli interessi del Pdl dopo aver sbandierato la necessità di un cambiamento. Un attentato come questo ricompatta con il solito vecchio cliché: uniti contro la violenza e, al contempo, uniti contro chi semina la violenza e qui il messaggio è chiaro. Del gesto eclatante vi è comunque un responsabile: il M5S che con il suo linguaggio inciterebbe ad atti di questa natura. E così si prendono due piccioni con una fava. Ma il M5S non si farà impallinare tanto facilmente. Questo governo porterà il Paese alla catastrofe ma di questo è responsabile il Modello Unico e non il M5S che sarà l'unica vera opposizione." Paolo Becchi

Postato il 28 Aprile 2013 alle 20:33

L'articolo ha tutto il sapore di una  "excusatio non petita accusatio manifesta"!Nessuno ha accusato il M5S di avere la colpa di quello che è successo, c'è stato un invito a moderare i toni dello scontro politico.Evidentemente un senso di colpa inconscio ha innescato lo scritto di Becchi che,.qualche settimana fa sullo stesso blog aveva affermato: "Rispetto al marciume in cui viviamo ci vorrebbe una grandissima pulizia, una totale tabula rasa. Anche con le armi, perchè le rivoluzioni non sono pranzi di gala". Beppe Grillo non gli ha impedito di scrivere sul suo blog. Becchi fa parte del "cerchio magico" del M5s e detta la linea dall'alto dei suoi studi" .Poi, chissà perchè ritorna al famoso "cui prodest"degli anni della strategia della tensione. Questo movimento politico, a cui gli italiani hanno affidato, in buona fede, il 25% dei consensi, ha molta, molta strada da compiere sul piano della trasparenza.

sabato 27 aprile 2013

GLI INCUBI NOTTURNI DEL COMICO PENTASTELLATO!


Dal blog di Beppe Grillo del 27 Aprile 2013.

La notte della Repubblica

Più di otto milioni di italiani che hanno dato il loro voto al MoVimento 5 Stelle sono considerati intrusi, cani in chiesa, terzi incomodi, disprezzati come dei poveri coglioni di passaggio ( cosa ti aspettavi dal momento che da coglioni hai fatto comportare i tuoi eletti e da stracoglione ti sei comportato tu?).
Né più e né meno dei 350.000 che firmarono per la legge popolare Parlamento Pulito che non è mai stata discussa in Parlamento dal 2007 e dopo due legislature è decaduta. Il M5S non può governare, ma neppure avere i diritti minimi di chi fa opposizione. L'offerta di un governo condiviso con il pdmenoelle con l'elezione di Rodotà, un presidente della Repubblica indipendente e incorruttibile, non è stata minimamente valutata. Eppure sarebbe stato l'inizio di un nuovo giorno, del rinnovamento del Paese,( da disonesto intellettuale non ti ha sfiorato l'idea che gli altri 20 milioni di italiani,cittadini elettori,  Rodotà non lo condividevano ?).
 E ora, dopo l'osceno colloquio notturno a tre, in cui due persone, Berlusconi e Bersani, hanno deciso tutto, governo, presidenze della Repubblica, programma, al cospetto dell'insigne presenza di Napolitano, il M5S non vedrà rispettati i suoi diritti di presiedere le commissioni del Copasir e della Vigilanza RAI. Andranno all'opposizione farlocca della Lega e di Sel, alleati elettorali di pdl e pdmenoelle. Un quarto degli elettori è di fatto una forza extra parlamentare.( per te e per voi non dovrebbe essere un problema dato che avete sostenuto da sempre che le poltrone non vi interessano, figurarsi le presidenze di due commissioni sensibili; ma, poi, che sei in malafede lo dimostra quando parli di opposizione farlocca, Sel è più vicina a te che al PD la Lega voterà la fiducia al governo.Quindi avrai sicuramente la tua presidenza di commissione anche se, da cittadino, mi preoccuperi moltissimo data l'incompetenza che hai portato in parlamento).
Lo scorso sabato la folla ruggiva, aveva circondato il Parlamento sui quattro lati, stava per sfondare. Si era radunata spontaneamente. Erano cittadini che si sentivano impotenti, esclusi da qualsiasi rappresentanza, da ogni decisione. Persone che vivono sulla loro pelle e su quella dei loro familiari una crisi economica senza precedenti nella storia repubblicana. I responsabili di quella crisi ora si pongono a salvatori della Patria senza alcun senso del pudore. Ci ridono in faccia e mostrano il dito medio in segno di disprezzo, come Gasparri, al riparo delle loro scorte. "Noi siamo noi e voi non siete un cazzo". Quanto pensate che potrà tenere il ghetto in cui avete rinchiuso la volontà popolare? Sei mesi? Un anno? (ma come puoi dire che la folla si era radunata spontaneamente quando tu avevi preannunciato al grido "questo è un golpe" la tua discesa a Roma, salvo poi, essendoti cagato sotto, come ti ha fatto notare la Guzzanti, ti sei defilato dai ruggenti, perchè non rimanevi a ruggire con loro? Sei un farlocco, demaggo da strapazzo, giullare comico prestato alla piazza che merita il dito medio.E piuttosto anzicchè domandarti quanto durerà il "ghetto" in cui tu dici è stata rinchiusa la volontà popolare, chiediti quanto potrai durare tu e tuoi accoliti).
Il M5S subisce attacchi vergognosi ogni giorno da giornalisti prezzolati, attacchi furibondi che si sono intensificati dopo le elezioni. Chiunque faccia parte del M5S, o anche si avvicini, è colpito sul piano personale e nessuno si indigna. Per il Palazzo è normale che questi parvenu della democrazia siano sbeffeggiati, insultati, derisi. Le mail private di molti parlamentari del M5S sono state trafugate, foto, filmati, corrispondenze. In un altro Paese sarebbe il primo titolo per giorni. Se fosse successo al Pdl, a Cicchitto, Ghedini, Brunetta i giornali e i telegiornali e i telegiornali avrebbero gridato all'attentato alla sicurezza nazionale. Per il M5S solo scherno o silenzio. Anche il silenzio del presidente della Repubblica del quale sono stati distrutti nei giorni scorsi i nastri delle conversazioni con Mancino.( inevitabilmente chiudi il tuo post piangendo come un bimbominkia quale sei)


QUANDO LA MAGISTRATURA E' POLITICIZZATA TUTTO IL MONDO E' PAESE ?!?


 QUANDO I GIUDICI HANNO SIMPATIE DI SINISTRA!!!!!!!

Francia: il «muro dei cretini»
che imbarazza la magistratura francese!

In bacheca le foto dei «nemici» di destra:da Sarkozy agli intellettuali. Esplode la polemica sulla giustizia «politicizzata»

 Il «muro dei cretini» è una bacheca piena di fotografie e insulti scoperta nella sede parigina del «Syndicat de la magistrature», la seconda più grande associazione di categoria, che rappresenta circa il 30 per cento dei magistrati francesi e che dal 1968, anno della fondazione, è apertamente schierata a sinistra.
Una troupe televisiva di France 3 è entrata nei locali del «Sm» per intervistare la sua presidente, Françoise Martres. Mentre i tecnici sistemavano la telecamera, il giornalista ha notato la parete, tappezzata di immagini dei nemici politici - quasi tutti di destra - ribattezzata «muro dei cretini»: oltre al generale Schmitt ci sono l'ex presidente Nicolas Sarkozy, l'ex premier Édouard Balladur, ministri del precedente governo come Brice Hortefeux o Nadine Morano, l'attuale capogruppo dell'Ump all'Assemblea nazionale Christian Jacob, e poi i giornalisti Éric Zemmour, Étienne Mougeotte (ex direttore del Figaro ) e molti altri; alcuni definiti «uomini di Vichy», altri marchiati con un adesivo del Front National sulla fronte. «Prima di aggiungere altri cretini controllate che non ci siano già», dicono le istruzioni attaccate sulla bacheca.
http://youtu.be/Ry3dF87nO6o (il video accanto è inequivocabile)
È così che i magistrati dimostrano la loro imparzialità? Quando Sarkozy accusa il procuratore Jean-Michel Gentil di perseguitarlo per pregiudizio ideologico a proposito dell'affare Bettencourt, e Henri Guaino difende l'ex presidente scagliandosi contro la magistratura politicizzata (con accenti sentiti per decenni in Italia, ma inediti finora in Francia), è possibile quindi che non abbiano tutti i torti?
Per il governo di sinistra «il muro dei cretini» è una fonte di enorme imbarazzo, tanto che la ministra della Giustizia Christiane Taubira si è sentita in dovere di ricorrere al Consiglio superiore della magistratura: «Si tratta di un atto insopportabile, stupido e malsano, una mancanza grave di deontologia professionale».
"La lista nera è stata compilata non da studenti in tema di goliardia ma da giudici che si dimostrano molto intransigenti quando devono chiedere per gli altri  limiti alla libertà personale e di espressione in relazione a presunti insulti e  diffamazione.
Alcune persone che sono sulla parete definte " idioti "hanno anche avuto l'amara esperienza. Ricordiamo il caso Zemmour. Brice Hortefeux è stato anche condannato per uno scherzo considerato "xenofobo" dalla Camera Penale 17 . Il ragionamento giuridico dei giudici è stato 'specioso.Successivamente  Brice Hortefeux è stato assolto in appello da giudici che hanno sottolineato l'analisi degli errori della prima sentenza. 
contro Muro dell'Unione della magistratura sembra essere un "consiglio di caccia" insieme a  coloro che hanno già avuto a che fare con l'ira della giustizia,ci sono pure coloro che in un futuro potrebbero avere l'avventuradi trovarsi per una comtroversia in tribunale. 
 Ecco perché questo piccolo " gogna privato ", ospitato in un sindacato locale - in un edificio del Ministero della Giustizia! -è un crimine che getta discredito su coloro che sono su quel muro. Il muro della vergogna è un reato grave, che consente di mettere in discussione i messaggi - o istruzioni - che l'Unione dei magistrati rischia di passare per i suoi membri."
Quest'ultima parte, evidenziata in azzurro, è il commento del sito di informazione online francese "Atlantico" sull'accaduto.
Chissà perchè ma il fatto mi ricorda qualcosa che si verifica anche in Italia.Mi aiutate a ricordarlo?

  

venerdì 26 aprile 2013

Lo streaming Letta - M5S secondo Grasso!!!!!!


LA SORPRESA

E il M5S fa autogol con lo streaming

Letta sembra un giovane cattedratico e i grillini studenti fuoricorso: giornata nera per Grillo e Casaleggio associati

di  ALDO GRASSO 
Una giornata nera per la Grillo & Casaleggio Associati. Enrico Letta, i grillini, se li è mangiati in un solo boccone. Sembrava il giovane cattedratico che interroga i fuori corso e usa l'esame per spiegare ancora una volta, con santa pazienza, il programma del corso. I ripetenti implorano il diciotto politico e il professore, per bontà, glielo concede, non prima di avergli chiarito per l'ennesima volta come funziona l'università: bisogna studiare.
di  ALDO GRASSO


Una giornata nera per la Grillo & Casaleggio Associati. Enrico Letta, i grillini, se li è mangiati in un solo boccone. Sembrava il giovane cattedratico che interroga i fuori corso e usa l'esame per spiegare ancora una volta, con santa pazienza, il programma del corso. I ripetenti implorano il diciotto politico e il professore, per bontà, glielo concede, non prima di avergli chiarito per l'ennesima volta come funziona l'università: bisogna studiare.
La differenza con il precedente incontro in streamingcon Pier Luigi Bersani è stata impressionante: Bersani sembrava intimorito e i portavoce del M5S se ne sono approfittati per umiliarlo. Letta, per quanto stanco e scoraggiato di incontrare un muro di gomma, ha mostrato subito di essere di un'altra pasta, di conoscere bene l'arte della mediazione, di essere assertivo quando occorre: «In questi sessanta giorni la forza che voi rappresentate, sia numerica che reale nel Paese, è entrata in Parlamento e non ha voluto partecipare alle decisioni assunte. Sarebbe frustrante se questa indisponibilità a mescolare idee e voti si protraesse». I portavoce del M5S (questa volta informazione quattro più quattro, tipo Nora Orlandi) erano in seria difficoltà, non sapevano cosa rispondere, si rifugiavano nel politichese, s'impantanavano in formule astratte.
Certo che i grillini sembrano non avere alcuna strategia, alcun fiuto politico, tanto da consegnarsi alle stoccate del professore, come quando hanno tirato fuori la questione dell'elezione a presidente della Repubblica di Rodotà e prontamente Letta ha fatto loro notare che se avessero votato Prodi avrebbero cambiato lo scenario della politica italiana.
Si fa presto a parlare di streaming, di Web, di comunicazione globale, ma a un certo punto è saltata fuori la parola «incomunicabilità», che non si sentiva più dai tempi dei film di Michelangelo Antonioni. Letta ha accusato i grillini di incomunicabilità, temeva di vivere in diretta il dramma della frustrazione espressiva (la scena sembrava tratta da «Le sedie» di Ionesco, 1952), di essere di fronte a una sorta di nevrosi espressiva che corrode il linguaggio e le speranze, di vedere in Vito Crimi e in Roberta Lombardi il sigillo dell'incapacità di comunicare.


E invece, prese le misure, li ha sovrastati, ha mostrato la pochezza dei quattro più quattro (gli altri che hanno parlato facevano quasi tenerezza per impreparazione e incapacità di esprimersi). Tra l'altro, in termini puramente retorici, il peso delle metafore questa volta ha schiacciato i grillini e Letta è stato ben attento a pascolare nel concreto. Per i grillini senza streaming non c'è democrazia, tutto deve avvenire in diretta davanti a una telecamera. Lo streaming è l'unica garanzia contro i sotterfugi.
Diversamente dal passato, questa volta però lo streaming non ha funzionato come caricatura della democrazia e della comunicazione: limitarsi ad avvolgere ogni rapporto sociale, a mantenere vivo il contatto fra le parti, ad accorciare le distanze, senza preoccuparsi troppo dei messaggi. Questa volta lo streaming è servito per conoscere meglio il programma di Letta, senza le fantasie dei retroscenisti e senza complessi di inferiorità nei confronti della presunzione. La politica ha vinto sul velleitarismo.
Giovedì sera due case sono state assalite da dubbi e inquietudini. Nella casa della Grillo & Casaleggio Associati si sarà discusso a lungo sulla performance di Crimi e Lombardi (da abbiocco collettivo, «scongelatevi» ripeteva loro Letta) e la voglia di cambiare i portavoce sarà stata grande. Nella casa del Partito democratico le lodi a Letta saranno forse risuonate anche come rimprovero a Bersani. Par di capire che il 25 Aprile non è morto, come vuole Beppe Grillo.


Il Pd paga duramente le sue lacerazioni.



                                                                         26/04/2013 12:00




















Sondaggio Swg, crollano il Pd e Bersani. recupera Grillo,vola il PDL !!


Sondaggio Swg, crollano il Pd e Bersani. Recupera Grillo, vola il PDL !!


Il Partito Democratico e il suo ex leader Bersani crollano nei sondaggi. Secondo le rilevazioni fornite da Swg per il programma di RaiTre, Agorà, i 'democratici' vanno sotto di cinque punti rispetto alla scorsa settimana e scendono al 22%. A guadagnare di questo crollo sono un po' tutti gli altri partiti. Il Popolo della Libertà diventa ora la prima forza del paese con il 27% dei consensi e il Movimento Cinque Stelle sale di un punto e mezzo, attestandosi al 25,5%
All'interno dell'ormai ex coalizione di centro-sinistra, guadagna punti Sel di Vendola salendo al 5,3%. Per quanto riguarda gli altri schieramenti miglioramenti anche per Scelta civica con un +0,3% che gli permette di salire al 6,1%; quasi stabile l'Udc che guadagna solo un +0,1%; Fratelli d'Italia-Centrodestra nazionale sale al 2% guadagnando un +0,3%. Leggero calo per la Lega Nord, perde lo 0,2% fermandosi così al 4%.
Tra i leader cala la percentuale anche di Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze resta sempre uno dei più graditi ma questa settimana per il 5%. Tracollo per Bersani, l'ex segretario Pd perde 10 punti e crolla al 19%. Balzo in avanti di due punti per Beppe Grillo, ora al 30 percento. Cala di un punto percentuale il gradimento in Silvio Berlusconi, che si ferma così al 27 percento. Guadagna due punti il Mario Monti, sale ora al 25%. Sull'ipotesi di una possibile scissione nel Pd la percentuale tocca soglie molto elevate, ben il 73% ritiene che i 'democratici' siano a rischio separazione. 
Tra i leader cala la percentuale anche di Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze resta sempre uno dei più graditi ma questa settimana perde il 5%. Tracollo per Bersani, l'ex segretario Pd perde 10 punti e crolla al 19%. Balzo in avanti di due punti per Beppe Grillo, ora al 30 percento. Cala di un punto percentuale il gradimento in Silvio Berlusconi, che si ferma così al 27 percento. Guadagna due punti il Mario Monti, sale ora al 25%. Sull'ipotesi di una possibile scissione nel Pd la percentuale tocca soglie molto elevate, ben il 73% ritiene che i 'democratici' siano a rischio separazione. 


LA COERENZA ALLE VOLTE E' SEGNALE DI OTTUSITA' E PRESUNZIONE !!!!


QUANDO IL PD DICEVA: "MAI CON SILVIO"

Questione di coerenza o di ottusità? A sentire i "congelati pentastellati" trattasi di "inciucio". Per noi si tratta di lungimiranza per il bene del Paese.

Civati, sul suo blog, riporta una stralcio da L'Espresso e va all'attacco del suo Partito. Alcune dichiarazione del PD sul NO all'inciucio con Berlusconi. Le riportiamo di seguito: 

«Pensare che dopo 20 anni di guerra civile in Italia, nasca un governo Bersani-Berlusconi non ha senso. Il governissimo come è stato fatto in Germania qui non è attuabile» (Enrico Letta, 8 aprile 2013). 

«I contrasti aspri tra le forze politiche rendono non idoneo un governissimo con forze politiche tradizionali» (Enrico Letta, 29 marzo 2013). 

«Non sono praticabili né credibili in nessuna forma accordi di governo fra noi e la destra berlusconiana» (Pier Luigi Bersani, 6 marzo 2013) 

«Il governissimo non è la risposta ai problemi» (Pier Luigi Bersani, 13 aprile 2013). 

«Il governissimo predisporrebbe il calendario di giorni peggiori» (Pierluigi Bersani, 8 aprile 2013). 

«Se si pensa di ovviare con maggioranze dove io dovrei stare con Berlusconi, si sbagliano. Nel caso io, e penso anche il Pd, ci riposiamo» (Pierluigi Bersani, 2 ottobre 2012). 

«In Italia non è possibile che, neppure in una situazione d'emergenza, le maggiori forze politiche del centrosinistra e del centrodestra formino un governo insieme» (Massimo D'Alema, 8 marzo 2013). 

«Il Pd è unito su una proposta chiara. Noi diciamo no a ipotesi di governissimi con la destra» (Anna Finocchiaro, 5 marzo 2013). 

«Fare cose non comprensibili dagli elettori non sono utili né per l'Italia né per gli italiani. Non mi pare questa la strada». (Beppe Fioroni, 25 marzo 2013). 

«Non si può riproporre qui una grande coalizione come in Germania. Non ci sono le condizioni per avere in uno stesso governo Bersani, Letta, Berlusconi e Alfano» (Dario Franceschini, 23 aprile 2013). 

«Sono contrario a un governo Pd-Pdl» (Andrea Orlando, 22 aprile 2013). 

«Abbiamo sempre escluso le larghe intese e le ipotesi di governissimo» (Rosy Bindi, 21 aprile 2013). 

«Serve un governo del cambiamento che possa dare risposta ai grandi problemi dell'Italia. Nessun governissimo Pd-Pdl» (Roberto Speranza, 8 aprile 2013). 

«Non dobbiamo avere paura di confrontarci con gli altri, ma non significa fare un governo con ministri del Pd e del Pdl. La prospettiva non è una formula politicista come il governissimo, è quel governo di cambiamento di cui l'Italia ha bisogno» (Roberto Speranza, 7 aprile 2013). 

«L'alternativa non può essere o voto anticipato o alleanza stretta tra Pd e Pdl» (Roberto Speranza, 7 aprile 2013). 

«Lo dico con anticipo, io un'alleanza con Berlusconi non la voto» (Emanuele Fiano, 28 febbraio 2013). 

«I nostri elettori non capirebbero un accordo con Berlusconi» (Ivan Scalfarotto, 28 febbraio). 

«Non c'è nessun inciucio: se questa elezione fosse il preludio per un governissimo io non ci sto e non ci starebbe neanche il Pd» (Cesare Damiano, 18 aprile 2013). 

«Serve un governo di cambiamento vero ed è impensabile farlo con chi in questi anni ha sempre dimostrato di avere idee opposte alle nostre» (Fausto Raciti, 14 aprile 2013). 

«Un governo Pd-Pdl è inimmaginabile» (Matteo Orfini, 27 marzo 2013). 

LA STORIA STA DIMOSTRANDO IL CONTRARIO !!!!! CON BUONA PACE DEI PENTASTELLATI, QUELLI CONGELATI PER INTENDERCI!!!!!

giovedì 25 aprile 2013

FINITO DA QUALCHE MINUTO L'INCONTRO LETTA-M5S !!!!


 Letta al M5S: «Scongelatevi!»

In streaming l'ncontro con i capigruppo di Camera e Senato. Serio e d'apertura il discorso del premier incaricato, assurde e spocchiose le risposte dei pentastellati.

 «Siamo nell'ultimo passaggio per fare partire questa legislatura -ha detto Letta- e sarebbe frustrante per la voglia di cambiamento che il vostro mondo ha espresso, se la vostra indisponibilità a mescolarvi finisse per continuare a mantenere questa incomunicabilità. Sarebbe un grande problema per tutti».Un vero e proprio invito a «scongelarsi» «È importante -ha incalzato Letta- che si scongeli una presenza parlamentare come la vostra. Se rimane congelata su una posizione di no, finisce per arrecare un danno ai cittadini». Appello che però è caduto nel vuoto, come del resto era già avvenuto con il precedente tentativo del segretario dimissionario del Pd Pier Luigi Bersani. 
In linea con il loro capetto hanno eccepito sul passato e sulla loro verginità (?)  «La questione che ci preme sono i fatti. Abbiamo assistito a tantissime promesse in questi anni -ha detto Crimi- vogliamo vedere azioni concrete e noi nelle azioni concrete ci saremo. Sui singoli provvedimenti la nostra posizione sarà di contributo se risponderà ai nostri (infallibili) programmi ». Poi l'assurdità del capogruppo al Senato «serve un governo al di sopra delle parti (al di sopra di quali parti? di quelle che sono rappresentate in Parlamento e che sono l'espressione degli elettori?). Ci è stato risposto che il governo doveva essere politico (forse ne volevano un'altro tecnico). Aspettiamo ora di vedere la squadra di governo e il programma» ma ancora adesso «non vediamo un vero cambiamento».
Ancora più spocchiosa la capogruppo alla Camera Roberta Lombardi: «Ci aspettiamo di veder nomi di altissimo profilo» e «fatti concreti». E poi, a sorpresa, ha tirato fuori un foglio sfidando il premier incaricato Letta. «Le ho portato la nostra proposta di legge sull'abolizione dei rimborsi elettorali, ci farebbe piacere che anche lei apponesse la sua firma».
Insomma confermato quanto sapevamo, ci troviamo con un terzo di parlamento costosamente inutile!

CALUNNIATORI CI SI NASCE, DISONESTI INTELLETTUALMENTE CI SI DIVENTA !!!!!!


Ci sono persone che nella vita per motivi diversi, frustrazione in particolare, assumono posizioni in contrasto con tutto e con tutti con la presunzione di essere unici e originali portatori di verità e di buon senso.In genere, data la patologia, dovrebbero essere compresi ed aiutati anche se spesso questo non avviene.

Ci sono, poi, individui che invece nascono malvagi nell'anima spesso per un sentimento di inferiorità che li fa sentire a disagio verso il genere umano e che per riequilibrare tale handicap calunniano e bestemmiamo contro di esso (calunniatori) oppure avendo una parvenza di cervello lo utilizzano per tenere comportamenti intellettualmente disonesti per congregare i loro simili.
Alla prima categoria appartiene Grillo alla seconda Travaglio!

Ecco cosa i due si sono inventati per la ricorrenza del 25 Aprile, Grillo dal suo blog, Travaglio dalla pagine del Fatto:


Grillo seppellisce il 25 aprile, Travaglio le istituzioni !!!

In quelli che sembrano giornate, finalmente, di riconciliazione nazionale, con Pd e Pdl che si apprestano a varare un governo di larghe intese, Beppe Grillo affossa la data simbolo di quella riconciliazione: il 25 aprile, giornata di resistenza al nazifascismo e data fondativa della nostra Repubblica. In uno dei suoi post-delirio, il leader del M5s suona le campane a morto. E c'è da capirlo, vista l'irrilevanza politica a cui si è ridotto. Scrive Grillo: "Nella nomina a presidente del Consiglio di un membro del Bildeberg il 25 aprile è morto, nella grassa risata del piduista Berlusconi in Parlamento il 25 aprile è morto, nella distruzione dei nastri delle conversazioni tra Mancino e Napolitano il 25 aprile è morto, nella dittatura dei partiti il 25 aprile è morto, nell'informazione corrotta il 25 aprile è morto"

Editoriale di oggi, 25 aprile, firmato da Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano


In ossequio alle nuove disposizioni impartite dal Minculnap alla stampa nazionale affinché cooperi con il nuovo governo evitando notizie e atteggiamenti disfattisti per il bene supremo della Patria, e a parziale rettifica di quanto affermato in questa sede, teniamo a precisare che, nonostante le apparenze, l'Italia non s'è trasformata in una monarchia assoluta. Nelle monarchie assolute, infatti, la corona e il trono si tramandano di padre in figlio, mentre in Italia si procede per imbalsamazione (presidenza della Repubblica) o per una particolare forma di partenogenesi modello Paperopoli, da zio a nipote (presidenza del Consiglio). Entrambe le discendenze denotano comunque una ristrettissima varietà di cognomi (da Napolitano a Napolitano, da Letta a Letta), onde evitare il disorientamento delle masse e assicurare la dentizione e nutrizione dei branchi (il cosiddetto "familismo molare"). Per il resto, il quadro è chiarissimo.
In ossequio ai principi della più squisita democrazia parlamentare e della più rigorosa separazione dei poteri, il Presidente della Repubblica si presenta alle Camere genuflesse per chiedere la fiducia sotto la minaccia di sganciare l'arma letale: le sue dimissioni. E così confessa di aver accettato il secondo mandato a una precisa condizione: che il Parlamento gli consenta di fare il governo che vuole lui, altrimenti se ne va. I vecchi partiti obbediscono per acclamazione, ben lieti di prendersi qualche finta scudisciata in cambio del salvataggio delle rispettive poltrone e prebende. Sistemato il potere legislativo, il Presidente risale sull'ermo Colle e si occupa dell'esecutivo: finge di consultare i partiti per mezza giornata (il tempo di una genuflessione per uno), poi finge di pensarci su un'intera notte, infine incarica un suo clone, che appena nato era già vecchio, ma giusto perché non può fare tutto lui ed è bene che, almeno formalmente, le cariche di presidente della Repubblica e del Consiglio siano affidate a due persone diverse. Però tiene a precisare che Lettino l'ha scelto lui, mica il Parlamento.
Tanto il Nipote, a parte rimangiarsi quel che ha detto per anni su B., non ha molto da fare: il programma gliel'ha già scritto Napolitano, tramite gli appositi saggi, saggiamente nominati quando ancora si pensava che avrebbe lasciato il Quirinale. Idem per la lista dei ministri, una pura formalità: il capo dello Stato la passa al premier che l'indomani, cioè oggi, gliela riporta su al Colle, dove lui fingerà sommo stupore come se non fosse sua e poi la firmerà; seguiranno giuramento, brindisi e molte autocongratulazioni. Così sistemati il legislativo e l'esecutivo, cosa resta? Ah sì, i poteri di controllo. Ma anche lì il più è fatto. La Corte costituzionale, che ha nelle mani il processo Mediaset per un conflitto di attribuzioni, doveva sbloccarlo ieri con una sentenza: ma ha fatto sapere che non è il momento, se ne occuperà un'altra volta, ci farà sapere, non c'è fretta.
Il tutto per bocca del relatore Sabino Cassese, giurista insigne, già consigliere del Colle e candidato del Colle al Colle, nonché accompagnatore e tutor della brillante carriera universitaria di Giulio Napolitano (da non confondersi con Giorgio: è il figlio). Viene così rinviata sine die, e forse avviata a prescrizione, sentenza che potrebbe trasformare un padre della Patria in un pregiudicato per frode fiscale, altrimenti poi la gente si ricorda i processi (peraltro tutti sospesi da giudici servizievoli fino a data da destinarsi) e torna in piazza. Resta qualcosa? Ah, già, la libera stampa: il Presidente assume su due piedi la guida dell'Ordine dei Giornalisti e della Federazione della stampa e lancia il monito più superfluo della storia dei moniti, quello a "favorire, cooperare e non rinfocolare". I cooperanti annuiscono quasi all'unisono, solo un po' offesi dal sospetto di voler rinfocolare: ma quando mai, Sire. Com'è umano lei.
Due individui tra i peggiori che la nostra storia repubblicana potrà ricordare !