sabato 13 aprile 2013

SONDAGGIO MANNHEIMER !


Il quadro di insieme ci comunica uno spostamento di lieve entità, ma di grande importanza, rispetto all'esito del voto di febbraio. Come si ricorderà, quest'ultimo ha visto il centrosinistra prevalere, seppur di poco (0,4%) e conquistare così il decisivo premio di maggioranza alla Camera. Oggi la situazione è all'inverso: secondo i dati, il centrodestra prevale per lo 0,3%. È un esito confermato in diversa misura anche da tutte le altre ricerche pubblicate in questi giorni. Dunque, se queste intenzioni di voto trovassero conferma nei comportamenti effettivi  la maggioranza dei deputati sarebbe appannaggio della coalizione guidata da Berlusconi. Ma l'esiguità della differenza da noi rilevata non comporterebbe necessariamente un analogo vantaggio al Senato. Riproducendo probabilmente l'attuale situazione di ingovernabilità. 
Uno dei trend più significativi  è il progressivo decremento di consensi per il M5S. Dopo avere avuto un forte exploit subito dopo le elezioni, il Movimento di Grillo ha fatto registrare, settimana dopo settimana, una flessione, che si è confermata anche in questi ultimi giorni: il M5S si colloca, per la prima volta, sotto il 24%, con un regresso di quasi il 2% rispetto all'esito del voto di febbraio. Si tratta  di uno stato di insoddisfazione che caratterizza sempre più una parte degli elettori che hanno votato  di Grillo. 
Una larga quota dei consensi persi dal M5S  è andata a favore dei partiti maggiori: il Pdl e, specialmente, il Pd. In qualche modo, parrebbe che un segmento dei voti «in libera uscita» giunti a Grillo, motivati spesso dalla protesta, stiano, sulla base dell'esperienza di queste settimane, tornando ai partiti di origine.
Si assiste dunque a una sorta di polarizzazione dei consensi, con un incremento contemporaneo di entrambe le forze politiche maggiori. Come se gli italiani tornassero a preferire la presenza di due grandi partiti e auspicassero una sorta di semplificazione del quadro politico.
Ciò avviene a scapito sia, come si è detto, del M5S, ma anche, in misura rilevante, delle forze collocate nel centro. In particolare, la lista Scelta civica, capeggiata da Mario Monti, subisce un netto arretramento, attestandosi oggi al 6,5%, con un calo, rispetto al risultato elettorale, di quasi due punti.
A buon intenditore poche parole!!

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