martedì 9 aprile 2013


IL RUOLO DI ANTONIO D'ALÌ, EX PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

Trapani e i maxi appalti per la Coppa America

Sequestrata una parte del porto: sarebbe stato costruito da imprenditori legati al boss Matteo Messina Denaro


E' la notizia che stamattina campeggia su tutti i media nazionali, telegiornali compresi, ma non è una notizia nuova, anzi si trascina da qualche anno ed ha incrinato, con le illazioni e i sottintesi, la credibilità di un grande evento, una delle regate del 2005 della "America's cup" disputatesi a Trapani, che diede l'opportunità alla città di cambiare volto e di dare un notevole incremento alla propria economia.
L'evento fu fortemente voluto dall'allora amministrazione comunale guidata dall'on.  Fazio e dall'allora sottosegretario all'interno Tonino d'Alì, trapanese fortemente attaccato alla sua terra.
Fu un avvenimento straordinario che catalizzò,per diversi giorni, l'attenzione del mondo sulla città di Trapani, facendone conoscere bellezze e paesaggi,tradizioni e lo splendido mare.
Un avvenimento mai verificatosi e probabilmente unico e non più ripetibile.Merito ai politici locali di aver saputo cogliere l'opportunità, cosa rara dalle nostre parti, e di averle dato quello spessore che ha inorgoglito non solo i trapanesi ma l'intera Sicilia.
Non ho dati per poter dire quali sono stati i ritorni d'immagine e quelli economici succedutesi nel tempo, ma sono certo che ci sono stati.
Ora, premesso che ho grande rispetto per il lavoro della magistratura e delle forze dell'ordine,devo sinceramente dire che mi sento, come cittadino siciliano, mortificato nell'apprendere che per gli inquirenti il tutto è ruotato intorno alla mafia con la complicità dei politici locali.
Mi sento avvilito e frustrato perchè tutto ciò che avviene in Sicilia, si apprende poi,  passa per le mani della mafia, un cancro invincibile che mortifica la crescita e la rinascita di questa nostra martoriata isola.
Ma allo stato d'animo, come cittadino, si aggiunge una domanda: ma non è possibile prevenire, da parte delle autorità competenti, questi atti che poi a distanza di anni risultano criminosi?
Cerco di essere più chiaro: nella notizia odierna si apprende che, per gli inquirenti, gli appalti dei lavori fatti nel porto di Trapani e non solo  furono affidati a ditte colluse con la mafia; se ciò risponde al vero perchè si scopre solo ora che ci fu la mano della mafia nell'affidamento dei lavori? Non era ipotizzabile e quindi preventivamente controllabile, che trattadonsi di lavori di rilievo ci poteva essere qualche interesse della criminalità? Sono stati fatti i controlli a quei tempi?
Stesso discorso per i materiali, scadenti secondo gli inquirenti, utilizzati. Ma possibile che in questo nostro benedetto paese nessuno controlla niente salvo accorgersi a cose fatte che è tutto marcio?
No non è possibile, le responsabilità vanno addebitate anche a chi dovrebbe controllare e quindi prevenire, a chi dovrebbe garantire alla comunità, e per questo viene lautamente pagato, che tutto avvenga nel rispetto delle regole e delle leggi.
Le responsabilità di questi ultimi possono essere assimilate a quelle della mafia che, probabilmente, conta anche in questo non controllo per organizzare la propria azione criminosa.
Un discorso diverso, per il caso specifico,va fatto per i politici coinvolti, in particolare per il sen.D'Alì.
Lo conosco personalmente, ho fatto politica con lui per anni, mai e poi mai posso pensare che si sia venduto alla mafia o l'abbia volontariamente favorita, perciò mi suona strano vederlo nei panni di colui che promette o garantisce a personaggi equivoci suoi favori.
Ciò non toglie che la magistratura, se ha le carte per procedergli contro, non gli chieda conto del suo operato come ad un qualsiasi cittadino.
Ma se il sen.D'Alì deve subire tutto ciò per la sua notorietà, per il potere politico conferitogli dagli elettori, per aver contribuito a migliorare la sua città; se deve essere il capro espiatorio di calunnie politiche, di gelosie partitiche, allora dobbiamo concludere che si sta agendo come e peggio della mafia!

Nessun commento:

Posta un commento