giovedì 28 febbraio 2013


Il nuovo mostro della politica italiana



BERSANILLO

"Smacchiati 'sto piffero"

Le "tavole della legge": il decalogo di Grillo per i suoi parlamentari -

I PRIMI PASSI VERSO IL BARATRO!!!!!




Grillo a Pd e Pdl: "Stabilità? Con governo M5S".
Bersani: "Esigiamo rispetto, basta battute"



Botta e risposta tra il leader dei Cinque Stelle e il segretario democratico dopo la proposta di un esecutivo guidato dal Movimento.



"Se proprio Pd e Pdl ci tengono alla governabilità possono sempre votare la fiducia al primo governo M5S". Con una nota sul suo Blog e con un tweet Beppe Grillo rilancia di nuovo la discussione su come uscire dallo stallo post-elettorale. E' lo fa con una mossa a sorpresa. Dopo le frasi insultanti nei confronti di Bersani il messaggio è anche quasi una risposta alla pressione di messaggi che gli arrivano dalla base di usare la massa di voti che gli è stata affidata. Moltissimi da ieri quelli sul suo blog con l'invito a "trattare" che pare abbiano aperto una frattura nella base grillina. 
Questa mattina è stata lanciata sul web una petizione per non fare accordi con nessuno, mentre ieri ne era stata aperta un'altra, per trattare,  da una giovane simpatizzante, poi sconfessata,che in un giorno ha raccolto quasi centomila firme.  Si tratterebbe quindi di una cospirazione contro il movimento di cui Repubblica, colpevole di aver dato spazio alla notizia, sarebbe parte in causa.
Ma più che le polemiche sulla purezza grillina di chi pensa che sia auspicabile trovare una forma di collaborazione con il Pd, destinata a far discutere è senz'altro la proposta di un governo a guida Cinque Stelle lanciata oggi dal leader. Ipotesi che realisticamente non pare percorribile, visto che difficilmente il presidente della Repubblica potrebbe conferire l'incarico di formare il nuovo esecutivo ad una forza minoritaria in entrambi i rami del Parlamento, ma alla quale Pierluigi Bersani ha voluto replicare con durezza. "Come noi rispettiamo gli elettori, anche Grillo li rispetti", afferma il segretario del Pd. "I numeri - aggiunge - li vede anche lui. Non pensi di scappare dalle sue responsabilità con delle battute. Ci si vede in Parlamento e davanti agli italiani".

Rileggendo il programma del movimento 5 stelle non si vede su quali basi Grillo & C. possano  pensare di poter costituire un qualsiasi  governo.
Tralasciando la parte sacrosanta delle misure per la moralizzazione della vita pubblica e per la semplificazione della struttura amministrativa, per il resto trattasi di ciarpame risultante dalla casuale cucitura di concetti tratti tali e quali da Wikipedia.
 Si incentiva il trasposto pubblico ma si è contro la TAV, non si parla dell’approvvigionamento dei combustibili fossili, si confonde la cogenerazione con il teleriscaldamento, non ci sono indicazioni specifiche sulle rinnovabili, non ci sono accenni al lavoro, alla politica industriale , alla ricerca...e così via.
Le strade per uscire da questa situazione sono solo due : la prima consiste in una coalizione PD/PDL che approvi le misure di moralizzazione della vita pubblica e di semplificazione amministrativa contenute nel programma 5 stelle insieme con una nuova legge elettorale Con ciò verrebbe ad essere svuotato il programma 5 Stelle degli unici contenuti sensati e si può andare a nuove elezioni in un sistema praticamente bipolare.
 La seconda strada consiste nella spaccatura del movimento da parte di chi è disposto ad un alleanza PD, che contratti con Bersani l’approvazione delle misure anzidette contenute nel programma 5 stelle oltre ad eventuali altri contenuti da definire ivi compresa la scelta congiunta dei nomi da destinare alle cariche di governo ed alla Presidenza della Repubblica, anche se la prima ipotesi ,secondo il pensiero di Berlusconi, dovrebbe vedere la riconferma di Napolitano.....


E, a proposito di Napolitano, da registrare che dopo mesi di insulti Grillo, mostrando di conoscere bene il mestiere di voltagabbana,  cambia oggi tono nei confronti del capo dello Stato (dichiarando forse una tregua in vista delle imminenti consultazioni????). "Napolitano merita l'onore delle armi. In questi anni è stato criticato per molte scelte a mio avviso sbagliate, ma ieri in Germania ho visto, al termine del suo mandato, il mio presidente della Repubblica. Un italiano che ha tenuto la schiena dritta. Chapeau", scrive il leader del M5S sul suo blog. Il riferimento è naturalmente al fatto che il capo dello Stato si è rifiutato ieri di incontrare il candidato alla cancelleria tedesca Peter Steinbrueck, colpevole di aver definito Berlusconi e Grillo due clown.
Intanto la stampa straniera ed in particolare quella tedesca continua e così anche l'Economist infanga l'Italia:



"Che entrino i clown in Europa"




SIAMO VICINI AL BARATRO!!!!!!

LA GIUSTIZIA AD OROLOGERIA DEI PM ROSSI!!


IN PIAZZA CONTRO I GIUDICI




La chiamato giustizia a orolegeria e un motivo ci sarà. SilvioBerlusconi è indagato dalla Procura di Napoli per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. A quanto si è appreso, l'indagine riguarda l'erogazione di somme di denaro, quantificate in tre milioni di euro, al senatoreSergio De Gregorio in relazione al suo passaggio al Pdl. Una bomba giudiziaria che esplode nel momento più delicato per la politica italiana, con un Parlamento appena rieletto e già nella palude, senza una maggioranza certa e con i leader, Berlusconi in prima fila, intenti a tessere intese per non far tornare l'Italia subito al voto.

Scoppio ritardato - La presunta "compravendita" di parlamentari risalirebbe all'ottobre 2006, quando De Gregorio, eletto nelle file dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, passò a Forza Italia votando poi la sfiducia al governo Prodi, nel 2008. I pm si sono basati anche sulle dichiarazioni verbalizzate del faccendiere Valter Lavitola, indagato con De Gregorio per i finanziamenti pubblici illecitamente ottenuti da L'Avanti.

"Voto di scambio" per la lettera anti-Imu - Ma la mazzata al Cavaliere non viene solo da Napoli. Berlusconi è indagato anche a Reggio Emilia, in seguito all'esposto di due cittadini riguardo alla lettera inviata dal leader del Pdl in cui prometteva la restituzione dell'Imu in caso di vittoria. Secondo il Resto del Carlino la Procura di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo nel registro generale delle notizie di reato (il modello 21) iscrivendo come indagato l'ex premier: reato ipotizzato sarebbe la violazione dell'articolo 96 del testo unico delle leggi elettorali, cioè il voto di scambio.

BERLUSCONI::«Governabilità e stabilità» -

«Governabilità e stabilità» - Video - Corriere TV

Silvio Berlusconi tende la mano a Pierluigi Bersani. Non per salvare il segretario del Pd, ma per il bene dell'Italia. E' il messaggio che il leader del Pdl ha inviato a tutta la politica italiana, ricordando che "nessuna forza politica può ignorare il valore della governabilità". "Non si parta dalle alleanze, ma dalle proposte", spiega il Cavaliere anticipando di fatto l'ipotesi "governissimo"  perché "senza stabilità pagheremo un prezzo alto". Il messaggio, però, non è rivolto solo a Pd, Monti e Beppe Grillo, ma anche agli elettori del Pdl: "Prometto a chi mi ha sostenuto che sarò personalmente e direttamente in campo per far fruttare nell'interese dell'Italia il consenso di cui sono stato destinatario". 

Grillo: BERSANI MORTO CHE PARLA !



             Bersani, morto che parla





Questa immagine appare nella home del blog di Beppe Grillo con un commento al cianuro:
"Bersani è uno stalker politico. Da giorni sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi, come al suo posto farebbe chiunque altro. E' riuscito persino a perdere vincendo. Ha superato la buonanima di Waterloo Veltroni. Bersani ha passato gli ultimi mesi a formulare giudizi squisitamente politici, ricordiamoli:
"Fascisti del web, venite qui a dirci zombie"
"Con Grillo finiamo come in Grecia"
"Lenin a Grillo gli fa un baffo"
"Sei un autocrate da strapazzo"
"Grillo porta gente fuori dalla democrazia"
"Grillo porta al disastro"
"Grillo vuol governare sulle macerie"
"Grillo prende in giro la gente"
"Nei 5 Stelle poca democrazia
"Grillo fa promesse come Berlusconi"
"Grillo dice cose sconosciute a tutte le democrazie"
"Grillo? Può portarci fuori da Europa"
Basta con l’uomo solo al comando, guardiamoci ad altezza occhi, la Rete non basta"
"Se vince Grillo il Paese sarà nei guai"
"Siamo di gran lunga il primo partito e questo vuol dire che siamo compresi. Perché a differenza di quello lì che urla, noi ci guardiamo in faccia, noi facciamo le primarie, stiamo tra la gente"
"Indecente, maschilista come Berlusconi"
"Da Grillo populismo che può diventare pericoloso"
Ora questo smacchiatore fallito ha l'arroganza di chiedere il nostro sostegno: "So che fin qui hanno detto 'tutti a casa' ora ci sono anche loro, o vanno a casa anche loro o dicono che cosa vogliono fare per questo paese loro e dei loro figli".
Negli ultimi venti anni il Pd ha governato per ben 10 anni e nell'ultimo anno e mezzo ha fatto addirittura il governissimo con il pdl votando qualunque porcata di Rigor Montis. Strette di mano e abbracci quotidiani tra Alfano e Bersani alla Camera, do you remember?
Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (nè ad altri). Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle. Se Bersani vorrà proporre l'abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteremo di slancio (il M5S ha rinunciato ai 100 milioni di euro che gli spettano), se metterà in calendario il reddito di cittadinanza lo voteremo con passione
.
Di spalla appare un'altra notizia:
La patata bollente

"A LA 7, 3 ore fa Davide Barillari, il candidato portavoce del M5S alla Regione Lazio, li ha messi tutti in difficoltà. Barillari dice: "Noi M5S siamo un MoVimento di cittadini, che come dite voi, media e forze politiche, non abbiamo esperienza e siamo ingenui, quindi non possiamo certo al momento appoggiare una forza politica con lunga storia ed esperienza. Però credo che viste le difficoltà del paese, bisognerebbe che le due forze storiche PD (menoelle, ndr) e PDL vista la loro esperienza si uniscano per il bene del paese e se proporranno insieme punti comuni al ns. programma, tipo:
- Legge sul conflitto di interesse.
- Riduzione stipendi dei parlamentari
- Eliminazione retroattiva rimborsi elettorali
Posso affermare che i cittadini M5S siano d'accordo con il votare a favore di questi punti.
"
Patata bollente girata in mano loro. Chissà il PD (menoelle, ndr) cosa dice. Barillari sei forteeee!" mild

che ho commentato, sul sito, così:
Caro Barillari la situazioni attuale dell'Italia non permette di aspettare che voi siate pronti a governare.A questo dovevate pensarci prima di entrare sulla scena politica, la vostra deficienza potrebbe portare il paese alla catastrofe totale, quindi fate uno sforzo, alleatevi con chi vi pare e fateci vedere come sapete risolvere i problemi di economia, disoccupazione, recessione, debito pubblico etc che ci affliggono.Gli italiani vi hanno eletto per questo non per giochetti demagogici.
Ora voglio vedere quanto siete democratici!
PIETRO BUTERA 27.02.13 20:35| 

mercoledì 27 febbraio 2013

CI PORTERANNO AL DISASTRO!!!!!!!!


Grillo: "Non daremo mai la fiducia al Pd.
Bersani si dimetta, è morto che parla"

Dal leader del M5S durissimo attacco al segretario del Pd che aveva aperto ad una possibile collaborazione in Parlamento. "Lo smacchiatore fallito è un arrogante". Eppure la porta per una possibile intesa non sembra ancora chiusa.

 Doccia gelata sull'apertura di Pierluigi Bersani alla formazione di un governo dal programma concentrato in pochi punti essenziali e in grado di raccogliere anche il consenso del Movimento 5 Stelle. Dal suo blog Beppe Grillo sembra infatti chiudere in maniera netta la porta a qualsiasi forma di collaborazione organica con il Pd. "Bersani è uno stalker politico, da giorni sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi, come al suo posto farebbe chiunque altro. E' riuscito persino a perdere vincendo", scrive il leader dei Cinque Stelle in un post dal lugubre titolo "Bersani, morto che parla".

"Ha passato gli ultimi mesi a formulare giudizi squisitamente politici", aggiunge Grillo, elencando tutti gli attacchi (a dir la verità più che mai ricambiati) ricevuti in campagna elettorale dal segretario democratico: dal "autocrate da strapazzo" al "ci porta al disastro". "Ora questo smacchiatore fallito - si legge ancora - ha l'arroganza di chiedere il nostro sostegno (...) Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (né ad altri). Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle. Se Bersani vorrà proporre l'abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteremo di slancio (il M5S ha rinunciato ai 100 milioni di euro che gli spettano), se metterà in calendario il reddito di cittadinanza lo voteremo con passione".

Cancellieri capogruppo M5S e Crocetta Presidente Regione
Sicilia
Dopo lo stop di oggi sembra aver sbagliato valutazione chi aveva interpretato come un punto di partenza per il confronto tra i due schieramenti l'esaltazione fatta da Grillo del "modello Sicilia", dove il movimento ha reso possibile l'insediamento della giunta Crocetta votando diversi suoi provvedimenti.
Appunto il "modello Sicilia" è quello più richiamato da Grillo ed in questo pensa di  comportarsi da politico navigato, creando un fuoco di sbarramento che gli permette di alzare la posta e ributtare la palla nel campo avversario.Esattamente come ha fatto in Sicilia dove, in presenza di una situazione di ingovernabilità simile a quella nazionale,ha prima inciuciato con il PD per la spartizione delle cariche istituzionali (Vice presidenza dell'Assemblea e presidenti di commissioni) salvo,poi, non entrare in giunta per non assumersi alcuna responsabilità, condizionando però dall'esterno Crocetta ed il PD.
Ovvio,poi, che il leader del M5S avrebbe tutto da guadagnare dal definitivo suicidio politico di un Pd impelagato in una "grande coalizione"  con il Pdl o comunque dilaniato dalle faide interne,che già covano, contro il segretario che potrebbe essere persino costretto alle dimissioni. Un timore che Nichi Vendola, il vero guaio del centrosinistra, esprime chiaramente: "Niente governissimo, spero che non sia questo l'auspicio di Grillo".
Ma siccome Bersani, per quanto poco simpatico e persino un pò troppo presuntuoso, non è Crocetta, anzicchè replicare duramente  si è limitato a commentare: "Quel che Grillo ha da dirmi, insulti compresi, lo voglio sentire in Parlamento. E lì ciascuno si assumerà le proprie responsabilità". Un modo per rigettare nuovamente la palla al di là della rete, visto che anche il M5S, per quanto in una posizione di forza assoluta, ha le sue gatte da pelare.
Non a caso la prima reazione degl utenti del blog di Grillo, presumibilmente in buona parte suoi elettori, boccia la chiusura del leader al Pd e lo invita ad essere più pragmatico, evitando di sciupare la grande occasione di fare finalmente quei quattro o cinque provvedimenti di rottura (conflitto d'interessi, taglio dei costi della politica, reddito di cittadinanza...) da sempre cavalli di battaglia del movimento, ma non tutti necessari e fondamentali, in questo momento, per tenere a galla la barca Italia.
I tempi non sembrano ancora maturi insomma per archiviare la soluzione, ma se  una possibile intesa Bersani-Grillo avverrà, sarà il frutto di inciuci e compromessi che dovranno prima di tutto essere convincenti per l mercati, interni ed internazionali,  e poi per il resto degli italiani compresi per quelli che hanno votato i due schieramenti. Se a questo aggiungiamo la difficoltà di dare il via libera al Senato ad un esecutivo guidato dal segretario democratico possiamo concludere che l'accordo ha tutti i presupposti per portarci al disastro ed alla povertà.

martedì 26 febbraio 2013

Elezioni 2013 !!!!! Il Risultato !!!


Trapani,  crolla il Partito democratico, grande ripresa del PDL, boom dei grillini 1° partito!

Risultati definitivi a Trapani: Camera e Senato vedono il trionfo del Movimento 5 stelle. La coalizione di centrosinistra paga anche l'assenza di Nino Papania dalle liste.

Il Partito democratico viaggiava, in altri tempi, vicino al 30%. Oggi,  i democratici hanno ottenuto il 15,60% al Senato e il 16,01% alla Camera. Un dato da poter comparare, anche se la politica è cambiata.  Ma nel 2008, con Papania candidato al Senato, il Pd nella sua città raggiungeva quota 7.052 voti con il 30,71% ed il trend era lo stesso anche per la Camera. I numeri sono neutri, ma portano a riflettere. Il Pd era Papania. Ora, senza l'ex senatore, deve ancora dire cos'è. I democratici, cinque anni fa, mettevano in cascina 56.456 voti per la corsa a Palazzo Madama. Papania li trascinava al 26,83%. Per il momento la dirigenza del Pd deve invece accontentarsi del 15,60% al Senato con soli 30.729 voti., ed al posto di Papania deve accontentarsi di quel tronfio e vuoto giornalista prestato, che errore, alla politica che porta il nome di Corradino Mineo.
Il  Movimento Cinque Stelle ha poi fatto il resto. Ad Alcamo è il primo partito con il 48% alla Camera. Quasi uno "schiaffo" politico ai vecchi e nuovi potenti del territorio.
Il capogruppo all'Ars del Pd Baldo Gucciardi, dopo avere manifestato tutta la sua preoccupazione per l'esito delle Politiche e per il rischio d'ingovernabilità, ha prima aperto ai grillini e poi ha però messo in conto anche le elezioni anticipate.
Grande ripresa del PDL che, dato per scomparso alle ultime regionali, riprende pienamente il proprio posto nello scenario politico grazie alla grandiosa campagna elettorale del presidente Berlusconi e alla  presenza sul territorio di personaggi di spessore come il senatore D'Alì mentre scompaiono dalla scena politica UDC (2,16%) ed FLI (0,50%) fagocitati da un'altra lista fallimentare, quella di Monti.
Ecco tutti i risultati:

CAMERA                                                                                                                                                                                            
Movimento 5 stelle 40,18% (87.531)

 
Pdl 24,85% (54.150)

Mir 1,80% (3.936)

Grande Sud-Mpa 1,30% (2.842)

Fratelli d'Italia 0, 87% (1.909)

La Destra 0,52% (1.135)

Lega Nord 0,13% (292)


Totale coalizione centro destra 29,50% (64.265)



Partito Democratico 16,01 (34.895)

Sel 2,15% (4.697)

Centro democratico 0,25% (561)

Totale coalizione centro sinistra 18,43% (40.153)


 

Scelta civica con Monti per l'Italia 4,70% (10.244)

Udc 2,16% (4.723)

Futuro e Libertà 0,50% (1.095)

Totale coalizione 7,37% (16.062)

 

Rivoluzione civile 3,18% (6.944)

 
Amnistia, giustizia e libertà 0,53% (1.164)


Liberali per l'Italia - Pli 0,33% (726)

 

Fare per fermare il declino 0,25% (556)

 

Forza Nuova 0,20% (436)




SENATO

Movimento 5 stelle 35,80% (70.515)


 

Pdl 24,27% (49.781)

Mpa-Pds 2% (3.945)

Mir 1,74% (3.428)

Grande Sud 0,90% (1.783)

Fratelli d'Italia 0,83% (1.654)

La Destra 0,56% (1.115)

Lega Nord 0,44% (298)

Totale coalizione CENTRO DESTRA 31,93% (62.888)

 

Partito Democratico 15,60% (30.729)

Il Megafono 6,28% (12.367)

Sel 1,33% (2.625)

Centro democratico 0,18% (360)

Moderati 0,16% (322)

Totale coalizione CENTRO SINISTRA 23,56% (46,413)

 

Con Monti per l'Italia 4,98% (9.821)

 

Rivoluzione civile 2,45% (4.831)

 

Amnistia, giustizia e libertà 0.37% (736)

 

Fiamma Tricolore 0,19% (393)

 

Forza Nuova 0,18% (374)

 

Fare per fermare il declino 0,18% (371)

 

Partito comunista dei lavoratori 0,16% (332)

 

Pri 0,12% (245)

 

lunedì 25 febbraio 2013

ELEZIONI POLITICHE 2013.


CROLLO DELL'AFFLUENZA IN SICILIA !
10% IN MENO RISPETTO ALLE ULTIME POLITICHE
















Riaprono i seggi per la giornata conclusiva delle politiche 2013, oggi gli italiani potranno votare infatti fino alle ore 15. Ieri, nel primo giorno utile per il voto, i dati forniti dal Viminale hanno dato la misura sull'affluenza alle urne. In Sicilia occidentale ha votato il 44,90% degli aventi diritto, nel 2008 l'affluenza fu del 54,89%. Per la Sicilia orientale il dato si attesta sul 46,85%, rispetto al 55,56 di cinque anni fa.

SICILIA 1 Affluenza alle ore 22:00  44,90% (54,46 nel 2008)

AGRIGENTO  42,37% (52,90 nel 2008)
CALTANISSETTA  43,39% (51,09 nel 2008)
PALERMO  45,44% (55,71 nel 2008)
TRAPANI  46,86% (54,56 nel 2008)

SICILIA 2 Affluenza alle ore 22:00 46,85% (55,76 nel 2008)

CATANIA  47,12% (56,72% nel 2008)
ENNA  46,29% (52,88% nel 2008)
MESSINA  45,56% (56,82 nel 2008)
RAGUSA  50,44% (55,28 nel 2008)
SIRACUSA  45,77% (53,03 nel 2008)


In tutta Italia affluenza al -7,38%



In controtendenza il dato regionale: cresce di quasi il 10% il numero degli elettori per i governatori di Lombardia e Lazio, scende in Molise.



sabato 23 febbraio 2013

La mia posizione

QUESTA E' LA MIA POSIZIONE CITATA COME ESEMPIO!!!!!!


La tua posizione - Voi siete qui - Openpolis

PRIMA DI ANDARE A VOTARE!!!!!!

PRIMA DI ANDARE A VOTARE PROVATE A RISPONDERE ALLE 25 DOMANDE DI QUESTO TEST IL RISULTATO VI DIRA' CON CHI SIETE PIU' COMPATIBILI.
IL TEST PUO' ESSERE IMPORTANTE PER GLI INDECISI!!!!!!!
cliccate sul link quì sotto


http://politiche2013.voisietequi.it/risultato/d3d0bf84dfb1427f22c16235442a08e5/

venerdì 22 febbraio 2013

MA CHI C'E' DIETRO GRILLO ????



CASALEGGIO CONNECTION/ Chi controlla il controllore (di Grillo)? Un Sassoon nella rete di Bilderberg

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Inchieste Italia
Scritto da Andrea Succi

Nome: Enrico. Cognome: Sassoon. Nazionalità: italiana. Segni particolari: discendente della famiglia Sassoon. Oltre a ricoprire prestigiose cariche ed essere primo partner della Casaleggio, è soprattutto Board Member dell’Aspen Institute Italia, think tank emanazione diretta delGruppo Bilderberg. Vale a dire il medesimo gruppo di tecnocrati che sta sconvolgendo l’Europa e che ha piazzato il “suo” Mario Monti in capo alla Presidenza del Consiglio italiano. Come diavolo è possibile che Casaleggio, influencer di Grillo, permetta al suo membro più rappresentativo di sedere tra le fila dell’Aspen, insieme a figure quali lo stesso Mario Monti, Giulio Tremonti, John Elkann,Giuliano Amato, Fedele Confalonieri, i due Letta, Enrico e Gianni, Emma Marcegaglia, CesareRomiti, Lorenzo Ornaghi e altri? In teoria dovrebbero essere "nemici", Casaleggio e gli aspeniani…


di Andrea Succi
L’affaire Pizzarotti, in cui il neo sindaco di Parma si sarebbe consultato con Gianroberto Casaleggio, editore di Grillo e spin doctor del Movimento 5 Stelle, per scegliere il Direttore Generale del Comune parmigiano ha portato alla luce una questione di fondamentale importanza: chi controlla il controllore, ovvero chi c’è dietro Grillo?
Negli ultimi mesi, in particolare negli ultimi giorni, tutti giù a raccontare vita morte e miracoli di Gianroberto Casaleggio, la manina che scriverebbe i post più aggressivi, compresi quelli epurativi nei confronti dei Cinquestelle non allineati, vedi Tavolazzi, Favia e altri.
mentre gli altri stanno lì a indicare la pagliuzza Gianroberto noi siamo andati a fare le pulci alla trave Sassoon, il più importante, autorevole, carismatico e potente socio/partner della Casaleggio Associati. Per capire che non scherziamo né millantiamo basta comparare il suo curriculum professionale con quello degli altri soci/partner: a confronto sembrano poppanti ancora da svezzare.
Tre lauree, la prima in economia alla Bocconi nel 1973, Sassoon proviene da una famiglia di origini ebraiche, anche se non c’è nessuna prova, fino ad ora, che lo lega alla dinastia Sassoon imparentata con i Rotschild.
enrico_sassoon_casaleggio_connectionNel 1974, quindi appena un anno dopo la prima laurea - le altre due sono state conseguite in Scienze Politiche e Storia – Enrico Sassoon mette piede nell’Ufficio Studi della Pirelli, “allora considerato un think tank tra i migliori d’Italia in campo economico”. Una carriera fondata all’insegna dei think tank, dove le lobby economiche incontrano il potere politico per decidere le sorti future di uno stato (o di un insieme di stati). E deve averne fatta di strada il nostro Sassoon se è vero com’è vero che nel tempo è diventato Board Member e Presidente del Comitato Affari Economici dell’American Chamber of Commerce in Italy, la camera di commercio americana in Italia, “un ponte qualificato tra Italia e Stati Uniti con un network di cinquecento soci che include il cuore del mondo produttivo italiano, un gruppo di aziende ad alto tasso di internazionalizzazione capace di rappresentare il 2% del PIL nazionale.”
Praticamente una super lobby di multinazionali, banche e grandi gruppi che unisce le forze per proteggere in maniera più efficace i propri interessi e che promuove lo sviluppo dei rapporti commerciali tra Italia e USA. Per rendere bene l’idea di quanto esteso sia questo cartello basta leggere i nomi di alcuni dei gruppi presenti in Amcham: Standard & Poor'sPhilip MorrisIBMMicrosoftENIEnelIntesa San PaoloSisalRcs EditoriEssoBank of AmericaCoca ColaFiatFincantieri,FinmeccanicaItalcementiJp MorganPfizerRaiSkyUnicredit
Tutti i migliori/peggiori gruppi che hanno generato la crisi economica in cui versiamo.
enrico_sassoonEnrico Sassoon, primo e più importante socio della Casaleggio, siede fianco a fianco con certi personaggi. Che poi sono gli stessi componenti dell’Aspen Institute Italia, think tanktecnocratico, diretta emanazione del gruppo Bilderberg. Quando il Sistema si organizza è capace di tutto: persino di creare un Comitato Esecutivo Aspen formato – oltre che da Enrico Sassoon della Casaleggio – anche da Mario Monti, John Elkann, Romano Prodi, Giulio Tremontitutti componenti italiani del Bilderberg.
Ora: come diavolo è possibile che la Casaleggio, a detta di molti spin doctor e influencer di Grillo e del Movimento 5 Stelle, abbia il suo membro più importante all’interno di un Istituto popolato da quelli che dovrebbero in realtà essere i nemici dichiarati proprio di Grillo? Qual è la ragione per cui questo accade?
Le stranezze, purtroppo, non finiscono qui: a parte il fatto che il dominio beppegrillo.it risulta intestato ad un certo Emanuele Bottaro di Modena, e potrebbe trattarsi di un normale prestanome (ma la trasparenza?), a destare sospetti è la domiciliazione del gestore tecnico del dominio, Via Jervis 77 a Ivrea. Lo stesso indirizzo della sede legale Olivetti, gruppo Telecom Italia.
Cosa c’è di così strano?
C’è che Gianroberto Casaleggio, il secondo socio per importanza della Casaleggio,fa partire la sua avventura professionale proprio nella Olivetti, guidata all’epoca da Roberto Colaninno, attuale presidente di Alitalia e padre di Matteo, deputato Pd. Poi Gianroberto inizia la scalata sociale e diventa amministratore delegato di Webegg, joint venture tra Olivetti eFinsiel. A fine giugno 2002 Olivetti cede la propria quota del 50% in Webegg S.p.A. a I.T. Telecom S.p.A., che nel frattempo partorisce Netikos Spa, dove il più famoso dei Casaleggio partecipa al Cda con Michele Colaninno (secondogenito di Roberto e presente nel Cda Piaggio). Questo fino al 2004, quando decide di fondare la Casaleggio Associati, attuale editore di Beppe Grillo, con altri dirigenti Webegg. Tra cui proprio Enrico Sassoon.
La Casaleggio parte forte e chiude due contratti importanti, prima con Grillo poi con l’Italia dei Valori, quest’ultimo finito a male parole quando Di Pietro e De Magistris capiscono chi si sono messi in casa. Grillo, invece, decide di continuare il suo percorso di crescita con gli strateghi legati ai più noti gruppi di potere italiani e non.
A questo punto le domande che sorgono sono tante: può Grillo non sapere che Sassoon siede, fianco a fianco, con Monti, Tremonti e gli altri? Può Grillo non sapere che la gestione tecnica del suo dominio è domiciliata nella sede di un’azienda legata al Gruppo Telecom, contro cui lui si è scagliato più e più volte? Perché non si affranca da questi “maledetti” personaggi, che rischiano di rovinare il lavoro sul territorio dei ragazzi del Cinquestelle?
Se risulta lampante a tutti quanto di buono - spesso ma non sempre e a volte con modalità piuttosto ortodosse - riescano a realizzare i "grillini", è altrettanto chiaro che dietro il faccione del comico/politico genovese si nascondono personaggi ambigui e dai tratti inquietanti.
Tocca quindi ad elettori e componenti del Movimento pretendere chiarezza.
Prima che sia troppo tardi.

P.S. Come volevasi dimostrare, dal sito della Casaleggio è sparito ogni riferimento - anche del passato - ad Enrico Sassoon e, soprattutto, sono sparite le tracce che raccontano dei suoi legami con l'Aspen Institute. Ma noi, che siamo diffidenti per natura, abbiamo provveduto a salvare ogni informazione necessaria a che la verità venga a galla. E abbiamo fatto uno screenshot della scheda di Sassoon proprio dal sito della Casaleggio, che quindi non poteva non sapere di questi legami.
Qualche giorno dopo questa inchiesta Enrico Sassoon si è dimesso da ogni incarico con la Casaleggio Associati e ha rinunciato a tutte le sue quote di socio fondatore. Restano, però, tanti punti interrogativi. Pesanti come macigni.
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