venerdì 31 maggio 2013

GRILLO SCENDE SOTTO IL 20%!!!!

EFFETTO AMMINISTRATIVE
M5S SOTTO IL 20% PD IN FORTE RECUPERO

L'effetto amministrative si sarebbe dovuto sentire e si è sentito subito, Grillo scende sotto il 20%, il Centrosinistra guadagna 3 punti percentuali, quasi tutti andati al PD, il Centrodestra ed il PDL rimangono stabili, così come stabili rimangono indecisi ed astenuti.
Di fatto è il PD che incassa i tre punti percentuali persi dal M5S con un ritorno dei fuoriusciti; giovano ai democrat il successo alle amministrative,inteso anche come riconferma delle amministrazioni di centrosinistra uscenti, ed il buon avvio del governo Letta nonostante la litigiosità delle varie correnti.
Il PDL, dopo una costante crescita, segna uno stop; la sconfitta alle amministrative, dovuto anche all'elevato tasso di astensione, la costante presenza sui media delle solite facce (Gasparri,Brunetta,Schifani,Cicchitto,Mussolini,Santanchè etc) a scapito di facce gradite (Gelmini,Carfagna,Prestigiacomo,Fitto etc.) e l'elevata litigiosità interna al partito ridotto,ormai, ad un centro di interessi personali porterà presto ad una flessione del partito se qualcuno non si deciderà a rottamare una classe politica che somiglia sempre di più a quella della vecchia DC o del vecchio PSI, senza averne però, le personalità di spicco.
Un segretario che è anche Vicepremier e Ministro dell'Interno è il segnale che l'organizzazione partito non esiste, del resto le realtà locali lo certificano chiaramente.La sconfitta alle amministrative, perchè di sconfitta si è trattato, che si completerà con la perdita del comune di Roma, di Brescia e di vecchie roccaforti del centrodestra, è la dimostrazione chiara che questo partito è alla deriva. Se nessuno interverrà rapidamente vuol dire  che non interessa più a nessuno, nemmeno a Berlusconi.




mercoledì 29 maggio 2013

SENZA DI ME IL NULLA!!!!!

IN EBOLLIZIONE

Pdl, Berlusconi: "Se non mi candido, non esistiamo". Alfano sotto processo

Gli azzurri invocano Silvio per i ballottaggi, lui resta in Sardegna e stacca il telefono. Angelino torna in discussione.

La permanenza in Costa Smeralda, va rubricata alla voce “pausa di riflessione”. Un  modo per Silvio Berlusconi di starsene alla larga da Roma e dai problemi creati dalla indecorosa classe dirigente del PDL. Rientrerà domani, il Cavaliere, ma a Milano. Altre priorità. Più impellenti delle questioni politiche. . 
Allegri non sono i dirigenti del Popolo delle libertà, che hanno cercato di contattare il leader per commentare il risultato elettorale. Invano. L’ex premier ha staccato la spina. E, a quei pochi che sono riusciti ad avere udienza, ha fatto capire che gli  frega poco del turno amministrativo del 26 maggio. È il solito discorso: quando è lui in persona a dettare i temi della campagna e a chiamare il suo elettorato alla battaglia, quello si mobilita. Ma quando Silvio non fa il fenomeno, tra i supporter azzurri è la pigrizia  se non l'incapacità ad avere il sopravvento. E alla fine, agli occhi di Berlusconi, il mezzo flop azzurro è anche un modo per certificare l’indiscutibilità della sua leadership. E la evanescenza di quelle altrui. Un PDL verso il declino legato solo alla buona saluta del Cavaliere.

E CHE ERANO ORBI?

IL FATTO È FAZIOSO

La Gabanelli sbugiarda Travaglio: "Prima dici che l'inchiesta sul M5s è un delirio e poi ci copi"

La replica su twitter. Dall'account ufficiale della trasmissione, Report rilancia l'articolo de Il Fatto che chiede le stesse cose chieste durante la puntata.

Sbugiardare colui che si ritiene il monopolista del "verbo" deve essere una vera e propria soddisfazione. Parliamo di Marco Travaglio, che nell'editoriale di ieri su Il Fattoquotidiano aveva definito "deliri" l'inchiesta della cronista di Report Sabrina Giannini sul M5s. Un'accusa che a Milena Gabanelli e alla sua squadra non è proprio andata giù, tanto che attraverso l'account twitter ufficiale della trasmissione, replicano: "#Travaglio: @giannini_report delirante per inchiesta ricavi blog #M5S. Pag dopo: #Fatto ne chiede conto a #Casaleggio". Dunque, scrive la redazione della Gabanelli, da una parte definite l'inchiesta della Giannini un delirio, dall'altra, lo stesso giorno e nella pagina successiva dello stesso giornale ci copiate l'inchiesta e, con un articolo di Marco Lillo, chiedete conto a Casaleggio delle stesse cose che avevamo chiesto noi durante la puntata. A rimestare nelle contraddizioni di Travaglio è poi la stessa Giannini che con un tweet velenosissimo chiede sarcastica: "Il Travaglio che mi attacca perché parlo dei guadagni della Casaleggio ass. è lo stesso che vende le sue "opere" con la Casaleggio Ass.?". Insomma, anche Report sembra essersi accorta della faziosità de Il Fatto e di TravaglioBenvenuti nel club.

GRILLO HA PERSO MA IL PDL HA STRAPERSO!!!!!

AMMINISTRATIVE 2013 - IL CENTRODESTRA

Delusione Pdl, tutto previsto !!!!!!


Il riferimento della foto è certamente riferita al periodo della formazione del governo, ma la "casa brucia" sembra il termine più consono per definire la situazione in casa PDL dopo le elezioni amministrative.
Le previsioni della vigilia erano molto, ma molto diverse. Incoraggiati da sondaggi,che molti hanno letto in modo generalizzato e che continuavano a raccontare di una ripresa irresistibile che sembrava una cavalcata, ma che pochi hanno capito riferita ad un dato nazionale e politico ,per intenderci il dato su cui incide il "fattore" Berlusconi,  nel Pdl si attendevano, non tutti per la verità, un buon successo in questa tornata amministrativa.
Triste, ma scontata per chi conosce le dinamiche interne del PDL, è stata dunque la scoperta, nel pomeriggio di ieri, che il voto non ha rispettato le previsioni: arretramento ovunque, anche in roccaforti tradizionali come Imperia, in città governate come Brescia e Viterbo e Treviso, sconfitte pesanti a Vicenza, Sondrio, Siena, Ancona. L'attesa non era quella di una vittoria al primo turno, e forse neanche di un sostanziale pareggio. Ma un divario tanto netto tra centrosinistra e centrodestra e un voto sulle liste deludente è stato un segnale negativo che il drammatico calo dell'affluenza non faceva presagire.  Poi, la brutta sorpresa. E un vertice tra i big di via dell'Umiltà per fare il punto, senza drammi ma con un'analisi condivisa: «Al Sud - dice un ex ministro - abbiamo retto abbastanza perché il partito è articolato con lavoro sul territorio dei dirigenti, al Centro nord male perché è mancato l'effetto trascinamento di Berlusconi che è rimasto fuori dall'agone e perché le lotte intestine locali hanno provocato gravi danni». La conclusione, comunque, è unanime: il governo? Non rischia, ma deve darsi una mossa sul terreno delle riforme politiche ed economiche, perché la disaffezione degli elettori indica che servono misure molto più incisive, o i partiti saranno travolti.
Ma questa è una conclusione per sviare il vero esito della consultazione amministrativa che è quello che queste elezioni le ha vinte il centrosinistra, contrariamente alle aspettative, e le hanno perse Grillo ed il  centrodestra.
Un partito, il PDL, pieno di rissaioli, di vecchi caratidi della politica e privo di una organizzazione territoriale adeguata e programmata che continua ad essere gestito dai soliti noti tarpando, al loro nascere, chiunque vuole dare un segno di rinnovamento.
Lo dicevo alcuni giorni orsono, ad urne ancora chiuse, e lo ripeto ancora oggi che il declino del PDL è ormai avviato:BERLUSCONI NON E' ETERNO si tratta solo di vedere se il declino sarà velocizzato dalla continua presenza dei vari Gasparri,Schifani,Cicchitto,Brunetta e compagnia bella o possa essere  ritardato o evitato da un colpo d'ala di Alfano che faccia una rottamazione, ormai ineludibile, con il beneplacido di Berlusconi.

martedì 28 maggio 2013

IL FLOP DEI GRILLINI E LA DIFESA DEL PM MARCO TRAVAGLIO!!!!!

CROLLO ANCHE A SIENA, DAL 20 AL 7% NONOSTANTE LO SCANDALO DEI MONTEPASCHI

Il flop dell'M5S :consenso dimezzato!


Niente ballottaggi nei capoluoghi di provincia

Elettori inferociti: "Beppe, ora vaffa tu"

Calo generalizzato del Movimento di Grillo perde dalla metà ai 2/3 dei voti rispetto alle politiche, fuori da ogni ballottaggio. A Roma sfumata la metà dei voti, De Vito: "Calo, ma non drammatico", e annuncia che non voterà al ballottaggio. Due terzi in meno in Val D'Aosta. Il leader: "Non commentate a caldo". Sul blog attacchi contro il capo politico e Casaleggio. Di Maio: "In realtà stiamo crescendo", Zaccagnini: "Rivedere strategia"

E la base reagisce male: "Grillo devi andare in tv"

A febbraio il trionfo, quasi inaspettato. A maggio il crollo, forse altrettanto inatteso. E se non proprio crollo, ha tutti i connotati di un calo verticale quello registrato dal Movimento Cinque Stelle in questa tornata di elezioni amministrative. Una  debacle che, però, non deve essere commentata, secondo quanto filtra dal quartiere generale dell'M5S: si chiede a senatori e parlamentari «di non commentare a caldo i risultati, perchè non direttamente coinvolti nelle elezioni amministrative».

Un dato, definitivo, c'è già e parla chiaro: alle regionali in Val D'Aosta, l'M5S ha preso il 6,6, ovvero tre volte meno di quanto registrato alle politiche, il 18,6 per cento. Mentre i dati del test decisivo di Roma, dicono che il candidato del movimento di Grillo, Marcello De Vito, si è attestato intorno al 13%, esattamente la metà di febbraio, allora i Cinque Stelle sbancarono con il 27,3 %. La caduta è ovunque: a Brescia si passa dal 16 al 6 e a Siena, dove ci si aspettava un boom dell'M5S, visto lo scandalo del Montepaschi, il voto scende drammaticamente dal 20 al 7,5. Ad Ancona i voti per Grillo sono stati praticamente dimezzati. Insomma i Cinque Stelle, non vanno al ballottaggio in nessun capoluogo di provincia
E, appena appreso della debacle, la base non è sembrata reagire bene, almeno a vedere i commenti sul blog di Beppe Grillo: chi dava la colpa ai parlamentari, troppo concentrati sulla questione delle diarie e degli scontrini; chi chiedeva al comico di esporsi in prima persona e di andare in Tv; chi invece colpevolizzava proprio lui, rimandando al mittente il celebre "Vaffa". 
A fine giornata sul blog di Grillo si parla di flop e di necessità di rivedere le strategie comunicative mentre  ospita anche un intervento del politologo Paolo Becchi che si è soffermato sull'astensionismo «Un italiano su due non è andato a votare: questa è la crisi, sempre più profonda, della partitocrazia, e non il "crollo" del M5S» .Beppe Grillo interviene in tarda serata riprendendo paro paro le argomentazioni di Becchi (grande originalità del guitto): "Il calo per noi era previsto - si giustifica il leader del M5S - Un italiano su due non è andato a votare: questa è la crisi, sempre più profonda, della partitocrazia, e non il nostro 'crollo'. Lo sconfitto è il sistema dei partiti". Basterà per placare gli elettori del Movimento?  Anche tra i deputati, Adriano Zaccagnini, già additato come 'eretico' del gruppo in diverse occasioni per le sue posizioni considerate troppo critiche, prende atto del risultato non soddisfacente. E, conversando a Montecitorio, ammette: "Mi dispiace che il voto sia andato in questa maniera in tutta Italia. La strategia politica dovrebbe essere già da un pò in mano ai cittadini e alla Rete e noi essere solo i portavoce, come dice giustamente Crimi. Ma con strumenti come la 'piattaforma' che, invece, ancora non c'è. Ci rimbocchiamo le mani e continuiamo a fare opposizione", conclude il deputato 5 stelle. Secondo quanto ricostruiscono fonti vicine al Movimento, sarebbe anche arrivato un suggerimento ai senatori dall'alto del M5s: non commentare a caldo i numeri delle amministrative. Non si tratta di un'indicazione stringente come poteva apparire la mail inviata giorni fa ai deputati sui rapporti da intrattenere con la stampa. L'indicazione sarebbe partita dal gruppo Comunicazione e sarebbe stata 'sposata' dal presidente dei senatori, Vito Crimi.
Nel frattempo, mentre ufficialmente davvero o non si commenta o si 'difende' in qualche modo il risultato del voto, non si indebolisce certo il fronte di chi ritiene che ora si debba aprire una riflessione. Il dibattito fra quanti vogliono non discostarsi neanche di un millimetro dalle linee indicate - nessun accordo con i partiti, noi la vera opposizione - e chi ritiene invece che sia necessario, alla luce di questo risultato, valutare le prossime posizioni da assumere, potrebbe farsi animato. All'orizzonte, già domani, la questione delle riforme costituzionali e istituzionali. Sul malumore interno ai 5s incidono oltre a Roma i risultati dagli altri comuni in cui il M5s cala In Val D'Aosta, il M5s ha perso due terzi dei voti rispetto alle politiche. Nella Capitale, il 27,27% di febbraio è lontano: a Roma si perde circa il 15 per cento dei consensi ottenuti alle elezioni politiche. Dallo staff di De Vito, Massimo Marinelli nota i numeri dell'astensione: "Siamo colpiti da questo dato clamoroso sull'astensionismo, confermato al 53%, che attesta la disaffezione dei cittadini".
Numeri che mandano in escandescenza la "base" del Movimento sul blog di Grillo. Toni pesanti e dita puntate contro Beppe e Gianroberto Casaleggio, accusati di tenere 'ingabbiato' il Movimento, privandolo di una reale autonomia di linea politica. "Il movimento è dimezzato. Bravi. Complimenti a Casaleggio, che ha impostato una strategia comunicativa disastrosa, e complimenti a Grillo, che ha dissipato un enorme patrimonio di voti", scrive al'utente Lino Meschieri. E domanda: "Volete degnarvi di restituire agli elettori Cinquestelle la capacità di decidere la linea politica del movimento? Oggi il M5s è fermo, imbalsamato. Avete buttato un capitale di 9 milioni di voti!". Qualcuno come il militante che si firma Augusto contesta direttamente grillo. "Parla di cose reali non fare sempre la vittima. Tu e i dementi in Parlamento avete sbagliato tutto. Inutile dare la colpa agli altri". E poi arriva la sintesi dell'utente Fabio: "Caro Beppe, adesso il vaffa te lo devi prendere tu"
Batosta sonante nelcapoluogo toscano, città del Monte dei Paschi sulle cui vicende Grillo ha puntato in campagna elettorale, il Movimento ha superato di poco l'8%. 
Analisi a difesa,legittima, della debacle la fa Luigi Di Maio, deputato M5S e vicepresidente della Camera,  su Facebook e non sembra pessimista. Anzi. Le sue previsioni, per le prossime elezioni politiche nazionali, sono invece improntate all'ottimismo: "Un occhio particolare alla mia Campania, dove gli enti locali sono dilaniati dal clientelismo politico più sfrenato. Se entriamo anche lì - sostiene - allora alle prossime elezioni nazionali, dove il voto è molto più libero, vinciamo e andiamo al governo di questo paese. L'attivismo e quindi il consenso libero continua a crescere. Chi dice il contrario forse non ci sta osservando".

Travaglio, da pm a avvocato di Grillo

A questo punto poteva mancare l'opinione del giornalista italiano intellettualmente più disonesto? No di certo e lo fa non da PM,com'è abituato a fare, ma da   avvocato: "I grillini hanno perso per i loro meriti".
Marco Travaglio deve fare i conti con i numeri impietosi del Movimento Cinque Stelle che alle amministrative a Roma, a Brescia e nelle altre grandi città è arrivato terzo dietro ai candidati di Pd e Pdl. I grillini non si "qualificano" nemmeno a un singolo ballottaggio. I numeri sono lì e parlano di una sostanziale discesa agli inferi del Grillo parlante. I comizi e le urla non sono bastati stavolta. Gli elettori "mobili" o indecisi hanno scelto i partiti tradizionali mandando un "vaffa" a Beppe.
 Ma per Travaglio anche un'oggettiva sconfitta si trasforma in vittoria. Nel suo consueto editoriale sul Fatto, Marco "Manetta" racconta, pur davanti all'evidenza dell'esatto opposto, una non-sconfitta del M5S. Per Travaglio le ragioni della peculiare "quasi-vittoria" sono due, e tutte positive. La prima riguarda la tenuta dei grillini rispetto allo scouting del Pd che aveva organizzato Pier Luigi Bersani. "Se tre mesi fa Grillo avesse prestato sottobanco 15 senatoria Bersani per il suo demenziale governicchio di minoranza, o se poi si fosse imbarcato nel carrozzone Letta-Pdl, il M5S si sarebbe guadagnato i favori dei giornaloni che ora non lo lincerebbero da mane a sera, e non lo accuserebbero di perder tempo a parlare di scontrini o di essere come tutti gli altri", afferma Travaglio. 
 Ma la difesa dell'avvocato Marco non finisce qui. Per lui il M5S ha vinto, pur nella sconfitta, perché ha regalato le fasce da primo cittadino a candidati del Pd che hanno un dna grillino. "Le battaglie e i consensi dei 5Stelle hanno costretto gli elettori e i candidati del Pd a cambiare in meglio. I primi alle primarie scelgono sempre nomi il più lontani dalla nomenklatura e il più vicino alla società civile, i secondi, una volta in lizza si ingrilliscono vieppiù rubando voti al candidato grillino. Pisapia a Milano, Doria a Genova, Renzi a Firenze, De Magistris a Napoli, Emiliano a Bari, Orlando a Palermo, Zedda a Cagliari e Serracchiani in Friuli", continua Travaglio. Infine arriva la negazione, come nelle fasi del lutto, della tragedia. Travaglio rispolvera i sondaggi sulle intenzioni di voto post amministrative e spara: "Ieri in piena debacle alle comunali, i sondaggi nazionali davano il M5S addirittura in ripresa al 24-25 per cento. L'inciucio logora chi lo fa"...e soprattutto il fegato di Travaglio. 

Qualcuno gli spieghi la sconfitta!!!!!!!

lunedì 27 maggio 2013

Roberto Saviano diventa un fumetto!


                                                                                                                 
                                     

domenica 26 maggio 2013

I NUOVI MORALISTI!!!!!!

Stiamo attraversando un momento storico molto particolare in diversi settori della società italiana e si stanno innescando dinamiche e logiche destabilizzanti.Uno degli esercizi più diffusi è il moralismo o falso moralismo. 
Così assistiamo al presidente della Camera che tuona contro l'uso del corpo delle donne, il ministro delle pari opportunità che non stringe la mano ad un rappresentante delle istituzioni della Lega Nord, un funerale scambiato per una manifestazione politica e così via.
Significativo mi è sembrato a tal proposito un articolo sul Corriere della Sera di Aldo Grasso che riporto di seguito:


PADIGLIONE ITALIA

La parabola del senatore Zanda
Intransigente (non con se stesso)

Si scopre che anche lui aveva il suo raccomandato

A più di settant'anni, quando per tutta la vita hai corso come numero due, è difficile fare il numero uno. Luigi Zanda (Cagliari, 1942) figlio di Efisio Zanda Loy, capo della polizia di Stato dal 1973 al 1975, è sempre stato in seconda fila. Con compiti istituzionali di rilievo, con incarichi prestigiosi, ma sempre un passo indietro. Prima dietro a Cossiga, poi dietro a Rutelli, poi a Franceschini. Da non molto è presidente dei senatori pd, scelto direttamente da Bersani (un numero due diventato per poco uno). 
Ha una faccia antica, da comprimario western, un taglio di capelli che un tempo si sarebbe detto «all'umberta». In pubblico non si conosceva la sua intransigenza, il suo radicalismo e molti ne sono rimasti stupiti. Sta di fatto che, appena varato un faticoso governo di «larghe intese» benedetto dal Colle, Zanda se ne esce con la storia della ineleggibilità di Berlusconi. In un'intervista all'Avvenire, Zanda tuona contro i pubblici vizi e le private virtù del Cavaliere: è ineleggibile. Applausi dai grillini. A tanta severità (come un Casson qualsiasi), segue una frettolosa marcia indietro, visto che il suo partito, per ragioni politiche, non vuol fare saltare le intese. Non contento, Zanda presenta un disegno di legge che vieterebbe al Movimento Cinque Stelle di partecipare alle elezioni. Ira dei grillini. Retromarcia: «Non volevo punire nessuno, ma se questa è l'interpretazione non ho alcun interesse a mantenere il provvedimento».
Tanto va l'intransigente al lardo che... Dopo aver tuonato contro il sindaco Alemanno per aver fatto assumere suoi protetti, si scopre che anche Zanda aveva raccomandato un tizio a Giovanni Hermanin, presidente dell'Ama di Roma. Zanda confessava anche di «non conoscere personalmente il dottor B., ma mi vengono garantite le sue capacità professionali e la sua correttezza istituzionale. Ti sarò molto grato se vorrai farmi avere notizie sulle fasi istruttorie attraverso le quali l'istanza verrà esaminata. Con viva cordialità...».
Con viva cordialità, Nietzsche sosteneva che per ridare etica alla politica bisognava impiccare i moralisti. Forse esagerava, però, da numero due, i costumi è più facile assecondarli che correggerli. 

sabato 25 maggio 2013

Tutta la verità di Antonio Venturino: "Vi racconto Beppe Grillo" - Live Sicilia

Tutta la verità di Antonio Venturino: "Vi racconto Beppe Grillo" - Live Sicilia

L'INTERVISTA

Tutta la verità di Antonio Venturino: 
"Vi racconto Beppe Grillo"

Venerdì 24 Maggio 2013 -  



Lo strappo con il Movimento 5 Stelle, la questione dei rimborsi, il rapporto con Grillo e i grillini, l'Ars vista dal neofita della politica. Sono alcuni dei temi della lunga intervista ad Antonio Venturino, vicepresidente dell'Ars e primo “dissidente” siciliano del Movimento 5 Stelle, che intervistato da Salvo Toscano nel primetime di Livesicilia racconta la sua verità. E mostra alla telecamera la macchina acquistata con lo stipendio da deputato.

venerdì 24 maggio 2013

Moggi fa causa a Telecom, Pirelli e Inter

Calciopoli, Moggi fa causa a Telecom, Pirelli e Inter

Il caso del dossieraggio illegale condotto nel 2003 viene impugnato anche dall'ex dirigente sportivo. Si tratta della famosa "Operazione ladroni", commissionata dal club nerazzurro all'allora capo della sicurezza Telecom Luciano Tavaroli
Calciopoli, Moggi fa causa a Telecom, Pirelli e Inter© LaPresse
NAPOLI - Anche Luciano Moggi farà causa contro la Telecom, la Pirelli, la Polis d'Istinto e l'Inter per il dossieraggio illegale condotto nel 2003. La famosa "Operazione ladroni", commissionata dall'Inter all'allora capo della sicurezza Telecom Luciano Tavaroli, e successivamente imputato nel processo Telecom, nell'ambito del quale aveva rivelato come i dirigenti nerazzurri gli avevano chiesto di condurre delle indagini sul mondo del calcio. Nel mirino dell'investigatore privato Cipriani, titolare della Polis d'Istinto e uomo di fiducia di Tavaroli, erano finiti l'arbitro Massimo De Santis, il deisgnatore Paolo Bergamo, il dirigente del Messina Fabiani e i dirigenti della Juventus. Le indagini avevano incluso pedinamenti, controlli dei tabulati telefonici, visure bancarie e in certe casi si erano anche allargate ai parenti più stretti di queste persone. Un'opera di dossieraggio emersa dettagliatamente durante le deposizioni in aula dello stesso Tavaroli e della segretaria di Adamo Bove, Caterina Plateo. E' notizia di ieri che Paolo Bergamo, insieme a Mariano Fabiani, Salavatore Racalbuto e Nestore Reuca hanno vinto il primo round della causa civile contro Inter, Pirelli e Telecom. E' notizia di oggi che anche l'ex dg juventino Luciano Moggi ha dato mandato all'avvocato Silvia Morescanti (che ha condotto la causa per conto di Bergamo e gli altri) per richiedere i danni dello spionaggio.

Avvocato Morescanti, cosa è accaduto ieri?"Il giudice Minniti del tribunale civile di Firenze ha emesso una sentenza non definitiva, ovvero si è pronunciato sulle eccezioni prodotte dalle parti convenute e le ha respinte. Ha insomma riconosciuto la responsabilità dell'Inter, della Pirelli, della Telecom e della Polis d'Istinto. E ha dimostrato di aver letto attentamente le carte e di essersi documentato anche sulle vicende analoghe come quella di Christian Vieri, che non a caso ha citato nell'ordinanza".

Quali erano le eccezioni prodotte dalle parti convenute?
"L'Inter puntava molto sulla prescrizione, che non è stata riconosciuta, perché nei tribunali civili la prescrizione scatta da quando si ha notizia ufficiale del reato, non da quando il reato è stato commesso. Pirelli e Telecom in pratica si "palleggiavano" Tavaroli sostenendo che non lavorava per loro all'epoca dei fatti. E poi si erano opposti alla celebrazione del processo a Firenze, ma anche sulla competenza territoriale il giudice ha dato ragione a noi: la Polis d'Istinto aveva e ha, ora che è in stato di liquidazione, sede a Firenze ed è l'agenzia che materialmente ha condotto le indagini, quindi..."

A questo punto cosa succederà?
"Il giudice ha proposto una conciliazione fra le parti. Ovvero ha stabilito una cifra da versare come risarcimento danni ai miei assistiti. Se accettassero, il 4 dicembre il giudice sancirà l'accordo in modo definitivo, altrimenti spetterà al giudice stabilire il danno, basandosi sulla documentazione prodotta dalle parti o eventualmente anche dopo un'ulteriore fase istruttoria con l'ascolto di testimoni".

Qual è la cifra proposta per conciliare? Soddisfa i suoi clienti?
"No comment".

E Moggi si inserirà in questo processo?
"No, Luciano Moggi mi ha dato mandato per aprire un'altra causa che riguarderà gli stessi fatti, ma si costituirà come un procedimento diverso. In pratica si tratterà di un processo molto simile, ma che correrà parallelo a quello di Bergamo e degli altri".


SODOMIZZATO!!!!!!!!


MARCOLINO!!!!!!!


E' GIUNTA L'ORA DI ROTTAMARE ANCHE NEL PDL !!!!!!

























Si andasse a votare oggi il Pdl sarebbe il primo partito d'Italia. Con un +0,4% in più rispetto alla settimana scorsa il partito di Silvio Berlusconi sale al 27,8% distanziando di oltre cinque punti percentuali il Pd che invece sprofonda con un - 1,4%. Secondo SWG per Agorà-RAI crescono anche il Movimento 5 Stelle(+0,8%), che raggiunge al 22,6% il Partito Democratico,  la Lega Nord 4,9% (+0,5) e  Sel 4,8% (+0,1). Perdono consensi invece Scelta Civica 4,9% (-0,9), Udc 2,0% (+0,2) e Fratelli d'Italia 1,5% (-0,3).
Alfano piace di più del Cav - L'Istituto di ricerca triestino ha anche monitorato il livello di fiducia degli italiani riguardo al governo di Enrico Letta. La percentuale è bassissima: solo dal 31% degli elettori raccoglie consenso (in un mese il gradimento dell'esecutivo è sceso di 12 punti). Per quanto riguarda le personalità politiche è sempre Giorgio Napolitano, nonostante i 2 punti in meno di sette giorni fa, la figura in cui gli italiani hanno più fiducia (55%). A seguire Matteo Renzi (54%), in calo di un punto rispetto alla settimana scorsa. In discesa anche il premier Enrico Letta (-2%), che scivola al 44 percento. Va meglio in casa Pdl, dove il segretario Angelino Alfano guadagna 2 punti e sale al 26 percento, mentre il presidente Silvio Berlusconi con un punto in più si attesta al 25 percento. In salita anche Beppe Grillo (+2%), che raggiunge il leader del Pdl (25%). Perdono invece 3 punti il governatore della Puglia Nichi Vendola e il senatore a vita Mario Monti, rispettivamente al 22 e 18 percento. Cala di 5 punti, infine, la fiducia nel segretario del Pd  Guglielmo Epifani, anche lui al 18 percento.
Ineleggibilità e Imu- Le interviste (3500 contatti complessivi) di Swg hanno riguardato anche Silvio Berlusconi. Alla domanda se il Cav è "ineleggibile", il 59% ha risposto sì. Queste affermazioni provengono dalla quasi  totalità dell'elettorato del Movimento 5 Stelle (92%) e da un'ampia fascia di centrosinistra (87%). Opposto il punto di vista degli elettori di centrodestra (10% pensa sia ineleggibile). L'istituto ha anche chiesto a chi vada attribuito il merito dello stop della tassa sugli immobili. Per il 47 percento degli italiani la sospensione dell'Imu è merito di Silvio Berlusconi, mentre solo il 19 percento ritiene che l'iniziativa sia da attribuire al premier Letta.Il 75 percento, però, tra lo stop alla tassa sulla prima casa e scongiurare l'aumento dell'Iva a luglio preferirebbe la seconda opzione.

mercoledì 22 maggio 2013

PERCHE' A SALEMI NON SI VA A VOTARE PER ELEGGERE IL SINDACO???

Comune di SALEMI - Camera - Elezioni politiche e regionali del 24 e 25 febbraio 2013 - Ministero dell'Interno


I COMMISSARI CHIEDONO LA PROROGA FINO A MAGGIO 2014!

Sino a qualche mese fa notizie di stampa, che facevano riferimento al capo della commissione straordinaria che amministra il Comune, dottor Leopoldo Falco, riportavano dichiarazioni che andavano nel senso di elezioni amministrative per ottobre 2013. Anche se fonti vicine al Comune la davano per scontata, è partita,invece, la richiesta di proroga per altri 6 mesi di gestione commissariale.
A quanto riportato da un organo di stampa locale la richiesta sarebbe motivata dalla necessità di "far fronte alle innumerevoli emergenze con la necessaria continuità", dichiarazione che il giornale locale raccoglie non dai commissari ma dai locali dirigenti del PD, che recentemente avrebbero incontrato il dott.Falco.
Tra le forze politiche che hanno raccolto consensi alle ultime elezioni nazionali a Salemi e cioè:
Movimento cinquestelle- primo partito alla Camera con oltre il 38% di consensi ed al Senato con oltre il 34%;
Popolo della libertà-coalizione con il 28%alla Camera e 31% al Senato;
Partito democratico-coalizione con circa il 18% alla Camera ed 22,5% al Senato;
l'unico che sembra dialogare e cercare contatti, quantomeno per conoscere quello che avviene in questo misterioso paese, è il PD.
E, da quanto riportato sempre dall'organo di stampa locale, durante l'incontro" si  sono affrontate le innumerevoli problematiche che attanagliano la città" e sono "state condivise alcune iniziative da intraprendere", tanto che il confronto, a detta dei dirigenti del PD, "è stato proficuo e sarà periodicamente ripetuto".
Siamo confortati dal sapere che qualcuno, tra vecchi amministratori e dirigenti politici, ha ancora a cuore le sorte di questo paese, dobbiamo complimentarci con i dirigenti del PD che seguono con attenzione le problematiche del nostro centro e condividono soluzioni ai problemi con i commissari straordinari, ma non siamo certi felici che a farlo siano solo quelli del PD.
Ci chiediamo,infatti, dove siano i dirigenti (?) del M5S che rappresentano il primo partito, non ci sono notizie della loro esistenza e di loro interventi x Salemi, vengano fuori e facciano sentire le loro proposte per la città.
Ma, soprattutto, dov'è il PDL che raccoglie consensi e non sa esprimere classe dirigente, anzi ne tarpa le ali a quella che tenta ogni volta di nascere....La rappresentanza politica è ancora nelle mani di ex accoliti del traditore Fini? O il maggior esponente politico della provincia pensa sempre che tanto c'è Berlusconi che porta i voti?
Fatte queste premesse mi chiedo perchè Salemi, pur in presenza di due tornate elettorali, maggio e giugno, e comunque ad ottobre non può andare a votare per dotarsi democraticamente del proprio Consiglio Comunale e del proprio Sindaco?
Sono reali le motivazioni che hanno spinto al rinnovo per altri 6 mesi delle gestione commissariale o non nascondono, piuttosto, la paura dei partiti politici di doversi assumere la responsabilità diretta della risoluzione dei gravi problemi esistenti?
Si cerca lo "Sgarbi" di turno o esiste a Salemi una classe politica che possa assumersi tale oneroso compito?
Dopo le ultime amministrative, in verità, le prospettive erano disastrose e tali si sono dimostrate; dopo le ultime politiche con il voto ai grillini, privi di una classe dirigente in grado di assumersi responsabilità, con il PDL imboscato pronto ad affacciarsi con il solito personaggio appena c'è odore di elezioni e con un PD, che la classe dirigente c'è l'ha, ma,come al solito, non prende mai i consensi necessari a governare, causa la puzza sotto il naso che lo accompagna da sempre, rischiamo di cadere nel tranello dei soliti noti!





lunedì 20 maggio 2013

NON SONO CASTI E PURI, ANZI.....SONO "CASTA" COME GLI ALTRI O FORSE PEGGIO!!!!!!!


Gabanelli: Report indaga su Grillo e Casaleggio

Dove vanno i soldi del blog? 

Polemica in Rete dopo la puntata di Report che ha messo sotto i riflettori il blog di Beppe, i soldi della pubblicità, i finanziamenti per la campagna elettorale e i soldi del Movimento. La base non gradisce e grida al complotto.

Milena al Colle? "No, grazie". Picche al M5S

Era una delle loro trasmissioni preferite. Ma ora ai simpatizzanti del M5S tocca ricredersi. Sembra infatti che ai grillini non sia piaciuta per niente la puntata di Report di domenica sera dedicata alla questione della trasparenza e dei finanziamenti dei partiti. Un’inchiesta che ha toccato anche i nervi scoperti del M5S e dalla quale sono emersi dubbi sui ricavi del blog di Beppe Grillo e i rapporti con la Casaleggio Associati (dubbi per altro sollevati anche da Corriere.it in aprile). Così la conduttrice della trasmissione, Milena Gabanelli, già candidata dal M5S alla presidenza delle Repubblica, e considerata dagli attivisti mito e simbolo di incorruttibilità, ora viene presa di mira sul blog di Grillo, con epiteti che vanno dalla «traditrice» alla «maestrina».
Un punto ha dato particolarmente fastidio ai grillo-boys: un video sul blog di Beppe e i ricavi pubblicitari. "Il successo del movimento ha dato più visibilità al sito dal quale Grillo lancia i suoi comunicati politici, richiamati dai mass media che così fanno aumentare i visitatori, quindi gli introiti. Eppure emerge il problema della trasparenza, dati i silenzi dei 5 stelle: Difficile fare una stima del ricavo in pubblicità. Attendiamo l’ultimo bilancio della società di Casaleggio sperando che non sia generico come quello del 2011″, sottolinea la Gabanelli.
 Secondo quanto si legge dai commenti sul blog e sulle pagine Facebook dagli attivisti, il lavoro della giornalista sarebbe però il frutto di una manovra politica. «Ti hanno richiamato all’ordine i padroni», scrive qualcuno. «Sei solo una venduta», sbotta qualcun altro. Ma c’è anche chi prende le difese di Milena Gabanelli: «Non è traditrice sta solo facendo il suo lavoro», è il punto di vista dei più moderati. E tra i tanti commenti arriva anche quello di chi invita Grillo a rispondere alle domande senza troppi misteri. Il tutto mentre la pubblicità sul blog cresce, con inserzioni e banner di grossi gruppi come Amazon e Media World. . E ancora: «Vuole solo prendere le distanze dal M5S perché è stata candidata da noi e lei rivendica di non essere vicina a nessun partito».Ma la Gabanelli non sarà mica un po' di parte?!? È la paghiamo noi!! Rai privatizzata subito!", "La Gabanelli umilia il M5s... Forse è una troll anche lei...", "Ma dopo il servizio di Report la Gabanelli perderà il primo posto nella classifica "Presidenti della Repubblica 2013?", questi alcuni dei commenti.
Il comunicato uffciale del M5S che chiarisce la posizione del Movimento contro la Gabanelli: "Con riferimento alla puntata di ieri sera del programma "Report", a cura di Milena Gabanelli, il gruppo parlamentare del M5S alla Camera informa di non aver ricevuto alcuna richiesta da parte della redazione, relativamente all'organizzazione del gruppo comunicazione e alle connesse spese. Altrimenti, con piacere avremmo collaborato in nome della trasparenza che noi professiamo e che un programma come Report dovrebbe perseguire nella ricerca della verità. Invitiamo quindi la redazione di Report, la prossima volta, a rivolgersi direttamente a chi può fornire tutta la documentazione legale anziché fidarsi di voci di corridoio". 
La giornalista di Report afferma che più volte ha cercato di contattare Casaleggio per avere spiegazioni, ma senza risultato. Così terminato il servizio, la Gabanelli sbotta: "Bene, in assenza dei protagonisti che hanno preferito declinare l’invito, due considerazioni: la prima, il movimento è esploso in pochi mesi,nel disordine pretendere subito ordine nei conti comprendiamo che è complesso, ma aspettiamo quanto prima la pubblicazione delle fatture promesse. Secondo l’house organ del movimento di fatto è il blog, la voce politica passa da lì, i proventi vanno anche al movimento oppure no? Domanda semplice, trasparenza esige risposta, anche se la legge non vi obbliga. Ciò detto, con 3 milioni di disoccupati smettete di parlare dei scontrini, e il vostro 25% di voti tiri fuori tutte le idee che ha". Un'accusa diretta e forte. 

venerdì 17 maggio 2013

INDECOROSI, GIORNALE E GIORNALISTA !!!!!!


Marina Berlusconi contro Augias e Repubblica: "Calunnie su mio padre"

La primogenita del Cavaliere risponde a Corrado Augias. "Arriva a criticarmi per i sentimenti, la stima e la considerazione che ho per lui"
Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, risponde a Corrado Augias.
Replicando alla domanda di un lettore, che si chiedeva se "i nostri figli farebbero altrettanto se ci fossimo trovati nelle condizioni del Cavaliere", in riferimento alle dichiarazioni che la primogenita del Cavaliere aveva rivolta al pm Ilda Boccassini, Augias aveva invitato la Berlusconi a difenderlo "in pubblico", ma a fare "qualcosa, in privato per salvarlo da una così penosa vecchiaia".
In risposte alle sue parole, Marina Berlusconi ha scritto una lettera a Repubblica, in risposta a critiche che riguardano "la stima e la considerazione" per il padre.
"Egregio direttore, nel suo intervento dedicato principalmente alla vicenda Ruby, Corrado Augias arriva dove nessuno aveva ancora osato arrivare. Arriva a criticarmi per i sentimenti, la stima e la considerazione che ho per mio padre, giunge addirittura a farmi la predica su come dovrei o non dovrei comportarmi con lui. Ma come si permette, il signor Augias? Non si rende conto che tutto ciò appartiene alla peggiore inquisizione?". 
"Su questa storia di fango e calunnie, mio padre ha già spiegato più volte come sono andate davvero le cose", continua. "Io posso solo ribadire quello che ho già detto. Conosco molto bene mio padre, conosco la persona che è e la profonda correttezza con cui si è sempre comportato, il rispetto che ha sempre avuto nei confronti degli altri, sono orgogliosa di lui e di essere sua figlia e non c'è stato mai nulla, assolutamente nulla, che potesse anche minimamente mettere in discussione questo orgoglio". 
"Non è d'accordo, il signor Augias? - chiede - Affari suoi. Ma il suo intervento è la migliore, o peggiore, dimostrazione degli enormi guasti che sono stati provocati da chi, in modo spesso consapevole, continua a non distinguere tra opinioni personali di tipo morale, o moralistico, giudizi politici, procedimenti giudiziari. Augias avrà le sue opinioni su mio padre, milioni di italiani, a cominciare dalla sottoscritta, ne hanno altre, radicalmente diverse. I Tribunali però non si occupano, o non si dovrebbero, occupare di opinioni. E la Procura di Milano pochi giorni fa ha chiesto per mio padre la condanna a 6 anni di reclusione e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Su questa enormità Augias non ha nulla da dire".
"Anzi, liquida il tutto con un inciso sconcertante: 'ammettiamo pure', bontà sua, 'che tutte queste cose non abbiano rilevanza penale'. Di che cosa stiamo parlando, allora? E' proprio nell'inciso l'ennesima conferma del fatto che il processo Ruby proprio per questo è stato costruito, nessuna prova, nessun reato, solo una grancassa mediatica per poter infangare chi non ha fatto nulla per meritarselo". 
"Su quali basi, secondo Augias, si dovrebbe dunque arrivare a una condanna? - si chiede infine Marina Berlusconi -. Perché a lui e a quelli che la pensano come lui non piacciono, cito testualmente, 'il buon gusto' di mio padre e 'le barzellette' che racconta? Non si permetta, il signor Augias, di insegnare a una figlia che cosa deve pensare di suo padre. Si preoccupi di rispettare, di fronte ai propri lettori, chi ha idee diverse dalla sua. E soprattutto non tenti di spacciare le opinioni per assolute verità".

LA DIFESA DI UNA FIGLIA INDIGNATA!!!!!



INTERVISTA A PANORAMA

Marina Berlusconi: "Ruby? Toghe morbose, vergognose, voyeur". Ira su De Benedetti, Grillo e Ingroia

La figlia del Cavaliere scatenata: "Il processo finirà in una bolla di sapone, ma all'associazione della gogna interessa solo la condanna mediatica". Poi demolisce Ingegnere, Beppe e pm.


"Il processo Ruby? Quello non è un  processo, è una farsa che non doveva neppure cominciare". E' furiosa,Marina Berlusconi, e per la prima volta attacca senza badare alle cortesie di maniera i magistrati che indagano sul padre, Silvio Berlusconi. Intervistata dal settimanale Panorama in edicola domani, giovedì 16 maggio, la primogenita del Cavaliere va giù piatta contro le toghe di Milano: "Hanno lavorato per anni, hanno accumulato lo sproposito di 150 mila intercettazioni, hanno raccolto quintali di verbali, hanno vivisezionato in modo morboso e vergognoso la vita di mio padre e tutto per realizzare non un processo, ma una fiction agghiacciante ad uso e consumo di media molto compiacenti". Di fronte a questo "esercizio di voyeurismo", assicura Marina, "finirà tutto in una bolla di sapone, come sempre, ma   all'associazione della gogna interessa solo la condanna mediatica. E, quando il teorema dell'accusa crollerà, quale interdizione dovrebbe essere chiesta per coloro che hanno costruito questa montatura infernale?". "L'obiettivo è chiaro - spiega ancora -: colpire una volta di più mio padre, come politico, come imprenditore, ma anche nella sua dignità di uomo". Pochissima fiducia dice di avere nel Tribunale di Milano, e al riguardo cita le condanne precedenti, dal caso Unipol al processo Mediaset, fino al Lodo Mondadori: ("quell'esproprio da 564 milioni"). E "per chi avesse ancora dei dubbi sull'aria che tira, c'è anche la sentenza sul divorzio di mio padre. La cifra fissata mi pare dimostri come ogni senso della realtà e della misura sia stato ampiamente superato".
"Destino dell'Italia nelle mani delle toghe" - "E' mostruoso il solo pensare che il destino del Paese passi per le mani di un gruppo di magistrati spalleggiati da qualche redazione e qualche arruffapopoli", prosegue Marina Berlusconi. "Sbaglia chi pensa che oggi la questione riguardi solo le vicende giudiziarie di mio padre. No, quello della giustizia malata è un problema che tocca direttamente la vita quotidiana di ciascuno di noi. L'incertezza del diritto può distruggere un Paese". La figlia del Cav punta il dito non contro tutta la magistratura, ma contro un gruppo ristretto e "politicizzato": "L'indipendenza della magistratura è un principio costituzionale sacrosanto. Il problema è che è stato usato per cancellare altri principi, altrettanto fondamentali. Si è fatto scempio dei più elementari diritti della persona: il diritto al rispetto della propria dignità, ad una privacy, a non vedersi linciati sui media prima ancora non dico di una sentenza, ma di un processo".

Grillo, Ingroia e De Benedetti nel mirino - L'attacco di Marina è a 360°. L'ingegnere Carlo De Benedetti, l'uomo che dalla sentenza del Lodo Mondadori incasserà un bel gruzzolo, è il primo della lista: "Certo che vederlo dare lezioni di imprenditorialità... Proprio lui, con le macerie industriali che si è lasciato alle spalle... Altro che imprenditore: lui era e resta un inarrivabile prenditore, il numero uno di quel capitalismo cannibale che pensa solo ad arricchirsi senza dare nulla in cambio, anzi, costruisce le sue fortune sulle sfortune altrui". Tra l'altro, scherza la Berlusconi, il patron di Repubblica fresco sostenitore di Matteo Renzi porta pure jella: "Visto com'è andata a finire per tutti quelli che finora hanno ricevuto l'investitura dell’Ingegnere, fossi in Renzi magari qualche scongiuro lo farei". "Uno dei più gravi errori della sinistra -allarga il raggio dell'analisi -, che mi pare stia pagando a carissimo prezzo, è stato proprio quello di aver rinunciato a fare politica, ad affrontare l'avversario sul terreno della politica". Il frutto è aver aperto la strada proprio a quegli "arruffapopolo" sopra citati. "Per Beppe Grillo e i suoi guardiani della rivoluzione parlerei di nullismo, con l'antiberlusconismo e con il loro essere antitutto tentano di mascherare il nulla assoluto di programmi e proposte. La politica avrà mille colpe, ma non può finire nelle mani di un gruppo  di dilettanti, o replicanti, allo sbaraglio". E all'ex pm di Palermo Antonio Ingroia, altro celebre giustizialista anti-Cav, Marina riserva un'amara sorpresa: "Lo citeremo in giudizio, ha definito Finivest una società che ha riciclato capitali mafiosi. E lo fa ignorando, o addirittura manipolando, i risultati dei processi nati dalle sue stesse inchieste, i quali non hanno potuto che dimostrare l’assoluta inconsistenza di ipotesi simili. Negli ultimi vent'anni abbiamo pagato più di 9 miliardi di euro di tasse, ne abbiamo investiti 27, diamo lavoro a quasi 20 mila persone. E' troppo chiedere un pò di rispetto, che poi non è altro che il semplice rispetto della verità?".