giovedì 5 novembre 2009

Sgarbi contrario al ridimensionamento degli ospedali di Mazzarino, Pantelleria e Salemi


 
Lunedì 02 Novembre 2009

SALEMI - Vittorio Sgarbi si dice contrario alla chiusura o al ridimensionamento degli ospedali di Mazzarino, Pantelleria e Salemi, ed ha inviato una nota di solidarietà al collega di Mazzarino Vincenzo D’Asero che assieme ad altri colleghi siciliani chiede l’approvazione del Disegno di legge n° 477 (primo firmatario Rudy Maira) sulla rifunzionalizzazione dei presidi ospedalieri con posti per acuti. Il Ddl è stato già sottoscritto da 41 deputati e l’obiettivo dei sindaci è quello di farlo approvare entro il 31 dicembre.
«Condivido e sostengo – spiega Sgarbi - l’iniziativa del Sindaco della Città di Mazzarino che ha riunito gli amministratori degli ospedali siciliani minacciati di chiusura e li ha messi a confronto con i deputati firmatari della legge per la salvaguardia di questi presìdi.
Pur comprendendo l’esigenza di contenere gli sprechi nella sanità siciliana e di ripensare la spesa sanitaria legata a una visione assistenziale della sua gestione, ritengo prioritaria la garanzia del diritto alla salute inteso quale bene primario. Questo vale ancor di più per quelle località della Sicilia, come Salemi, Pantelleria o Mazzarino dove il rilancio di immagine, economico e culturale in atto e da tutti riconosciuto, non può certo realizzarsi con una limitazione delle strutture sanitarie.
E’ chiaro che siamo di fronte ad un paradosso. Se tu hai un luogo che diventa attraente dal punto di vista economico, turistico e culturale, gli ospedali di questi luoghi debbono contraddistinguersi per efficienza dell’offerta sanitaria, non li puoi ridimensionare.
Mantenere e rafforzare i presìdi sanitari di Pantelleria, Mazzarino e Salemi non vuol dire dare solamente sollievo alle rispettive comunità, ma dare il segno di un’attenzione forte e positiva a luoghi in cui si è dato prova di vitalità, di crescita, di progresso, di uno sviluppo che è in corso e che non può essere limitato o vanificato da un’offerta sanitaria precaria, incerta, limitata.
Io faccio un discorso di prospettiva che prescinde dalla logica dei numeri.
Se viene un americano, un francese, un tedesco ad investire in una di queste località, potrebbe essere indotto a rinunciare alla sua impresa economica se non è sicuro che, anche nel campo dell’assistenza sanitaria, non ci sia una immediata capacità di risposta e assistenza per utenti che vogliono e pretendono giustamente sicurezza sanitaria. Parliamo di città che si aprono alle esperienze straniere e agli in vestimenti di imprenditori che reclamano strutture sanitarie efficienti....









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(pillole di verità. Supposte)

Ognuno ha le sue croci. Noi ne abbiamo 72. Più Turano.































unedì 02 Novembre 2009 10:03

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