martedì 24 aprile 2012

MANI IN ALTO !!!!!


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Il ministero dell’Interno: “Responsabilità di Sgarbi nell’infiltrazione mafiosa a Salemi”

La relazione sullo scioglimento del comune siciliano, firmata dal ministro Cancellieri, accusa il critico-politico: "Non ha arginato le interferenze dell'onorevole Giammarinaro", già sorvegliato speciale. Sottolineati i "vincoli criminali" del vicesindaco Favuzza. E l'amministrazione del polemista televisivo faceva soltanto "antimafia di facciata"

di Rino Giacalone | 22 aprile 2012

Vittorio Sgarbi
Nell’infiltrazione mafiosa nel Comune di Salemi “il sindaco ha precise responsabilità”. Il sindaco è Vittorio Sgarbi e a scrivere questo atto d’accusa è il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, nella relazione sullo scioglimento dell’amministrazione della cittadina in provincia di Trapani.
“Ritardi e inerzie nell’assegnazione e gestione dei beni confiscati, formazione degli atti fuori dalle sedi istituzionali, libera determinazione fortemente ostacolata, applicazione di facciata dei protocolli di legalità”. Tutto a favore dei voleri delle cosche mafiose locali. E’ pesantemente sanzionatorio il risultato dell’ispezione prefettizia condotta presso il Comune di Salemi, tanto che il ministro dell’Interno Cancellieri ha chiesto e ottenuto dal governo il via libera allo scioglimento per mafia degli organi amministrativi. Un’amministrazione controllata da un ex sorvegliato speciale, l’ex deputato regionale della Dc, l’andreottiano Pino Giammarinaro. “Puparo e regista nemmeno tanto occulto”, così indicato nel rapporto investigativo che lo scorso anno ha portato il questore di Trapani, Carmine Esposito, a chiedere al Tribunale l’applicazione di 5 anni di sorveglianza speciale, e il sequestro di beni per 30 milioni di euro.

Tutto racchiuso nel rapporto “Salus Iniqua” frutto del lavoro investigativo della direzione anticrimine guidata dal dirigente Giuseppe Linares. In quel rapporto, l’onorevole Giammarinaro è indicato a capo di un “regno”, tra mafia, politica e sanità. Da quel rapporto ha preso il via l’ispezione al Comune di Salemi dove nel 2008, voluto e sostenuto proprio da Giammarinaro, è stato eletto sindaco Vittorio Sgarbi. Nei confronti di Sgarbi la relazione firmata dal ministro Cancellieri è severa: “l’amministrazione, col sindaco e vicesindaco, non ha posto alcun argine al condizionamento esercitato dall’on. Giammarinaro”. Il giudizio è drastico. Secondo il Viminale, nel procurato inquinamento mafioso “il sindaco ha precise responsabilità”. E che tutto giostrasse attorno all’on. Giammarinaro, l’ispezione lo conferma con le parole dello stesso Sgarbi: “E’ il sindaco ad affermare la centralità della figura di Giammarinaro, anche a proposito della attribuzione di incariche e nomine”.

Sono stati registrati casi in cui l’on. Giammarinaro raggiungeva in auto l’aeroporto di Palermo, andando a prelevare di persona il sindaco Sgarbi, per fargli firmare in auto provvedimenti che poi risulteranno sottoscritti a palazzo Municipale. La relazione sottolinea inoltre il ruolo del vicesindacoAntonella Favuzza: “Il vicesindaco è legato da stretti vincoli con noti e storici esponenti delle locali famiglie criminali….”. Un’amministrazione che praticava una antimafia di facciata, a proposito di appalti pubblici. Applicava il protocollo di legalità intestato al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e poi aggiudicava i lavori di ristrutturazione del Municipio ad un imprenditore che era stato in carcere per turbativa d’asta. 
iunta sedeva poi un assessore che nel 2011 fu condannato per truffa aggravata. A Pino Giammarinaro, il sindaco Sgarbi ha permesso partecipare a riunioni di giunta, senza verbalizzarne la presenza ovviamente. E a casa dell’ex deputato fu scritto un bilancio di previsione del Comune. Tra i casi sottolineati, quello della mancata assegnazione di un terreno di 70 ettari confiscati al narcotrafficante mafioso Totò Miceli, uomo fidato del latitante Matteo Messina Denaro. La relazione evidenzia come quel terreno stesse per essere assegnato all’associazione di assistenza sanitaria Aias. Su questo Sgarbi chiese a un assessore: “Pino che ne pensa?”. L’onorevole ne poteva pensare solo bene: il presidente dell’Aias, l’ingegner Francesco Lo Troivato, risulta essere uno dei soggetti del potere esercitato dall’ex deputato sulla sanità.





3 commenti:

  1. In base al fatto che tutto cio' che appare in televisione ha una dignita' mentre tutto cio' che non vi appare non esiste. In una societa' di massa se non sei sui mezzi di comunicazione di massa non esisti. E peraltro a Salemi gli amici degli amici avrebbero potuto far eleggere una statua, un cane, un bidet.

    Siamo un paese piuttosto incivile e pieno di persone fatte e finite a cui, fossi un maestro, non darei la licenza elementare. Figurarsi il diritto a votare per quanto sono incolte e infantili nel ragionare.

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  2. Dal fetido quaquaraquà bisognava stare molto lontani, ma, i siciliani hanno dato dimostrazione ,in più occasioni, di essere conniventi con questi ambigui personaggi. Quindi, con molto rammarico, sono sicuro che il popolo di Cefalù lo voterà . Naturalmente, i veri c...oni, sono chi lo ha votato a Salemi prima, e lo voterà a Cefalù dopo. Per il resto, purtroppo, IN UNA SICILIA, ""VOLUTAMENTE"" ABBANDONATA DALLO STATO, è normale, ed è un' abitudinaria prassi di connivenza siciliana stare dalla parte di chi detiene il potere ( religioso, economico, politico, mafioso, affaristico), e non solo.

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  3. Non rimpiango certo Sgarbi, ma al critico va riconosciuto almeno un merito: ha sprovincializzato un pò il livello del dibattito a Salemi, ci ha resi suo malgrado e forse involontariamente un pò meno banali nel ragionamento pubblico. Ricordo con orrore gli anni in cui il dibattito pubblico cittadino era monopolizzato dai dipendenti del comune assunti come bidelli che dopo anni negli uffici comunali tornavano nelle scuole (oh quale scandalo!!). Quel tipo di provicialismo becero, povero e lontano dal mondo è il peggior veleno per la vita di una comunità già malata e in cerca di nuova vitalità.

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