lunedì 6 febbraio 2012

L A F I N E

di Sonia Alfano | 6 febbraio 2012



di Sonia Alfano | 6 febbraio 2012
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Salemi e l’ultima farsa di Sgarbi
Finalmente si fa luce sull’amministrazione comunale di Salemi! Quasi un anno fa, a seguito dell’operazione “Salus Iniqua, che portò al sequestro di 35 milioni di euro alla persona che volle la candidatura di Vittorio Sgarbi a sindaco di Salemi, inviai una nota ufficiale al Ministero dell’Interno (e per conoscenza al Prefetto di Trapani), per chiedere di valutare la possibilità dello scioglimento del consiglio comunale della cittadina trapanese. In quella occasione, come in altre,Sgarbi replicò con offese e intimidazioni.

Ora la Commissione di accesso agli atti ha finito il suo lavoro e ha inviato la relazione (centinaia di pagine) al Ministero dell’Interno. Io non ho dubbi sul fatto che il comune di Salemi sarà sciolto per infiltrazioni mafiose. Nella misura di prevenzione personale e patrimoniale chiesta e ottenuta dalla Questura di Trapani ai danni di Giuseppe Giammarinaro, pluripregiudicato e presunto mafioso, infatti, era già ben delineata l’importanza che le pressioni mafiose avevano sulla giunta di Vittorio Sgarbi.

Eppure oggi il sindaco, nell’annunciare per l’ennesima volta le sue dimissioni, dice di non essersi mai accorto di nulla. E’ l’ultima delle volgari farse del noto pregiudicato. Nel leggere le sue parole ho ricordato di quando insieme ai ragazzi del Meetup di Palermo sono andata a Salemi, al suo comizio con “tapiri” sul palco e “picciotti” in prima fila, per informare i cittadini sul suo davvero poco limpido passato e sulle sue amicizie con personaggi equivoci: nello specifico l’ex democristiano andreottiano Giuseppe Giammarinaro, noto alle cronache giudiziarie trapanesi per essere stato anche destinatario di una misura di sorveglianza speciale. In quell’occasione il candidato sindacoVittorio Sgarbi incaricò i “picciotti” di Giammarinaro di aggredirci. Poi lo ringraziò per il sostegno elettorale.

Come dicevo, il sindaco non si era accorto di essere amico di Giammarinaro né si era accorto di come questi avesse condizionato l’attività della sua amministazione, sebbene fosse noto un po’ a tutti. Oggi, peraltro, un attimo prima di annunciare le sue dimissioni, ha sospeso il “concorso” (altra trovata ridicola del suo percorso politico) indetto per nominare un vicesindaco e ha fatto la sua scelta. Chi avrà nominato? Giuseppe Giammarinaro!! Incredibile ma vero! Mi auguro che sia davvero l’ultimo dei suoi scriteriati atti contro Salemi.
In passato, tra le altre cose, Sgarbi fece delle pesantissime allusioni sull’Associazione che presiedo, quella che riunisce i familiari delle vittime innocenti della mafia. Insinuò un fantomatico “sperpero di danaro pubblico”, pur essendo perfettamente consapevole del fatto che ci siamo sempreautofinanziati. Sempre in quella circostanza, mi accusò di volere la Sicilia in mano alla mafia per poter continuare a “fingermi vittima”, offendendo non solo me, ma anche la memoria di mio padre, giornalista ucciso dalla mafia nel 1993.

Bene, oggi mi pare chiaro un concetto: non sono io il sindaco di un comune che sta per essere sciolto per gravi infiltrazioni mafiose. Non sono io che ho appena nominato vicesindaco il presunto mafioso Giammarinaro. Non sono io che voglio la Sicilia in mano alla mafia. Anzi. Io questo scioglimento l’ho chiesto, quindi mi pare evidente che la mafia la disprezzo, così come disprezzo quanti colludono con essa.

                                                     lunedì, 06 febbraio 2012

'Mafia in Comune? Allora mollo'
Gli ispettori del ministero propongono lo scioglimento della giunta di Salemi per infiltrazioni di Cosa nostra. Il sindaco Sgarbi reagisce con le dimissioni: "Me ne torno al Nord, ringrazio chi mi ha mostrato cose di cui non mi ero accorto"
06/02/2012
SALEMI (TRAPANI) - "Mi sono dimesso da sindaco di Salemi. Grazie agli ispettori del ministero che hanno mostrato cose di cui non mi ero accorto". Vittorio Sgarbi lascia la carica di primo cittadino dopo la notizia della proposta di scioglimento del Comune per presunte infiltrazioni mafiose.

"Mi sentivo in pericolo - aggiunge Sgarbi - e me ne torno al Nord. Incontrerò il ministro Cancellieri alle 9 di mercoledì prossimo per riferire il mio compiacimento per questa scelta". Tra il serio e l'ironico il critico d'arte ringrazia di "esser stato tutelato. Ero sotto scorta e tutti vedevano quello che facevo. Penso che la Sicilia non abbia possibilità di fare qualcosa di nuovo, di ipotizzare un futuro diverso. Invito il Consiglio comunale a dimettersi prima che i consiglieri vengano smobilitati, sarebbe una cosa non onorevole. Io ho creato il museo della mafia, ho portato Picasso, Rubens, Caravaggio stavo portando Van Gogh e hanno trovato infiltrazioni mafiose ignari delle infiltrazioni culturali. Non ho alternative devo ringraziarli...". 
L'ex sindaco ha annullato anche la conferenza stampa prevista per domani e ha detto che la nomina di Giammarinaro a vicesindaco era una risposta alla notizia dei risultati dell'ispezione ministeriale. "Poi - dice - ho riflettuto e ho deciso di dimettermi. Mi rendo conto che è impossibile, così, fare il sindaco in Sicilia, con poteri occulti che ti ostacolano. Poteri occulti che io, in quanto tali, non ho mai visto, ma che, a giudicare da quello che prospettano i commissari della Commissione di accesso agli atti, ci sono".

La proposta di sciogliere il Comune di Salemi per "infiltrazioni mafiose" è contenuta nella relazione degli ispettori nominati dall'ex ministro Roberto Maroni dopo l'operazione su appalti e nomine nella sanità culminata con il sequestro di beni per 35 milioni riconducibile all'ex deputato regionale democristiano Giuseppe Giammarinaro.

Per anni sottoposto alla sorveglianza speciale dopo un'indagine per mafia, dalla quale era uscito indenne, Giammarinaro avrebbe continuato a svolgere un ruolo politico di primo piano. Ha appoggiato la candidatura di Sgarbi a sindaco di Salemi e, secondo le indagini di polizia e guardia di finanza, avrebbe tentato di condizionare la vita amministrativa del Comune arrivando a partecipare, senza alcun titolo, alle riunioni della giunta guidata dal critico d'arte

Così si legge nell'ordinanza di sequestro dei beni del maggio 2011. Sui rischi di infiltrazioni i magistrati hanno raccolto anche la testimonianza del fotografo Oliviero Toscani, che era stato nominato assessore da Sgarbi ma si era dimesso denunciando interferenze nella vita e nelle scelte dell'amministrazione comunale.

Nel giugno dell'anno scorso il Viminale aveva nominato una commissione per l'accesso agli atti della giunta e del consiglio comunale coordinata dal vice prefetto di Trapani, Giuseppe Ranieri. Sgarbi aveva fatto sapere di essere stato proprio lui a chiederne la nomina "nell'assoluta certezza che nessun atto sia stato compiuto per richiesta o compiacimento esterni, al di fuori delle mie decisioni e di quelle del vice sindaco Antonella Favuzza". La commissione ora ha concluso l'ispezione con una relazione nella quale viene confermato che la giunta, il Consiglio comunale e i vertici della burocrazia avrebbero subito condizionamenti mafiosi.


06/02/2012


Salemi, Sgarbi dà le dimissioni
"Troppi pericoli, ritorno al Nord"


Vittorio Sgarbi, dopo la notizia della proposta di scioglimento del Comune per presunte infiltrazioni mafiose da parte degli ispettori del ministero dell’Interno, ha annuncia le dimissioni via web

Infiltrazioni mafiose al Comune
siciliano, il critico d'arte lascia:
"Non mi sentivo più al sicuro"

PALERMO
«Mi sono dimesso da sindaco di Salemi. Grazie agli ispettori del ministero che hanno mostrato cose di cui non mi ero accorto». Vittorio Sgarbi, dopo la notizia della proposta di scioglimento del Comune per presunte infiltrazioni mafiose da parte degli ispettori del ministero dell’Interno, annuncia le dimissioni. «Mi sentivo in pericolo e me ne torno al Nord. Incontrerò il ministro Cancellieri alle 9 di mercoledì prossimo per riferire il mio compiacimento per questa scelta».

                                                                                 Lunedì    06/02/2012

Sgarbi Lascia la poltrona di sindaco a Salemi: "Mafia, per la Sicilia non c'è alcuna speranza"

Il Viminale ha proposto lo scioglimento del comune del trapanese dove il critico d'arte è sindaco. Motivo? Infiltrazioni mafiose



Vittorio Sgarbi si dimette da sindaco di Salemi, piccolo comune del trapanese, per il quale gli ispettori del Viminale hanno proposto lo scioglimento per   infiltrazioni mafiose. A confermarlo è lo stesso Sgarbi che non nasconde la sua rabbia: "Mi sono appena dimesso - spiega mentre è in viaggio per Roma - e la mia decisione è irrevocabile. Non mi sono mai accorto in tutti questi anni di infiltrazioni mafiose nel Comune di Salemi e non sono verificate in alcun atto. Non sono mai stato condizionato nella mia attività. Ho sbagliato a candidarmi a sindaco e adesso me ne vado sollevato".

"Nessuna speranza" - La proposta degli ispettori del ministero dell’Interno è contenuta nella relazione degli ispettori nominati dall’ex ministro Roberto Maroni dopo un’operazione su mafia e appalti che culminò con il sequestro di beni per 35 milioni di euro. In primo piano il ruolo politico che avrebbe svolto l’ex deputato regionale Dc Giuseppe Giammarinaro. Proprio lunedì mattina, Sgarbi, appreso della proposta di scioglimento del Comune, aveva annunciato la nomina a vicesindaco di Giammarinaro. "Non è un indagato per mafia. E’ il rappresentante della maggioranza in consiglio comunale". A questo punto cosa le è rimasto di questa esperienza? Sgarbi: "Sono convinto che per la Sicilia non ci sia alcuna speranza: la lotta alla mafia è l’unico elemento su cui si muove la dialettica, per il resto è tutto inutile. Ho cercato di fare l’amministratore alzando il livello culturale di Salemi, ma l’unica cosa di cui si parla oggi è la continua evocazione mafiosa, che occulta qualsiasi altra iniziativa".


                                               6 febbraio 2012


Vittorio Sgarbi ha annunciato le sue dimissioni da sindaco di Salemi (Trapani), dopo le conclusioni degli ispettori della prefettura di Trapani che hanno proposto al Viminale lo scioglimento dell'amministrazione comunale per infiltrazioni mafiose. La decisione del critico d'arte è maturata nel primo pomeriggio, dopo che in mattinata Sgarbi aveva escluso le dimissioni e aveva nominato vice sindaco Pino Giammarinaro, ex parlamentare andreottiano che, secondo gli esiti degli dell'ispezione, avrebbe esercitato indebite pressioni e influenze sulla gestione del Comune. 

«Ho lavorato come un matto, ho io contrastato gli interssi mafiosi, come nel caso delle pale eoliche e ora mi attaccano», ha detto Sgarbi, che mercoledì dovrebbe incontrare il ministro dell'Interno, Cancellieri.








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