lunedì 14 dicembre 2009

lunedì 14 dicembre 2009, 12:43 Berlusconi resta in ospedale: "E' sofferente


Milano - Slittano a domani le dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, attese per oggi, dall’ospedale San Raffaele di Milano. Il premier ha trascorso la notte in ospedale dopo l’aggressione di ieri da parte di un contestatore che gli ha rotto il setto nasale, due denti e lo ha ferito al labbro alla conclusione di un comizio in piazza Duomo. In visita all'ospedale il presidente del senato, Renato Schifani, ha invitato le istituzioni a fare il punto sulla vicenda: "Al di là del dolore fisico lo fa soffrire l’odio politico trasformato in aggressione".


La degenza al San Raffaele Notte tranquilla e giornali in camera per il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi all’indomani dell’aggressione subita ieri sera in piazza del Duomo. Secondo quanto riportato dal portavoce Paolo Bonaiuti, in queste ore Berlusconi "è un po' affaticato e sofferente, sente le conseguenze del colpo di ieri, ha avuto un forte mal di testa". Bonaiuti ha, infatti, riferito che "tante persone chiamano, anche tutti i leader stranieri". "Berlusconi - ha poi aggiunto - vorrebbe rituffarsi nella consueta attività di sempre, che è frenetica, ma anche i medici dicono che ci vuole un momento di circospezione e cautela". Don Luigi Verzè, presidente del San Raffaele, ha raccontato di aver trovato Berlusconi "umiliato, non tanto dal fatto traumatico ma da quello che esso rappresenta: l’odio". A lui il premier ha detto: "Io voglio bene a tutti, voglio il bene di tutti, non capisco perché mi odino a questo punto". "Stamattina - ha poi continuato don Verzè - ho detto al premier che quanto avvenuto ieri sera in piazza del Duomo è un monito a lui e al Paese. Monito che poi ho ripetuto al presidente Fini e all'norevole Bersani. Occorre modificare la Costituzione Italiana". "Il resto che mi ha detto - ha concluso - appartiene a lui e a me".

Scongiurato l'intervento chirurgico "Ci riserviamo di valutare domani, sicuramente non verrà dimesso nella giornata di oggi", ha fatto sapere il primario Alberto Zangrillo assicurando che non sarà necessario intervenire chirurgicamente per rimediare alle conseguenze dell’aggressione subita ieri. Berlusconi è sottoposto a terapie antibiotiche e analgesiche per contrastare la sintomatologia dolorosa, ha aggiunto Zangrillo. Il premier non sarà dimesso oggi "ma ci riserviamo di prendere domani una decisione". Il presidente è sereno e tranquillo, ha detto Zangrillo aggiungendo che però Berlusconi è amareggiato ma ha passato la notte tranquillamente. Il primario ha anche aggiunto che l’ematocrito è un valore che determina la quantità del sangue e che Berlusconi è stato sottoposto a due prelievi che hanno constatato uno stato di anemizzazione compatibile con il sanguinamento, visto che ha perso circa mezzo litro di sangue.

Le visite in ospedale Questa mattina, di buonora, sono giunti al San Raffaele a far visita al premier il ministro del Turismo Maria Vittoria Brambilla, il viceministro alla Sanità Ferruccio Fazio e il sindaco di Milano Letizia Moratti. Poi è stata la volta dei presidenti delle Camere, Gianfranco Fini e Renato Schifani, e del leader democrati, Pierluigi Bersani. "Al di là del dolore fisico lo fa soffrire l’odio politico trasformato in aggressione - ha detto Schifani - è dovere di tutte le forze politiche fare un punto su questa vicenda e fare in modo che in Italia questa spirale di violenza politica si fermi, perchè mette a rischio la pacifica convivenza democratica di questo paese". "Affettuosa" telefonata del presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy che ha voluto sincerarsi delle condizioni di salute del premier dopo l’aggressione subita ieri ed esprimergli vicinanza e solidarietà. Il nosocomio milanese è fortemente presidiato dalle Forze dell’ordine che impediscono l’accesso ai giornalisti al settimo piano del reparto Q dell’ospedale dove è ricoverato il premier.



lunedì 14 dicembre 2009, 12:53
Di Pietro: premier istiga
La Bindi rincara la dose: "Non faccia la vittima"

Prima Di Pietro, poi la Bindi: opposizione all'attacco. Corsivo pungente su L'Unità . Il Pdl fa quadrato: "Ciarpame politico". Bersani: "Condanna senza ma"


Milano - "Presenterò un esposto-denuncia contro Di Pietro per associazione a delinquere". La 'minaccia' del sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto è quella che meglio sintetizza il clima si innesca nei confronti del leader dell’Idv Antonio Di Pietro considerato colpevole non solo di aver creato un clima "di odio" verso Berlusconi, ma anche di averlo indicato, subito dopo l’aggressione subita a Milano, come "l’istigatore" della violenza. Durissimi toni anche dal presidente del Pd, Rosy Bindi, secondo la quale "resta il fatto che tra gli artefici di questo clima c’è anche Berlusconi, non può sentirsi la vittima". Immediata la replica del Pdl che invita Bersani a dissociarsi: "Le campagne di odio, l’aggressione giornalistica, il linguaggio folle, che non è soltanto del capo degli irresponsabili Antonio Di Pietro, hanno preparato il terreno". Il segretario del Pd: "Va condannato senza se e senza ma ogni gesto di violenza".


L'attacco di Di Pietro "Come al solito quando si tratta di criticare l'Idv i soliti 'Soloni' capiscono fischi per fiaschi. Ribadisco allora che noi tutti deploriamo e condanniamo l'aggressione subita dal presidente del consiglio. Ci mancherebbe altro!". Così il leader dell'Idv Antonio Di Pietro commenta l'aggressione al premier a Milano. "Però - aggiunge - non può e non deve legittimare e giustificare la dilagante esasperazione che l'assenza di politiche economiche e sociali di questo governo sta provocando nei confronti di miglia di lavoratori e padri di famiglia". "Già nei giorni scorsi - prosegue - avevo avvertito del rischio incombente che a qualcuno saltassero i nervi e non è prendendosela con me che si risolvono i problemi, ma affrontandoli e dando risposte ai bisogni dei cittadini, cosa che il governo Berlusconi non ha fatto e non pare abbia alcuna intenzione di fare".

Cicchitto: "Istiga alla violenza" "Leggiamo la dichiarazione di Di Pietro su Berlusconi: essa conferma che egli è un autentico provocatore che sta scatenando una spirale di violenza nel Paese approfittando della debolezza politica dei suoi alleati". E' quanto afferma il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto. "Vedremo se verrà confermata la linea di alcuni esponenti politici di fare con questo figuro addirittura un ridicolo Cnl. Con Di Pietro al massimo si possono fare le brigate rosse e le brigate nere che hanno caratterizzato i momenti peggiori della vita politica italiana. In effetti - conclude Cicchitto - se ci fosse un minimo di razionalità politica intorno a lui bisognerebbe fare un autentico cordone sanitario".

Crosetto pronto a denunciare "Oltre ad esprimere piena solidarietà al presidente del Consiglio, con alcuni colleghi parlamentari presenterò un esposto-denuncia contro l'onorevole Di Pietro per istigazione a delinquere". Lo annuncia Guido Crosetto, sottosegretario alla Difesa e deputato del Pdl. "Le sue parole e i suoi atteggiamenti dell'altro giorno - aggiunge - hanno dato legittimazione a tutti coloro che vedono nella violenza il modo migliore per esprimere le proprie opinioni". "Penso che tutta la politica debba fare in modo che questa persona non trovi più alcun dialogo da parte di chi - conclude Crosetto - pensa che il bene comune si amministri e si raggiunga solo con un sereno confronto democratico".

1 commento:

  1. Sconcertante l'aggresione al Presidente del Consiglio, ma ancor più delinquenziale le dichiarazioni di Di Pietro e di Rosy Bindi.
    Il primo sempre più integralista e fascista, la seconda,più bella(???????) che intelligente, mostra quell'animo aspro e privo di qualcosa di duro che la renderebbe più sobria.

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