mercoledì 20 marzo 2013

SICILIA: LA PRIMA PORCATA DI PD E M5S !!!


          Sicilia, cancellate le Province

      Una riforma che non chiarisce cosa e come si creerà in sostituzione ed all'insegna dello slogan politico


L'Assemblea regionale siciliana cancella le Province. Sala d'Ercole approva la norma, promossa dal governo Crocetta e riscritta da tre capigruppo della maggioranza (Gucciardi, Leanza, Malafarina) dopo i rilievi del commissario dello Stato, che prevede il ritorno ai liberi consorzi comunali in sostituzione degli attuali enti. Salta il turno elettorale provinciale di fine maggio (arriveranno i commissari) e si dà tempo all'Assemblea sino al 31 dicembre per varare una nuova legge. In sostanza, ora l'Ars ha otto mesi di tempo per scrivere una vera e propria riforma. Che ancora non c'è.
È certo però, ed è scritto nell'emendamento approvato da Sala d'Ercole, che gli organi di governo dei liberi consorzi non saranno eletti direttamente dai cittadini ma scelti con un sistema indiretto di secondo grado. Dovrebbero essere i sindaci interessati a nominare, fra di loro, i vertici dei nuovi enti territoriali che prenderanno il posto delle Province.
La norma che, nei fatti, abolisce le Province è passato con 53 voti a favore, 28 contrari e un astenuto. Decisivo, alla luce dell'esito, il sostegno dei grillini alla maggioranza, che di fatto dopo questo voto sono da considerare responsabili del governo della Regione.
Una riforma che nasce malissimo, all'insegna dello "slogan politico", senza una vera e propria legge, (i capigruppo della maggioranza nella stesura che elimina le Provincie si sono dati nove mesi), che regoli i nuovi enti che si formeranno e quindi non in grado di conoscerne costi e funzioni e con due gravi rischi: uno di creare un casino incredibile, cosa molto probabile, due di creare dei carrozzoni politici fuori dal controllo dei cittadini.
Non si capisce, infatti, perchè non  sia stata scritta ed approvata la legge istitutiva dei nuovi organismi ed i  relativi decreti attuativi prima di abolirle e commissariarle.
O meglio si capisce benissimo tenuto conto che i commissari che le governeranno chissà per quanto saranno nominati dalla Regione ( nomine politiche? c'è da scommetterci!), commissari che protranno gestire l'ordinaria amministrazione non avendo altri strumenti ed allora ci chiediamo che fine faranno:

Le partecipate - La rete  fra enti, società e consorzi 

Sono ben 216 le società, gli enti, i consorzi e le associazioni cui a vario titolo partecipano le nove Province siciliane. 

Il personale - Scuole, parchi, uffici: 244 milioni in stipendi  

Il personale rappresenta quasi il 50 per cento della spesa corrente delle Province siciliane: un costo di 244 milioni di euro annui, stando ai dati Istat sui bilanci 2009, che difficilmente potrà essere eliminato se non si vogliono creare nuovi precari o meglio nuovi esodati. La spesa maggiore è sostenuta per le funzioni generali di amministrazione (139 milioni). Altri 24 milioni vanno al personale delle scuole secondarie e degli altri istituti gestiti direttamente dalle Province. Nel settore della viabilità, gli addetti costano nel complesso 33,4 milioni di euro, mentre per turismo e sport si pagano stipendi per un totale di 5,8 milioni. Per il personale dislocato nei parchi e nelle altre aree protette si spendono poco più di 3,5 milioni, contro i 2,7 per gli addetti a biblioteche, musei e siti di interesse storico e artistico.

Le tasse - Su luce e Rc auto, ogni siciliano paga 60 euro 

Addizionale sul consumo di energia elettrica, imposta provinciale di trascrizione, imposta sulle assicurazioni Rc auto, tributo per i servizi di tutela, protezione e igiene dell'ambiente, compartecipazione Irpef: sono le tasse che i siciliani pagano e che finiscono in tutto o in parte nelle casse delle Province. Tra il 2007 e il 2010 l'incasso complessivo da tributi per le nove Province è stato di 307 milioni di euro all'anno. In media, ogni siciliano ha pagato tasse per 60,93 euro: la seconda spesa pro capite più bassa d'Italia dopo il Friuli. La media italiana è di circa 80 euro a testa.Saremmo stati curiosi di sapere come cittadini cosa metteranno per sostituire queste entrate che saranno necessarie anche per la gestione dei nuovi enti, a meno che non si vogliano licenziare tutti i dipendenti.


Le entrate - L'Isola conquista il record dei trasferimenti statali 
Ogni anno lo Stato spende per le Province siciliane circa 295 milioni. In termini assoluti, si tratta del trasferimento di risorse più imponente in Italia:  mentre quelle lombarde ricevono appena 36 milioni. Il contributo statale permette di bilanciare lo scarso contributo della Regione siciliana, che si attesta in media sui 127 milioni annui, per una spesa pro capite di 25 euro. Nel resto d'Italia i trasferimenti delle Regioni fanno registrare una spesa di 68 euro per ogni cittadino. Del tipo siamo ricchi e ne facciamo a meno, come sostituiremo queste entrate che per il 50% vanno incidere sulla gestione ordinaria?



Le spese correnti - La struttura amministrativa assorbe metà delle uscite 
La spesa corrente delle Province siciliane nel 2009 è stata di 579 milioni di euro. I costi maggiori sono stati sostenuti per le funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo, che assorbono quasi metà della spesa. A seguire, ci sono i costi per il settore dell'istruzione (132 milioni) e quelli per viabilità e urbanistica (68 milioni). Altri 36 milioni sono stati investiti per la tutela ambientale (rifiuti, scarichi, difesa del suolo e parchi), mentre per il settore sociale la spesa è stata di 31 milioni. Al turismo e allo sport sono andati 19 milioni, contro i 12 per il settore dei beni culturali. Infine il trasporto pubblico, con una spesa di 764 mila euro .Ed allora non ci sarà più istruzione, non sarà più curata la viabilità,le discariche rimarranno a cielo aperto? Non cureremo più la promozione turistica e quella dello sport? o questi soldi saranno spesi lo stesso,in quanto indispensabili, dai nuovi Consorzio ( enti nelle previsioni non elettivi e quindi sostitutivi dei posti di sottogoverno che apparentemete verranno eliminati?)

Le spese produttive - Investimenti all'anno zero.  
Nelle Province siciliane latitano le risorse per gli investimenti, quella che gli economisti chiamano spesa in conto capitale: secondo uno studio della Bocconi, tra il 2007 e il 2010 la spesa delle Province dell'Isola si è attestata su una media annua di 128 milioni di euro. Guardando al complesso degli investimenti sostenuti in Sicilia dai vari enti locali (dalla Regione ai Comuni), le Province partecipano con un contributo di appena il 4 per cento.Ed allora? Ora che non ci saranno più chi impinguerà questo 4%? 

In Sicilia Crocetta abolisce le province e i grillini festeggiano con il Pd.

Per l'abolizione delle provincie in Sicilia si è perfino brindato e banchettato a Montecitorio il che la dice lunga sulla natura "propagandistica" del provvedimento e sulle scarse probabilità di un corretto intervento legislativo.


UNA PORCATA INSOMMA, ma purtroppo siamo governati da Crocetta e C. e dai grillini, cosa aspettarsi di meglio e di serio? 

2 commenti:

  1. Il PD di Crocetta ed i grillini del M5S pare abbiano agito sotto l'impulso del fisico George Lichtenbergberg : «Non so dire se la situazione sarà migliore quando cambierà; posso dire che deve cambiare se si vuole che diventi migliore»."Ma non si può essere certi che poi diventerà migliore"
    Parlando poi di Province, in Sicilia bisogna considerare che il desiderio delle riforme migliori si intreccia con le pratiche di partito peggiori. Consigli e presidenti provinciali saranno inutili per molti cittadini, dolorosi per i contribuenti. Ma sono spazi di azione utilissimi per i partiti che non rinunciano a vecchie logiche. Come pesci, sanno solo vivere nelle acque dove navigano, enti e uffici, burocrazie, segreterie, gabinetti, comitati e commissioni. Per gestire favori, consulenze, incarichi, assunzioni a tempo, trasferimenti, distacchi, gettoni, auto blu e quant'altro. Chiedono cambiamenti radicali, ma impediscono che qualcosa cambi. Firmano documenti e mozioni per tagliare molti costi della politica. Ma, della politica, vogliono mantenere tutti i posti. Così dietro la luce delle riforme perfette, ci sono le ombre di un perfetto imbroglio.

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  2. Esempio pluriennale di sprechi "la formazione" in cui tutti i partiti, in maniera trasversale,si sono infilati per avere contributi e posti di sottogoverno.Crocetta ed il suo assessore ne hanno fatto il primo cavallo di battaglia, ma pare che dopo un breve percorso si sia già azzoppato.
    E' un'illusione pensare che Crocetta sia diverso da tutti gli altri politici, se diverso è lo è in altro senso.

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